It's Not Enough

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Venerdì 5 novembre 2020, 16.33
Duncan andò verso la porta di casa e Geoff lo guardò confuso. «Dove vai? Non mi aspetti?» domandò correndo a prendere il giubbino.  «Oggi niente riprese» spiegò Duncan aggiustandosi i capelli allo specchio. «Um... Qualcosa mi dice che c'entri tu» commentò Geoff. «Bravo. Ora puoi fare l'indovino alle feste delle bambine» rispose sarcastico l'attore aprendo la porta. Geoff lo salutò con un cenno della mano, Duncan ricambiò e poi uscì. Si mise su un taxi, provando a non dare troppo nell'occhio e partì verso la sua meta.

Venerdì 5 novembre 2020, 16.36
«Courtney che festeggia... Questo Harold non è proprio male. Ha un pregio, dai» commentò Gwen ridendo. «Sì, forse hai ragione» disse Courtney abbassando lo sguardo. «Guarda chi c'è» disse Bridgette colpendola col gomito. La Barlow alzò lo sguardo e vide l'attore incamminarsi verso di loro. Lasciò cadere un biglietto e poi continuò il suo tragitto, il tutto per non seminare sospetti. La ragazza raccolse il foglietto e lo lesse tra sé e sé. Ci vediamo a casa mia alle 17.00, non fare domande. «Ora che ci penso... Devo andare da mia nonna per il mio compleanno. Dite ad Harold che sarò di ritorno non troppo tardi» disse la castana decidendo di godersi la vita per una volta. «Ah ah. E che ti ha scritto sul biglietto?» domandò l'investigatrice Gwen. «Auguri, solo auguri» mentì la castana mettendo il biglietto in tasca. «Um... Ci vediamo dopo» disse la gotica salutandola. Courtney s'incamminò verso l'uscita cercando di non farsi vedere da Harold, quindi camminò più in fretta che potette. Si fermò davanti il portone e riprese fiato. «Che ci faccio qui?» si domandò improvvisamente. Perché era tornata dall'attore? Lui l'aveva usata e... No, non era vero. Lui provava dei sentimenti per lei, anche se non l'aveva mai detto esplicitamente. Neanche lei gliel'aveva detto in fin dei conti. «Hai dei ripensamenti, principessa?» domandò il ragazzo entrando immediatamente nel palazzo e iniziando a salire le scale. Courtney si guardò intorno per poi seguirlo. «Io...» Quel solo dubitare di ciò che stava facendo lo faceva sentire male, molto male.  «Io non so che ci faccio qui» confessò quando l'ascensore si aprì.  «Ma ci sarà una ragione se sei venuta fino a qui» le fece notare il ragazzo.  «Probabilmente c'è ma ho paura di ammetterlo» disse la ragazza facendo spallucce ed entrando nell'ascensore. Il ragazzo la seguì, pigiò il pulsante del suo piano ed attese che l'ascensore facesse il suo lavoro. Rimasero in silenzio a tutto il tempo e quando le porte dell'ascensore si aprirono, Duncan fece un colpo di tosse attirando l'attenzione della castana.  «Perché sono qui?» gli domandò mentre lui stava aprendo la porta di casa.  «Ci dovrebbe essere un motivo?» domandò lui alzando un sopracciglio.  Entrarono nell'appartamento e lui chiuse la porta.  «Se vuoi andare, puoi. Nessuno ti trattiene» disse lui.  «Nessuno mi trattiene. Sono venuta qui di corsa, ho rischiato di essere vista da chissà chi che posterà la foto ovunque ed i miei se la prenderanno con me, Harold sarà deluso e i miei saranno ancora più arrabbiati e delusi. Se sono qui, c'è un motivo e non me ne andrò solo perché un qualsiasi attore da quattro soldi mi dice di farlo» disse lei stringendo i pugni. Il ragazzo sorrise e la strinse a sé.  «Mi piaci per questo tuo modo di offendermi. Chiunque morirebbe per stare con me, tu invece mi offendi ma il fatto mi attira» disse lui tirandola a sé.  «Non mi basta» disse lei continuando a restare tra le possenti braccia del ragazzo.  «Non ti basta?» domandò lui confuso.  «Sto rischiando molto. Non mi basta "mi piaci". Anche una torta ti piace. Sono forse una torta per te?» domandò lei facendolo ridere per il paragone.  «Io non ho mai provato un sentimento tanto grande. Non so come affrontarlo» spiegò lui stringendola ancora di più a sé.  «Ad ogni modo. Vuoi vedere il mio regalo?» domandò facendole cenno di andare in camera.  «E' un pacco regalo?» domandò lei ridendo.  «Ho scelto te anche perché sei intelligente. Una di quelle che mi portavo a letto non avrebbe capito. Erano stupide quelle ragazze» commentò Duncan chiudendo la porta e mettendosi sul letto. Che bel regalo di compleanno, vero Courtney?

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angolo autrice eliminato per ansia

Vorrei, Potrei, Non DovreiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora