10 - La bella Corvonero (e il suo gemello)

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Quella mattina Antheo non riusciva a staccare gli occhi dalla tavolata Corvonero, aveva ancora in testa la visione dalla studentessa terrorizzata nel vedersi la bacchetta puntata contro.

I professori avevano punito il ragazzino Corvonero per bullismo sui compagni di scuola, e nessuno era riuscito a risalire al Mangiamorte per la storia degli stendardi, credendo ci fosse dietro sempre il suddetto Corvonero.

Ma allora perché adesso la ragazza non si vedeva? Era in infermeria? Stava poco bene? Perché non era al tavolo con gli altri?

Tutte queste domande vennero interrotte dal più lungo buongiorno della storia recitato dal buon petulante Adreo sedutosi di prepotenza di fianco ad Antheo: "Antheo senti: oggi ho trasfigurazioni, ma non trovo il libro, mi puoi prestare il tuo? Tanto tu oggi non hai trasfigurazioni, magari abbiamo alcuni incantesimi uguali, eh me lo presti? Il mio era sotto il letto, lo avevo tirato fuori ma non lo trovo più, non credo sia nel baule ma-"

"Cercalo nel baule e dai tregua alle mie orecchie" lo interruppe Antheo alzandosi dal cappuccino dopo aver forato la panna col proprio naso; Adreo in sé era un ottimo mago, questo lo sapeva, e anche un bravo Animagus capace di incantare qualunque serpente trasformandosi in esso... se solo non fosse così logorroico!

"In ogni caso non posso prestartelo, e ora scusa ma devo andare... a pulire questo casino dalla mia faccia" disse Antheo alzandosi prima di tutti, ignorando le risatine della Crow trattenendo dal lanciarle un Crucio così su due piedi.

La scritta incisa non c'era: quindi niente incarichi, almeno non ancora. Antheo aprì il rubinetto e si spruzzò un'abbondante dose d'acqua tiepida.

Uscito dal bagno, venne urtato da qualcuno che correva; Antheo guardò: pareva proprio essere la ragazza Corvonero che stava cercando alla tavolata. La seguì senza nemmeno rendersene conto, d'istinto, cercava di non perderla di vista per capire dove stesse andando e perché.

Quando si fermò era davanti all'ingresso per il cortile, dove gli studenti del primo anno si stavano dirigendo verso il campo di allenamento. E lei dov'era finita?!

Antheo girò la testa così velocemente che per poco non svenne dai capogiri provocati, e la sua ricerca fu interrotta subito dopo da una voce familiare: "Antheo! Chi cerchi?" Disse Cedric Dorca, il suo amico sempre di Corvonero che l'anno scorso Antheo aveva aiutato con le mandragole.

Il Mangiamorte si girò piano gemendo: "Stavo cercando una persona... una Corvonero come te"

"Una mia compagna? Stiamo andando verso la serleziabbiamo lezione lì. Perché?"

"Mmh... senti ma tra loro hai visto per caso una ragazza rossa, pallida, piena di lentiggini, un po' schiva..." chiese Antheo descrivendo la ragazzina che stava cercando da tutta la mattinata.

Conoscendo Cedric, da bravo Corvonero, era tra le persone più intelligenti che avesse conosciuto, e anche un buon amico a dispetto delle loro famiglie molto diverse. Cedric ci pensò giusto pochi secondi e poi disse: "Così come me l'hai descritta credo tu ti stia riferendo a Béatrice Lorén: non la si vede molto, tende a nascondersi; vedi di più il fratello"

Antheo lo guardò spalancando gli occhi: fratello?! Lei aveva un fratello?!

"Sì: ha un gemello, si chiama Alessio Lorén. È identico a lei ma molto più aperto e allegro. Se trovi lui trovi lei, dato che gli sta sempre attaccata" e concluse con un simpatico sorriso.

L'erede Lestrange COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora