Despite All Your Flaws, I Love You

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«Non sei obbligata a farlo con uno che non ami» disse lui stringendo i pugni al pensiero di lei con un altro. «Ed invece sì, lo sai» disse lei andandogli avanti e guardandolo negli occhi. «Minorenne, vergine, figlia di due avvocati. Vuoi proprio farmi andare in tribunale, eh?» domandò il ragazzo spingendola sul letto. «Nessuno lo saprà» sussurrò lei.

Per le immagini trattate, lettura sconsigliata ai minori di dieci anni. Data la seguente avvertenza, non siamo ritenuti responsabili per determinati traumi e/o scoperte relative all'argomento da noi trattato. Si consiglia di cercare un altro avviso in corsivo per riprendere la lettura in modo normale.

Il ragazzo la buttò sul letto e si mise su di lei. Si tolse la maglia nera e levò le ali della ragazza buttandole a terra. Cominciò con dei semplici baci sul collo che scesero pian piano fino alla scollatura del suo vestito. A quel punto, alzò il capo e la guardò. «Dimmi di fermarmi. Dillo. Se andassi più giù non riuscirei a fermarmi» disse lui guardandola negli occhi. «Non lo dirò» disse lei. Il ragazzo poggiò nuovamente le sue morbide labbra sulla pelle della ragazza e continuò i suoi baci nella scolatura, sfilandole pian piano il vestito. «Non ho molto tempo. Vai direttamente giù» disse lei finendo di sfilarsi il vestito. Il ragazzo si tolse immediatamente scarpe e pantaloni, per poi abbassarsi i boxer. «Proprio convinta?» domandò lui un'ultima volta sfilandole le mutandine. Lei annuì. Il ragazzo entrò dentro di lei. «Fa male?» domandò preoccupato. «Ho avuto sofferenze peggiori, come la tirannia dei miei» disse provando a distrarsi dal dolore iniziale e cominciando a stringere il lenzuolo. «Io ho dovuto subire sofferenze peggiori come una studentessa sedicenne che all'improvviso mi dice di non volermi vedere più» disse lui accarezzandole i capelli. Cominciò a spingere sempre più dentro. Andava su e giù e alla ragazza sembrava piacere. Cominciò a chiedersi se anche con Harold sarebbe stato lo stesso ma non riusciva a pensare a lei ed un altro. All'improvviso, qualcosa cominciò a vibrare. Qualsiasi cosa stiate pensando, è sbagliata. A vibrare, era il cellulare della ragazza, nella sua borsa.

Le parti seguenti possono essere lette da lettori appartenenti a qualunque fascia d'età. Grazie per l'attenzione e la comprensione.

Lei si alzò all'improvviso e l'attore fece lo stesso. Andò verso la borsa, prese il suo iphone e rispose. Harold le chiedeva di tornare a casa perché i genitori lo avevano chiamato chiedendo di lei e lui aveva detto che stava dormendo ma i due non sembravano particolarmente convinti. La ragazza si rivestì velocemente spiegando la situazione a Duncan che l'ascoltava annuendo. «Duncan, sei un attore pessimo, hai un modo di vestire orrendo, non sai cosa sia la classe, te la tiri troppo, sei maggiorenne e quasi un violentatore... Ma, nonostante tutti i tuoi difetti, ti amo» disse con le lacrime agli occhi per poi uscire e cominciare a correre via dall'appartamento.

Sabato 31 ottobre 2020, 23.59
«Geoff, le lenzuola me le prendo io» disse Duncan uscendo dall'appartamento con in mano le lenzuola su cui era successo quello che voleva succedesse. Il biondo posò il suo drink e seguì l'amico. «Con chi hai fatto cosa?» domandò il ragazzo che si era vestito da cowboy. «La migliore amica della tua ragazza» disse Duncan facendogli l'occhiolino. «Gran... Aspetta, Courtney era qui?» domandò sorpreso ricevendo una risposta affermativa. «Ah! In qualità di mio manager, accetta l'intervista in diretta di domani. Ho un'idea per un nuovo film, trama scritta da me, cerco un regista» gli disse per poi andarsene.

Sabato 31 ottobre 2020, 00.01
«Sei tornata! Mica hai visto l'attore?» domandò Harold abbracciandola. «Forse ho visto un po' troppo dell'attore» pensò lei per poi scuotere la testa in segno di negazione. «Andiamo a dormire. Domani un mio caro amico giornalista farà un'intervista a non so che attore. Ad ogni modo, andremo lì e ti presenterò ai miei amici come la mia ragazza» spiegò il rosso facendo annuire la ragazza. «Peccato che le regole nella nostra famiglia siano così dure... Mi sarebbe piaciuto divertirmi con una così pura come te» spiegò lui entrando nella camera da letto. Lei andò in bagno per cambiarsi. «Non direi tanto pura, qualcuno si è già divertito. Ma è possibile che se ne accorga?» cominciò a chiedersi preoccupata. Sperava che lui non se ne accorgesse. In fin dei conti, non aveva alcuna esperienza, che ne poteva sapere? E poi... Era Harold... Si mise il pigiama ed andò nella camera dove avrebbe dovuto dormire e condividere il letto con quel ragazzo. «Sfiorami con un dito e sei morto»

angolo autrice

angolo autrice eliminato per ansia

Vorrei, Potrei, Non DovreiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora