Such A Weird Audition

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Venerdì 9 ottobre 2020, 12.39
«Hai detto ai tuoi che resterai fino a tardi?» domandò Bridgette. «A loro poco interessa. Stanno fuori fino alle ventuno, se non più tardi» spiegò Courtney sedendosi e cominciando a mangiare ciò che servivano alla mensa. «Ma vi rendete conto che lo incontreremo!» disse Gwen sempre più emozionata. «Che felicità. Mi sono preparata apposta per lui» commentò sempre sarcasticamente la Barlow continuando a mangiare. «Manca così poco!» esclamò Bridgette. In quel momento si avvicinò Heather Wilson, la più odiata da tutta la scuola. «E così anche voi volete fare le comparse?» domandò osservando per bene le tre. «Qualche problema, Heath?» domandò Gwen usando un nome amichevole, ovviamente con tono falso. «Figurati, Gwendolyn. Solo, non starmi avanti, rovini la visione del pubblico» disse lanciandole uno sguardo di fuoco, per poi andarsene. «Uh che paura! Ora mi metto davanti a tutti solo per sfregio» disse Gwen stringendo i pugni. «Calmati. A lei pensiamo dopo» disse Courtney guardando male la Wilson. Anche lei non la sopportava e non poteva immaginare di vederla alle cene di famiglia, visto che sembra che quella si fosse fissata con Alejandro. «Non offendiamo la cuginetta di Court» intervenne Bridgette ridendo beccandosi un'occhiataccia dalla castana. Le ragazze continuarono a chiacchierare, fino a quando non dovettero riprendere le lezioni.

Venerdì 9 ottobre 2020, 14.32
Duncan posò il blocchetto del conto sul tavolo e ammiccò alla cameriera che non poteva credere di aver servito a Duncan Nelson. «Amico! Avrei pagato io» disse Geoff incrociando le braccia al petto. «Mi hai salvato da mia madre e Wiliam. Non ti devo solo un pranzo, ti devo un paese. Ti va bene la Svizzera?» disse Duncan alzandosi e incamminandosi verso la porta, seguito dal biondo. «Sarà meglio avviarci alla scuola» fece notare il manager. «Qualche anno fa non l'avrei mai detto ma andiamo a scuola» disse Duncan all'autista che fece cenno positivo col capo e partì.

Venerdì 9 ottobre 2020, 16.30
«È arrivato?» domandò Gwen che, a quanto pare, era una grande fan dell'attore. «Alcuni dicono di averlo visto con la preside, non saprei» spiegò Lindsay guardando dentro l'aula dove vi erano alcune persone. «Il regista lo vuole caldo il caffè» urlò una ragazza nell'aula uscendo velocemente. «Quella è l'assistente di Duncan. Che fortuna» spiegò Gwen a Courtney che sembrava particolarmente interessata. «Buon per lei, almeno ha un buon stipendio» commentò Courtney osservando la ragazza rientrare con una tazza di caffè. L'assistente uscì nuovamente osservando le ragazze. «Bene, siete qui per fare le comparse? Duncan vuole vedervi per scegliervi» spiegò roteando gli occhi al cielo per i capricci del ragazzo. «Vuole pure sceglierci? Ci deve sposare? Magari ora ci cambia anche i vestiti» si lamentò Courtney beccandosi una gomitata da Gwen, un'occhiataccia da Bridgette e provocando una risata nell'assistente. «Vieni, sarai la prima. Magari se gliele puoi dire in faccia» disse la ragazza facendo cenno col capo di seguirla. Courtney fece spallucce e la seguì fino ad un aula vicino all'ufficio della preside. «Arriverà a momenti» disse lasciandola sola e correndo via pee chissà quale impegno. Courtney si sedette su una sedia e aspettò piuttosto infastidita dal comportamento dell'attore. «Cosa ci fa una bella ragazza tutta sola?» domandò una voce proveniente dalla porta. «Devo aspettare uno stupido attore viziato che deve scegliere se sono all'altezza di fare la comparsa nel suo film o meno, tutto ciò perché l'ho promesso alle mie amiche che sono fan di questo tipo» spiegò Courtney spostando lo sguardo da terra verso il ragazzo e notando che fosse proprio l'attore di cui stesse parlando, nonostante ciò, continuò coi suoi insulti. «E questo attore viziato è famoso e attraente?» domandò Duncan chiudendo la porta e prendendo una sedia, per poi metterla al contrario e sedersi a gambe aperte accanto alla ragazza. «Famoso? Abbastanza. Se per famoso intendi apparire in una pubblicità di scarpe... Attraente? Solo per delle ragazzine squilibrate che seguono la massa» spiegò continuando ad osservarlo come se non stesse parlando del diretto interessato. «Sei dentro, principessa» disse alzando la testa che aveva appoggiato sulla mano per ascoltarla lamentarsi. «Cosa?» domandò lei sorpresa. Aveva appena finito di criticarlo. Cosa aveva che non andava? «Sei carina, mi basta» spiegò lui alzandosi, per poi farle un occhiolino e aprire la porta. «Sono dentro anche le tue amiche» disse facendole cenno di uscire. Lei lo guardò sempre più perplessa, poi si alzò e uscì dall'aula.

angolo autrice
ho fatto un botto di sogni strani, non starò qui a raccontarveli

angolo autrice eliminato per ansia

Vorrei, Potrei, Non DovreiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora