22 - Un segnale dall'Oscuro Signore

122 13 10
                                    

Il preside Silente cercava di prestare attenzione a entrambi i ragazzi mentre ognuno raccontava la sua versione; Remilia cercava ripetutamente di giustificarsi mentre Antheo si limitava a fare battute sarcastiche per sminuirla. Silente spostava gli occhi da un Serpeverde all'altro e a un certo punto si alzò e diede una carezza a Fanny, sospirando come per dire: ma questi due avranno un po' di tregua?
Remilia a un certo punto si girò verso Antheo con occhi infuocati, era pronta ad insultarlo alla prossima battuta e a togliergli quel sorriso dal volto, e lui di tutta risposta era pronto a distruggerla e a farle abbassare la cresta una volta per tutte. Ma le sue intenzioni dovettero attendere poiché da dietro di loro sentirono la porta aprirsi.

"Signor Malfoy, grazie per essere venuto"

A sentire il cognome, Antheo strabuzzò gli occhi e Remilia ridacchiò.

"Ho sopportato di tutto: Dissennatori che sfilavano per tutti i cieli mangiando ogni pensiero felice solo per trovare detenuti, magie involontarie e rapine fallite miseramente alla Gringott... ma tu sei sempre in grado di farmi impazzire!" Sbraitò Lucius camminando dando i calci a Dobby e fermandosi accanto ad Antheo che si era girato a guardarlo e facendolo arretrare. Remilia cercò di approfittare del momento per fare la vittima ma Malfoy la zittì sgarbatamente e aspettò che Silente lo informasse dell'ennesimo disastro del nipote.

"Comincio col dire che a parte la divisa di suo nipote, nessuno si è fatto male. E questo è un bene sapendo come si comporta il Tranello del Diavolo; vorrei però farle presente che questa volta suo nipote non ha colpa, anzi: grazie a lui nessuno degli altri studenti ha subito danni"

"Allora perché mi ha fatto chiamare?"

"Perché voglio riferirle le cose esattamente come stanno per evitare altri fraintendimenti che possano danneggiare la sua famiglia"

Lucius guardò in basso muovendo solo gli occhi, poi li spostò verso Antheo, e poi ringraziò Silente. Ma prima che se ne andasse del tutto prese da parte il nipote: "Sappi che se succede ancora qualcosa per colpa tua, ti rispedisco a casa e passerai una punizione anche peggiore delle restrizioni che avevi a scuola l'anno scorso"

Tornato alla sala comune dei Serpeverde, Antheo si accorse che la mano sinistra aveva preso a bruciarli in maniera abbastanza fastidiosa. Non aveva mai fatto così, non capiva come poteva essere possibile, non stava toccando niente. Prima di uscire il preside gli aveva consigliato vivamente di mettere un guanto ignifugo per evitare di bruciare qualcos'altro, sta volta per sbaglio.

Antheo entrò nella sua stanza, aveva dei guanti ignifughi in pelle di drago; ne prese uno, il sinistro, e prima di metterselo tagliò le punte delle dita, per averle libere, in fondo loro non davano problemi. Mentre fece ciò era entrato anche Adreo e gli chiese che stesse facendo: "mi danno fastidio, io quando muovo la mano voglio sentire le dita libere, altrimenti mi scivola la bacchetta dalla mano" disse Antheo senza nemmeno guardarlo.

A lezione di Trasfigurazioni, Antheo non riuscì a stare attento per niente. Continuava a guardare il suo braccio dolorante e cercava di soffocare i gemiti e i lamenti per permettere alla McGranitt si continuare la spiegazione, anche se purtroppo veniva spesso e volentieri interrotta da frasi tipo: "Signor Lestrange, le dispiace cercare di prestare attenzione alla lezione per favore?" Dette proprio con tono severo ed esasperato. Qualche studente rideva, volevi farti scappare il momento in cui il temibile Antheo veniva umiliato davanti a tutta la classe?
Anche se quel giorno era piuttosto severa, Minerva doveva ammettere di aver sempre avuto un debole per Antheo; era sì un Mangiamorte, ma prima di tutto era studente come tutti gli altri e anche dotato di buon cervello e capacità superiori rispetto a tutti gli altri. Certo queste caratteristiche venivano sicuramente da suo padre Rodolphus.

L'erede Lestrange COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora