2 Round

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La mattina torno a casa un po' più sereno di quando sono uscito dal bar; senza il mio bicolore chissà che fine avrei fatto...
Appena entro vedo eri che mi viene incontro preoccupata.
-hai fatto molto tardi, è successo qualcosa? - chiede.
-si, pare che uno psicopatico abbia rapito Kirishima e un amica di Uraraka, così siamo andati a riprenderceli- le spiego lasciandomi cadere di peso sul divano, stanco morto.
-lì avete recuperati? - chiede arrampicandosi su di me, fino a sedersi sulla mia pancia per guardarmi in faccia.
-si, fortunatamente stanno bene, siamo arrivati in tempo-
- e invece lo psi... Pfi.. Psicopatico? -
-ecco lui... Ho dovuto ucciderlo - ammetto mesto, aspettandomi di essere giudicato dalla piccola come Assassino, ma lei si minima ad alzare le spalle e dire ok, per poi sdraiarsi su di me.
A volte dimentico che è una ghoul cresciuta in un ambiente dove l'omicidio è assolutamente normale...

Ci addormentiamo entrambi sul divano, averla vicino mi fa sentire un po' meglio, come se il proteggere qualcuno attenuasse la mia colpa.
Nel frattempo penso a Shouto, a tutti i momenti in cui mi ha sostenuto, al suo modo di trattarmi, a come mi parla; quel ragazzo è più di un amico per me, è la mia stessa vita.
Senza di lui sarei perso, e lo dimostra ciò che è successo.
Mi sveglio la mattina con una maggiore consapevolezza della mia fortuna, e una bambina che dorme a farmi da coperta, dato che non si è presa la briga di spostarsi prima di addormentarsi.
La sveglio delicatamente e vado a preparere la colazione, mentre lei è intenta a stropiccuarsi gli occhi, assonnata.
-cotta o cruda? - chiedo dalla cucina, in risposta mi arriva solo una sorta di mugolio confuso così, dati che non ho voglia di mettermi ai fornelli, opto per la carne cruda.
Metto i piatti in tavola mentre eri entra in cucina  trascinando per terra un pupazzo che le ho preso come regalo di benvenuto e da cui non di separa mai.
-cosa farai oggi? - chiede mentre mangia.
-andrò ad allenarmi in un posto diverso dal solito, ho bisogno di sfogarmi da solo - spiego e lei annuisce comprensiva, probabilmente ha già avuto a che fare con gente sconvolta dopo il primo omicidio.

Appena finisco di mangiare esco in fretta e furia, portandomi la maschera nel caso volessi usare la kagune.
Corro verso un parco abbandonato in periferia, in una zona che ormai è quasi disabitata.
Supero diverse fabbriche, mentre cerco di coprirmi la bocca per evitare di inalare smog, nonostante il fiato corto dovuto allo sforzo fisico.
Svolto attraverso vari vicoli bui soffermandomi su ogni particolare, il tubo rotto leggermente inclinato che gocciola, il graffito che sembra fatto di vernice fresca, e che probabilmente risale a questa notte, il marciapiede sconnesso e più simile ad un per sorso ad ostacoli che ad un passaggio pedonale.
Tutto nella vana speranza che, tenendo occupato il cervello, non si ripresentino le immagini di ieri; ma è tutto inutile, così alla fine mi rassegno e aumento la velocità, fregandomene dell'osservazione.

Arrivo velocemente al parchetto e inizio subito ad allenarmi.
Tiro un pugno dopo l'altro, un calcio dopo l'altro.
Sento il freddo del mattino pizzicarmi le guance fino a farle diventare rosse, la brezza che mi fa finire i cappelli danti agli occhi, lo spostamento dell'aria causato da ogni colpo che mi avvolge il braccio come un guanto.
E a ogni muscolo teso, a ogni urlo di frustrazione, a ogni passo fatto nel modo giusto un po' della tensione se ne va, lasciando finalmente libero il mio povero corpo, tenuto a mala pena insieme dagli organi di un ghoul sconosciuto e dall'affetto di una bambina e di un ragazzo all'apparenza depresso ma, in realtà, molto espressivo e dolce.

Quando le semplice mosse delle armi marziali non bastano più decido di mettere la maschera ed estrarre la kagune, che oggi rendo una sorta di tentacoli di polpo.
Scaglio colpi a ripetizione, rischiando di abbattere un povero albero, che non ha fatto nulla di male ma vengo bruscamente interrotto da un uomo che salta giù da un tetto atterrandomi davanti.
Essendo nel bel mezzo dell'allenamento non ho neanche bisogno di mettermi in posizione di combattimento dati che ho già la guardia alzata e il kagune formato.

Capisco che è un ghoul dalla maschera, una striscia rossa che gli copre la parte superiore del viso, con dei buchi per gli occhi.
-chi sei? - chiedo subito.
-non c'è bisogno di scaldarsi ragazzo- mi tranquillizza, anche se è in posizione da combattimento.
-non sei molto rassicurante-gli faccio notare sarcastico.
-in effetti... - sghignazza.
-comunque io sono stain, lo sterminatore di ghoul e colombi- urla.
Ma seriamente, essere drammatici è un prerequisito fondamentale per essere ghoul o una caratteristica che si sviluppa con il tempo?
-perché uccidi anche i tuoi compagni?- chiedo incazzato.
-perché io non seguo la logica del chi si è, io penso che tra i ghoul esista la "legge del più forte" per un motivo e che debba essere rispettata.
Io seguo a prescindere chiunque sia più forte di me.
E mi spiace dirti, ragazzo, che la persona che seguo al momento ti vuole morto.- mi avvisa.
-e per quale motivo se posso chiedere? - continuo sempre arrabbiato.
-sei troppo vicino a una persona importante per il boss, e lo stai traviando, non possiamo lasciarti fare quello che vuoi, quindi la tua storia finisce qui. - si limita a dire per poi estrarre a sua volta un kagune, una sorta di spada.

Sembra molto bravo ad usarla, quindi non mi conviene usare la tecnica del cavaliere, meglio puntare sulla lunga distanza.
Nel tempo di un battuto di ciglia il tentacolo si quadrupla, facendo scappare un gesto di ammirazione al mio avversario.
-molto bravo, nonostante la giovane età hai un controllo impeccabile.-
A volte mi chiedo se avessi avuto questi poteri dalla nascita che mostro sarei ora...
Il bendato parte all'attacco, puntandomi contro la spada, sembra di star combattendo contro un colombo, ma li tengo a debita distanza dai miei organi  vitali respingendolo con la kagune.
Con una velocità impensabile per un umano mi gira intorno trafiggendomi da dietro, ma non avendo trovato il kakuo, guarisco subito.
Tuttavia il dolore mi fa impazzire e mi ritrovo a pensare.
"è solo difesa personale" sento una parte di me dire.
"ma è moralmente sbagliato" fa notare un altra.
Ma, per una volta, non le ascolto.
Mi lancio a capofitto e, senza esitazione, trafiggo anche lui, dritto alla sacca di cellule rc.
-hai... Vinto tu ... Almeno è una morte onorevole - mormora stain, per poi perire per sempre da questo mondo tanto crudele, di cui tutti si lamentano ma che pochi vogliono lasciare.

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Personaggi
Stain ---> naki

Hohayou minna.
Scusate il capitolo non corretto ma sto svenendo, lo sistemerò domani.
Alla. Prossima.
Sayonara.

deku ghoul ||Tododeku|| (completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora