19.☀️

181 17 4
                                    

Sto pensando a se raccontare di Minghao a mamma, magari lei saprà consigliarmi cosa fare per aiutarlo.

Sono passati più di due giorni da quando è successo tutto, ma ho già fretta di mettere apposto le cose.

Sono le 18:00 e sto passeggiando per il centro del paese.

Sì, so che ho detto che voglio sistemare le cose in fretta, ma sto evitando comunque il molo perché so che lui non sarà lì, non dove sa che posso trovarlo sicuramente.

Eppure vorrei così tanto parlargli.

Giro un po' per le strade e guardo svogliato le vetrine.

Non ho ancora detto a mia mamma che ieri ho saltato scuola, non so nemmeno se voglio farlo. Se non lo facessi sarebbe la prima menzogna che le racconto.

Il sole sta tramontando.

Chissà se a Minghao piace il tramonto? Io ho sempre preferito l'alba, ma sono sicuro che invece lui apprezzerebbe di più quello.

Mentre penso fra me e me scorgo con la coda dell'occhio una sagoma corrermi accanto.

Mi volto giusto in tempo per vedere un tizio con un cappotto nero svoltare in un vicolo.

Che sia...?

Non posso chiamarlo, se non fosse lui farei una mega figura di merda, così lo seguo.

Si infila in quelle viette strette che collegano le casine lontane alla via centrale, quelle in cui si nascondono i gatti, quelle che con il buio non si dovrebbe percorrere.

E invece eccomi qua.

Lo sto perdendo di vista, dannazione! Dov'è andato??

Oh eccolo! Sta svoltando in una via più luminosa, meno male.

-Pronto?- sento una voce dietro di me.

Quando mi rendo conto chi sia è troppo tardi, sono già pietrificato in mezzo alla strada.

Nasconditi idiota, nasconditi!
È tutto ciò che riesco a pensare.

Mi sento ritornato a quando avevo 7 anni, a tremare ogni volta che sentivo la porta di casa aprirsi.

No.
Non ho più 7 anni.

Riesco a scuotermi e mi guardo intorno.

C'è un cestino dell'immondizia in un angolo, ma ormai sono di una certa grandezza.

Una delle casine che si affacciano su questa via ha una specie di entrata a volta nascosta rispetto alla strada.

Ci entro subito e mi rannicchio contro la parete.

Quella voce è proprio la sua.
Quella di quel verme di mio padre.

Non sapevo fosse in paese...che cavolo ci fa qui? Oddio mia mamma sta bene??

-Cazzo ha fatto Minghao?- lo sento imprecare in quel momento.

Sussulto.

Che nome ha detto??

Quanti Minghao ci sono da queste parti? Vi prego ditemi che ce n'è di più di uno.

-Hai parlato con l'esperto di sto cazzo?- lo sento chiedere al telefono con una vocetta strafottente.

Sento i suoi passi avvicinarsi e ho paurissima che il mio cuore possa sentirsi fuori dal mio petto.

Sento che si ferma, vicinissimo al mio nascondiglio. Credo si sia tipo appoggiato al muro.
È talmente vicino che riesco a sentire chi gli sta rispondendo al telefono.

"Si gli ho parlato, ha detto che il colore è di un grado più giallo di quello che dovrebbe essere" dice l'interlocutore.

-Porca troia! Quel rincoglionito non è capace di fare niente!- impreca di nuovo.

-Minaccialo, digli che se far vivere il suo paparino non gli basta come incentivo ci pensiamo noi a spronarlo! - aggiunge.

"Ma è qui solo da due giorni! E ieri gli hai dato da mangiare solo una mela mezza marcia. Su, finora è il primo errore che commette e lo sai che di solito i suoi quadri sono perfetti!" ribatte quello dall'altra parte del telefono.

Perché mi sembra sempre più che stiano parlando del mio Minghao?

-Smettila di difendere quel fallito! Mica ieri ha rischiato di addormentarsi mentre lavorava? Sai che cosa significa questo?? Che non sta prendendo questa cosa sul serio!! Sai vero che abbiamo poco tempo prima che il vecchio ritiri l'offerta per quelle tele? E allora muoviti e vai a dirgli che lo incateniamo alla scrivania se non prende la cosa seriamente, anzi, fallo, così non avrà scelta. E NON RIBADIRE- conclude mio 'padre' sbraitando.

"amico, Minghao adesso non è qui, è tornato a casa a dormire, tornerà tra un paio d'ore" gli risponde l'altro.

-Ah cazzo, vabbè fallo appena torna. Tanto domani rientro anche io e farò io stesso i conti con lui- dice quello schifo un secondo prima di riattaccare.

Appena chiude la chiamata lo sento sospirare pieno di frustrazione.

Poi cacciando un urlo rabbioso tira un calcio al cestino dietro a cui volevo nascondermi prima.

Grazie a dio non l'ho fatto.

Il cestino si svuota sulla strada, poi sento i passi di mio padre schiacciare la carta e la plastica da buttare.

Un paio di imprecazioni ancora e poi non c'è più traccia di lui.

Rimango ancora qualche minuto lì paralizzato dalla paura, poi mi decido ad uscire.

Rifaccio la strada al contrario, ritornando sulla via principale, e proprio lì rivedo quel tizio che mi era sembrato Minghao.

Non è assolutamente lui.

Avrà 30 anni e una pancia alcolica grande come una botte.

Questa situazione mi ha proprio accecato eh...

Adesso però devo trovarlo e dirgli ciò che ho scoperto.

A tutti i costi.

·• 𝐻𝑒'𝓈 𝒾𝓃 𝓉𝒽𝑒 𝓇𝒶𝒾𝓃 •· // JunhaoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora