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L'anno dopo la scoperta della maledizione, Draco, iniziò a frequentare la rinomata scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. E, mentre il famoso Harry Potter cercava di svelare i segreti della pietra filosofale, Draco combatteva contro gli istinti e la sete. Cercava di distrarsi il più possibile, si concentrava sul quidditch, sulla scuola e su come dar fastidio a quello che sarebbe diventato il suo peggior nemico, lo stesso Harry Potter.

Un giorno Draco fu costretto a passare la serata con Potter e la Granger, avrebbero dovuto setacciare la foresta oscura insieme al guardiacaccia Hagrid per scontare una punizione datagli dalla professoressa McGranitt.
Draco quella sera si sentiva strano, aveva più sete del solito, aveva caldo e il cuore gli batteva a mille, ma era troppo giovane per capire quello che gli stava succedendo.
Lui e Harry si divisero dagli altri e Draco iniziò a stuzzicarlo prendendolo un po' in giro ma quando vide un uomo incappucciato a terra che beveva sangue di unicorno scappò urlando a squarcia gola e lasciando Harry indietro.

Durante la corsa per raggiungere il guardiacaccia, Draco iniziò a sentirsi male: le gambe gli cedettero e lui iniziò a cambiare, le unghie più lunghe, il battito accelerato e poteva percepire nella guancia destra una brezza innaturale, come se il vento gliela attraversasse  attraverso delle crepe.
Stette accasciato a terra, cercando di normalizzare il respiro, per un tempo indefinito. Era terrorizzato, non sapeva cosa gli stesse succedendo così iniziò a piangere, a chiedere aiuto, ma nessuno lo sentì. La sua gola era secca e le sue grida d'aiuto non erano che un sussurro.

Proprio mentre credeva di stare per svenire qualcosa o, meglio, qualcuno lo sollevò dolcemente da terra. Draco si trovò davanti a se una creatura bellissima, una ragazza che non poteva avere più di diciotto anni, con la pelle bianca come il latte, i capelli rosso chiaro, quasi arancione,  che le ricadevano sulle spalle formando un dolce caschetto di ricci ondulati. Le ciglia quasi non si vedevano avendo lo stesso colore chiaro dei capelli, le labbra erano carnose e il viso era contornato di una serie infinita di lentiggini.
Indossava un vestito bianco semplice che le arrivava fino al ginocchio e non aveva le scarpe.

Draco rimase a guardarla per qualche secondo quando si accorse di avere ancora quella che lui aveva soprannominato "la forma di mostro" , con occhi neri, unghie lunghe, crepe sulla guancia e canini evidenti.
Si girò vergognandosi di se stesso e cercando di nascondere il viso tra le mani. La ragazza lo fece voltare verso di se e, con dolcezza, gli accarezzò una guancia. Le crepe si chiusero, il battito ritornò regolare e gli occhi gli ritornarono azzurri: Draco era tornato normale.
Stupefatto e non capendo cosa stesse succedendo cercò di dire qualcosa o chiedere spiegazioni, ma la ragazza se ne andò misteriosamente e in silenzio come era apparsa.

Da dietro un albero spuntò fuori un Hagrid tutto preoccupato che chiedeva di Harry. Draco decise di sorvolare sul fatto della misteriosa ragazza e cercò di spiegare al mezzo gigante cosa invece aveva visto quando aveva lasciato Harry da solo.
Si scoprì in seguito che la losca figura incappucciata altri non era che Lord Voldemort, o meglio il professor Quirrel... ma questa è un'altra storia.

Nelle settimane che susseguirono l'incidente della foresta Draco non fece altro che pensare alla misteriosa ragazza, così una sera decise di incamminarsi verso la foresta oscura. Riuscì ad arrivarci senza problemi e senza complimenti ci si buttò a capofitto (cercava di non pensare al fatto che un insetto enorme o un mostro volante potessero spuntare in qualsiasi momento e mangiarlo vivo). 
Draco stava attraversando un sentiero buio e lugubre contornato da rami rinsecchiti e nebbia biancastra, quando un pensiero gli arrivò dritto in testa
-Come ho fatto ad entrare nella foresta senza essere visto? Sbaglio o quegli idioti dei gemelli Weasley ci hanno provato per anni senza mai riuscirci? Non mi sarei mai immaginato di arrivare fino a qui...- pensò ad alta voce.
Una voce calma e soffice come la neve rispose alla retorica domanda di Draco
-Loro non erano come te- Malfoy girò su se stesso e si trovò davanti la ragazza misteriosa della notte di qualche settimana prima. Era stupefatto e terrorizzato, la ragazza aveva lo stesso vestito dell'ultima volta e nel viso aveva stampato un sorrisetto divertito.
-Tu sei speciale, sei come me- continuò la ragazza. Draco, che immobile come una statua guardava la ragazza con orrore, tentò di chiarire qualche sua perplessità
-Sei tu che mi hai fatto entrare nella foresta?-
-Si-
-Che vuol dire che sono come te?-
La ragazza alzò il braccio esile e lo portò alla guancia di Draco. In un attimo lui capì di star cambiando in quella forma che tanto odiava
-Io non sono come te- iniziò il ragazzo -io sono un mostro- abbassò gli occhi verso il terreno e quasi pianse dalla tristezza. La ragazza guardò stupefatta il ragazzino e un secondo dopo scoppiò in una fragorosa risata
-Se tu sei un mostro, allora sei il mostro più carino che abbia mai visto- Il viso di Draco a quelle parole si dipinse di un innocente sorriso, quella ragazza gli stava simpatica.
La ragazza si appoggiò su una spalla del ragazzo e disse con un sorriso smagliante
-Sono Pandora! E penso che tu sia perfetto, ho sempre voluto un fratellino!-

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