32 - Ciò che non è stato detto

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Quando Antheo entrò nella sala comune dei Serpeverde, fulminò con lo sguardo la Croe facendome perfettamente capire che se avesse provato ancora una volta a mettergli i bastoni tra le ruote, avrebbe dovuto immaginare che non avrebbe più rivisto i suoi genitori mezzi babbani che si ritrovava. Non aveva per niente gradito il colpo basso, avendo penalizzato qualcuno che non c'entrava niente in tutta quella situazione e Remilia lo colse perfettamente nascondendosi dietro a delle sue amiche per il terrore. Ma questa volta il ragazzo aveva altri problemi a cui pensare: andò nel suo dormitorio e trovò Divoranime sul suo letto con una lettera, la risposta di suo nonno:

Caro nipote,
Avresti dovuto avvisarmi subito di questa scoperta, il tiro del ministero non è stato per niente carino, soprattutto considerando che sei uno studente con gli stessi diritti di tutti.
Ti posso assicurare che quei buffoni avranno il ben servito e ci penseranno due volte prima di mettersi contro i Lestrange, prima tuo padre e tuo zio, e adesso puntano su di te! Malfoy dovrebbe riguardarsi meglio invece di intralciare il suo stesso nipote per salvare la sua bella faccia, si vede che non ha capito il suo posto.

Ti prometto che farò di tutto per aiutarti, così come lo farà tutta la famiglia. Non te ne pentirai.

Tuo nonno.

Reginard Lestrange

Antheo lesse tutto d'un fiato e si risollevò il morale, suo nonno aveva in mente di compiere chissà quale protesta che avrebbe ribaltato il ministero inglese e francese, si sentì orgoglioso di appartenere ad una famiglia dove le iniziative per i propri scopi erano la priorità. Si stese nel suo letto e guardò la lettera sorridendo, fissava il suo stemma con fierezza, il simbolo dei Lestrange che non aveva rivali.

Sentì bussare e nascose un fretta la lettera, ci mancava solo che qualche Auror la vedesse e mandasse una pattuglia ad arrestare anche i suoi nonni per attentato al potere. Invece colui che entrò era Adreo, visibilmente provato dall'ora di studio con la professoressa Cooman: "Non ci crederai" gli disse "Mi hanno perquisito tre volte solo nelle ultime due ore, è assurdo" si abbandonò sul letto del cugino e respirò pesantemente, come se avesse trasportato dei pesi grossi per tutta la mattinata. Antheo ridacchiò: "Abituati: quando sarai anche tu un seguace dell'oscuro signore dovrai sopportarlo praticamente sempre"

"Spiritoso... ti ha risposto tuo nonno?"

"Sì" dichiarò trionfante Antheo "Muoverà mari e monti con qui ministri da strapazzo"

Adreo rise, finalmente la loro famiglia avrebbe avuto il rispetto che meritava, avessero dovuto radere al suolo tutta la scuola, il ministero, Diagon Alley e perfino Londra. Per la prima volta sentiva dentro di sé l'eccitazione di combattere.

Si girò verso suo cugino, guardando il suo sorriso e immaginando che non fosse dato solo dall risposta di Reinhard, c'era qualcos'altro: "Abbiamo raggiunto anche un altro risultato?"
"Domani lei mi dirà tutto" disse sottovoce Antheo fissando il tetto del baldacchino. Adreo si tirò su di scatto: "Davvero? Avrei tutte le risposte che cerchi?"

"Mi ha promesso che oggi ne parlerà con suo fratello e che domani mi spiegherà tutto; spero solo che non siano cattive notizie"

Lestrange 2 lo guardò con uno sguardo interrogatorio, Antheo sperava con tutto sé stesso che Béatrice rivelasse la sua purezza di sangue, che gli dicesse che era tutto a posto e che avrebbero potuto agire indisturbati; coglieva la preoccupazione di lui in caso fosse stato il contrario: in quel caso Antheo avrebbe dovuto, nel migliore dei casi, allontanarla per sempre, ma nel peggiore dei casi... Adreo non ci volle nemmeno pensare.

Béatrice aspettava dietro ad una colonna, guardava ogni tanto il corridoio per cercare Antheo. Aveva deciso che lui doveva sapere e ne aveva parlato al fratello: Alessio non era d'accordo, avrebbe preferito essere considerato nato babbano e lasciar correre, ma lei voleva stare con Antheo, il suo mangiamorte, e per farlo doveva dirgli quello che voleva sapere. Teneva in mano una lettera, l'unica cosa che il suo padre biologico aveva spedito ai due ragazzi in orfanotrofio, aveva il simbolo della loro famiglia, che lei guardava ogni notte prima di dormire. Non avrebbe mai immaginato di dover percorrere di nuovo la sua infanzia e dover anche evidenziare la causa della sua nascita: uno scandalo, una stupida notte di piacee che aveva rischiato di portare alla rovina un'importante famiglia di maghi.

Antheo le arrivò accanto e le mise una mano sulla spalla, risvegliandola dai suoi pensieri: "Eccomi qui, non ho dormito tutta la notte"

"Bene..." fece lei con un filo di voce guardandosi intorno "Dovremmo cercare un posto... più intimo"

"Vieni, so dove andare" Antheo la prese per mano e si diressero verso uno stanzino piccolo, era un vecchio ripostiglio dove venivano posizionati alcuni fantocci per i duelli.
"Bene" disse Antheo guardandosi intorno "Qui non ci disturberà nessuno. Adesso puoi dirmi tutto, te la senti?"
Béatrice alzò le spalle e guardò il ragazzo negli occhi: "Immagino di non avere altra scelta" porse la lettera ad Antheo. Lui la guardò confuso, perplesso e senza capire; la prese in mano e se la girò per una manciata di minuti, sembrava essere una semplice lettera come tutte le altre. La aprì e lesse:

Miei cari figli, se posso ancora chiamarvi così,
Sono consapevole del fatto che nessuno di noi voleva un destino del genere; non vi ho nemmeno potuto conoscere, eravate fin troppo piccoli.
Volevo dirvi che non è colpa vostra se è successo tutto questo: né io né vostra madre avremmo voluto darvi un destino del genere. Ma sapete come vanno: le famiglie, soprattutto quelle più importanti e antiche, al sangue tengono particolarmente.
Era sata solo una notte, un'innocente notte che passavo sempre prima di ogni evento importante, e la notte prima del matrimonio era uno di quelli.
Ho incontrato vostra madre per caso, nemmeno io sapevo cosa facessi, ci siamo amati una sola notte.
Ma poi... c'era troppo da perdere per lasciar correre. Vostro nonno mi ha ordinato di disconoscervi subito e di allontanare vostra madre, che non potendo prendersi cura di voi ha dovuto abbandonarvi al vostro destino.
Spero che la vostra nuova famiglia sia gentile con voi e vi ami come se foste i suoi veri figli.

Vostro padre, almeno biologicamente.

A.

Antheo alzò lo sguardo verso la ragazza, che lo guardava incerta, e gli si stampò un largo sorriso in volto: sanguepuro, la sua adorata Béatrice era sanguepuro! Per tutto quel tempo, da quando aveva scoperto che non era nata babbana, aveva sperato con tutto se stesso che lei potesse essere delle sue stesse origini, così avrebbe potuto mostrarsi alla luce del sole mentre l'abbracciava e non gli sarebbe importato più niente.

"Non sai che peso hai tolto a tutti e due! Ma chi è questo A.?"

"Lo puoi vedere dallo stemma sulla lettera" fece lei girando la busta. Antheo lo guardò e ne rimase talmente sorpreso da spalancare la bocca: lo stemma era della famiglia Avery.

L'erede Lestrange COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora