Un Ragazzo Normale

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In questo mondo pazzo, fatto di omicidi, sangue e ghoul io, Izuku Midoria, penso di potermi definire un ragazzo normale, forse un po' sensibile e facile al pianto, ma tutto sommato normale.

Seppure sono uno degli studenti migliori della scuola, l'istituto non è molto prestigioso, quindi non posso vantare un'educazione di prim'ordine.
Ho un migliore amico fantastico, non che mio compagno di classe, Todoroki Shouto.
Siamo amici fin dalle elementari e ci conosciamo quasi come se fossimo la stessa persona, sono grato di avere un amico del genere.

Vivo in un normale appartamento con mia mamma e, nonostante di mio padre non si sappia niente, non mi è mai mancato nulla.
L'unica nota stonata nella mia vita sono stati diversi episodi di bullismo, ma c'è sempre stato il mio migliore amico a difendermi, dato che è sempre stato molto forte.

E anche oggi è un giorno normalissimo; saluto mia mamma prima di incamminarmi per andare a scuola.
-oi dek... - questa voce è un sentore che il mio aguzzino mi ha visto e l'unica cosa che riesco a pensare è "nope" prima di infilarmi in un vicolo a caso e scomparire dalla sua vista, ormai ho imparato a memoria tutta la mappa di vicoli della zona per potergli sfuggire, tant'è che sono mesi che non riesce neanche più a parlarmi dato che me ne vado appena sento la sua voce.

Grazie alla mia conoscenza della città  riesco ad arrivare davanti alla casa di Shouto in perfetto orario, e raggiungo il cancello nell'esatto momento in cui lui apre la porta.
-hai spaccato il secondo anche oggi vedo - sghignazza mentre mi raggiunge.
-avevi dubbi per caso? - chiedo sorridendogli.
-ovviamente no, ormai tu conosci tokyo meglio di come io conosco casa mia - mi fa notare e iniziamo a ridere.

-hai fatto i compiti di matematica? - gli chiedo mentre ci incamminiamo verso scuola.
-ovvio, lo sai che è l'unica materia in cui ci capisco qualcosa - ribatte stizzito, come offeso dalla domanda.
-scusa hai ragione -.
-tu invece hai scoperto altro dalle tue ricerche?- domanda; ormai non mi chiede neanche più della scuola, sa bene che non salterei mai i compiti.
-scoperto nulla, ma ho ideato nuovi stili di combattimento!! - dico esaltato.
-e sta volta sono per la CCG o per i ghoul? - chiede divertito.
-per i ghoul sta volta - dico fiero - poi te li faccio vedere se vuoi -
-certo - risponde affabile con il suo solito sorriso appena accennato così maledettamente carino.

Se, cosa probabile, non avete capito di cosa stiamo parlando, lasciate che vi spieghi; fin da piccolo sono appassionato di ghoul, sia del loro mondo che di quello della CCG, e non è raro che passi intere giornate a fare ricerche o a ideare stili di combattimento sia per gli umani che contro di loro, che appunto in alcuni quaderni che custodisco con la massima cura.

Le lezioni passano veloci come sempre, gli argomenti sono più facili del solito, così invece di prestare attenzione finisco di studiare gli ultimi dettagli della mia nuova scoperta.
Devo dire che il fatto di poter modellare il kagune in base alla propria fantasia è un punto di grande vantaggio per coloro che hanno una spiccata creatività e uno di grande penalità per coloro che si limitano a seguire tecniche prestabilite.
Dai miei appunti si può notare la creatività con cui do forma a disegni di organi predatori alquanto improbabili ma stranamente molto efficaci.
Ogni volta che li disegno non posso fare a meno di invidiare chi ne possiede uno.

All'ora di pranzo sono più felice del solito dato che oggi c'è il katsudon, il mio piatto preferito in assoluto.
-ti precedo- urlo al mio migliore amico prima di dirigermi in mensa come un razzo; tanto so già che lui non lo prenderà dato che ha sempre quel suo strano bento di carne.
Superata la coda infinita e ottenuto il bottino della giornata mi guardo intorno alla ricerca di un tavolo libero e noto Shouto, già seduto in un angolo della sala, intento a tirare fuori il suo pranzo dallo zaino.
-anche oggi mangi quella schifezza? - chiedo mentre appoggio il mio piatto sul tavolo.
-lo sai che posso mangiare solo questo- ribatte mentre prende una scatola con dentro della carne maciullata e non meglio identificata
- e comunque mi piace molto, non è una schifezza - aggiunge offeso. - non ti facevo uno che giudica dall'aspetto.-
-come vuoi, io resto sul mio katsudon-
Dico iniziando a mangiare con foga.

Vedo Uraraka avvicinarsi assieme a Tsuyu.
-ciao ragazze - dico sorridendo.
-ciao - ci saluta la rosa, è così raggiante che sta saltellando.
-come mai sei così allegra? - chiedo curioso.
-oggi mia mamma mi ha messo una bistecca nel bento!! - risponde cantilenante.
- certo che ci vuole poco per renderti felice - le faccio notare ridendo.
Le due prendono delle sedie e si uniscono a noi.

-ha già, posso vedere la tua nuova scoperta? - chiede Shouto mentre le due ragazze iniziano a battibeccare scherzosamente tra di loro.
So che non gli interessa davvero, dopotutto a chi potrebbe interessare una cosa del genere?
Ma sono molto felice che si finga appassionato solo per me.
Gli passo il quaderno che lui inizia a leggere attentamente.
Senza neanche accorgermene mi ritrovo a fissarlo sognante, è così bello mentre si concentra, soprattutto su qualcosa che ho scritto io.
Non potrei sperare in un amico migliore, mi fa sempre sentire protetto e apprezzato; solo lui riesce a convincermi di essere unico nonostante io non abbia assolutamente nulla di speciale.
Mi risveglio solo quando lo vedo sventolarmi una mano davanti alla faccia.
-terra chiama Izuku - dice per attirare la mia attenzione.
-ha si scusa, mi ero incantato - mi giustifico arrossendo leggermente.
-che stavi pensando? - chiede con un tono piuttosto dolce mentre cerca i miei occhi con i suoi.
-a quanto sono fortunato ad averti come amico - rispondo, e sta volta è lui ad arrossire.
-mai quanto lo sono io ad avere te come amico - ribatte imbarazzato.
-comunque è un'ottima idea - dice riferito al quaderno - chissà da dove le tiri fuori queste pensate; secondo me, se in questo momento di crescesse una kagune batteresti perfino un vero e proprio ghoul con anni di esperienza, in quanto a tecnica - aggiunge ridacchiando.
-esagerato, che poi non so come siano fatti i ghoul; io do per scontato che siano uguali agli umani, ma magari con il termine "umanoide" intendono semplicemente vagamente simili a noi.
E in tal caso tutto ciò sarebbe inutile -
-comunque è incredibile - continua ad elogiarmi, facendomi arrossire e sentire fiero di me  contemporaneamente.

Finita la scuola mi dirigo subito a casa, sperando di evitare i soliti bulli, battendoli sul tempo.
Corro a perdifiato fino alla porta ed entro senza incontrare nessuno nel tragitto, tiro un sospiro di sollievo e mi tolgo le scarpe urlando
-sono tornato -.
Noto subito che qualcosa non va, dato che di solito mia mamma è a casa a quest'ora ma non sento nessuna risposta.
"e se si fosse sentita male!?" con questo dubbio che mi attanaglia lo stomaco inizio a girare per ogni stanza chiamandola a gran voce, finché non la trovo in camera sua riversa in una pozza di sangue, col viso mezzo sfigurato e un uomo chino su di lei intento ad addentarle un braccio.
Provo a urlare, ma la voce mi muore in gola e, invece di scappare, mi lancio verso di lei per toglierle quel tipo di dosso; non riesco neanche a toccarlo che sento un buco aprirsi in pancia e crollo a terra semisvenuto accanto a lei.
Riesco a rimanere cosciente giusto il tempo necessario a sentire un tonfo e vedere anche lo strano uomo accasciarsi a terra, poi il buio.

Quando apro gli occhi vengo accecato dalla luce fortissima.
Ok, non sembra l'inferno e neanche il paradiso... Ce l'ho fatta?
Un bip mi da la conferma che cerco, e noto di essere collegato a diversi macchinari.
Appena realizzo di essere in ospedale la mia mente ha raggiunto la lucidità necessaria a trovare strano il fatto che non senta alcun dolore, nonostante tutti coloro di cui ho letto le testimonianze su internet raccontano di sentire male ovunque dopo un'operazione causata dall'attacco di un ghoul.

Mi tiro su a sedere e sento un'infermiera entrare.
-finalmente ti sei svegliato.
Sono felice che sia finito tutto bene; sarai affamato, ora ti porto da mangiare - esclama prima di sparire dietro la porta, lasciandomi da solo con la consapevolezza di star morendo di fame.
Torna qualche minuto dopo con un piatto di riso in bianco e del pesce.
-ti lascio mangiare in pace, appena avrai finito ti mando qui il dottor kano, così potrà visitati. -
Dice uscendo di nuovo.
Non ci vedo più per la fame e, senza pensarci, mi butto sul riso, solo per poi rendermi conto che mi fa schifo in un modo che non ritenevo possibile.
-che sta succedendo? - chiedo ad alta voce.
Provo ad addentare anche un pezzo di pesce e vengo scosso da un conato di vomito, mi precipito in bagno e rigetto nel lavandino.
Mi aggrappo ai bordi con le mani e resto ad ansimare con il capo chino.
-cosa mi succede? - chiedo in un sussurro.
All'improvviso sento una sensazione strana all'occhio destro, alzo la testa per controllare e lo vedo diventare nero e rosso.

Hohayou minna!!
Dato che avete scelto come prima storia la deku villain versione tokyo ghoul mi sono già data da fare, quindi eccovi il primo capitolo.
Ci tengo a specificare che non sovrapporro le pubblicazioni con master of villain, questo è solo per farvi capire più o meno come andrà la storia, il resto lo pubblicherò una volta finita la storia un corso.
Comunque ho una domanda per voi, volete che, kano a parte, tenga solo i personaggi di mha o ci metto anche quelli di tokyo ghoul?
Alla prossima.
Sayonara

deku ghoul ||Tododeku|| (completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora