IX

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Erano passati ormai tre giorni dallo strano incontro tra Hermione e Draco. Lui se n'era andato senza dire nulla e non si era più fatto vedere. Hermione, dal canto suo, non l'aveva cercato in nessun modo. Malgrado questo, era molto curiosa di sapere perché Draco Malfoy si fosse comportato tanto stranamente, perché aveva quel curioso aspetto e, soprattutto, perché l'aveva baciata...
Non era andata esattamente così ma dal punto di vista di Hermione, la quale non sapeva di avere avuto del sangue sul labbro e non si era resa conto che Draco puntasse proprio a quello, quello che aveva vissuto era stato un dolce, e quasi inesistente, bacio da parte del ragazzo.
Aveva già escluso dalla sua lista di motivi per i quali Malfoy avrebbe potuto baciarla, l'opzione "Io gli piaccio". A Hermione era venuto in mente ma l'aveva trovato ridicolo e non riusciva a ricollegarlo con tutti gli altri aspetti della vicenda.

La ragazza si trovava in biblioteca, dove aveva passato praticamente tutto il tempo a sua disposizione nelle ultime 48 ore.
Aveva guardato in ogni libro possibile, cercando nella sezione "Magie deformanti" per poi passare a "Animagus e conseguenze dell'utilizzo inappropriato della suddetta magia" ed era infine arrivata a "Vampiri e maledizioni".
Senza accorgersene si era avvicinata all'argomento che più le interessava svelare in quel momento ma, nonostante ciò, non aveva trovato niente che si potesse ricondurre alle condizioni di Malfoy.

Chiuse il grande libro con un tonfo, ormai rassegnata all'idea che se voleva sapere di più sull'argomento avrebbe dovuto chiedere a Malfoy stesso. La biblioteca era ormai vuota, la maggior parte degli studenti era già ritornata ai propri dormitori e il sole stava ormai tramontando all'orizzonte.
Hermione raccolse le sue cose e si preparò a tornare da Ron ed Harry quando il suono della porta della biblioteca che si apriva catturò la sua attenzione.
Notò una chioma di capelli biondi che ormai conosceva bene e, senza un motivo ben preciso, si nascose dietro uno degli scaffali.

Malfoy sembrava tranquillo, si mise a cercare un libro nel reparto di pozioni e, con non curanza, una volta trovato, si mise a leggerlo nel tavolo dove la ragazza era seduta pochi minuti prima.
Hermione rimase ad osservarlo per qualche secondo per poi rendersi conto che quello che stava facendo era infantile ed insensato. Stava per uscire dal suo nascondiglio quando notò un repentino cambio di umore da parte di Draco.
Il ragazzo aveva trovato il mantello di Hermione sulla sedia dove lei si era seduta.
(La ragazza si diede della stupida per averlo dimenticato)
Malfoy si alzò molto lentamente. Si avvicinò alla sedia ed afferrò il mantello. Hermione non capiva il suo comportamento: sembrava agitato e fissava il mantello con un'espressione indecifrabile.
-La Granger é stata qui- lo disse quasi in un sussurro ma Hermione lo senti forte e chiaro. Come fa a sapere che il mantello é mio?

Malfoy avvicinò il mantello al visto e ne inspirò profondamente il profumo. Poi lo gettò a terra e si dovette appoggiare allo schienale della sedia per non cadere. I suoi occhi divennero nero pece e sulla sua guancia iniziarono a formarsi le crepe. Stava cambiando ed Hermione lo guardò con attenzione.
Perché cambia in quel modo?
Come fa a sapere che il mantello è mio?
Come mai quando lo ha portato vicino al viso le gambe gli hanno ceduto?
Neanche il tempo di rispondere a queste domande che la ragazza vide Malfoy precipitarsi fuori dalla biblioteca.

Non ci pensò oltre, prese il suo mantello e cercò di seguirlo.
Credo di sapere dove sta andando.
Hermione seguì il ragazzo, con attenzione a non farsi scoprire stavolta. Si teneva a una distanza quasi esagerata e quando passarono davanti ad una folla di ragazzi Tassorosso che andavano verso i dormitori, lei lo perse di vista.

Si ritrovò da sola in un corridoio del primo piano con ancora in mano il suo mantello e con il fiatone per la corsa. Dopo averci riflettuto si decise a tornare al suo dormitorio e si incamminò verso le scale. Davanti al quadro della signora grassa pronunciò la parola d'ordine ed entrò nella sala comune Grifondoro
-Hey Hermione, dov'eri?- Ron ed Harry erano davanti al camino seduti comodamente sulla poltrona rivestita di federa rossa
-In biblioteca a fare i compiti. Cosa che sono sicura voi dobbiate ancora fare- precisò lei riferendosi soprattutto a Ron che gli aveva rivolto la parola
-Beh magari non abbiamo finito i compiti ma sarai felice di sapere che Ron ha finalmente elaborato insieme a me una strategia fantastica per vincere alla prossima partita di quidditch- Harry sembrava sinceramente felice per l'amico e Ron iniziò a gonfiare il petto come se si sentisse già capitano di una vera squadra professionista.
Hermione sorrise e si lasciò cadere esausta su una poltrona vicina a quella dov'erano seduti gli altri due. Poi si mise a pensare: Voldemort, il duello mai avvenuto, Malfoy...
-Malfoy non vi sembra strano in questo ultimo periodo?- le era sfuggita un'osservazione che purtroppo non passò inosservata
-Lo so! Ve l'ho detto Malfoy sta tramando qualcosa. L'ho sentito confabulare con dei suoi compagni di Casa nel treno d'arrivo!-
L'anno scolastico era iniziato da a mala pena due settimane ed Harry portava avanti questa sua convinzione da allora. Ne Hermione ne Ron avevano creduto a queste pesanti accuse ma Ron aveva iniziato a dubitare dell'affidabilità del biondo proprio come il suo amico
-Beh è Malfoy, lui trama sempre qualcosa.
Ma sai Harry all'inizio non ci credevo alla tua teoria strampalata ma in questi ultimi tempi sembra così cupo e non si capisce cosa pensa, ha praticamente smesso di infastidirci. Non che mi dispiaccia!- Ron finì il suo discorso con una lieve risata che però fu proprio il contrario di contagiosa. Harry si era messo a pensare intensamente a tutto quello che Ron aveva detto e quello che sarebbe potuto derivare da esso. Mentre Hermione si era persa nei suoi pensieri.

Io devo sapere

Fu con questo pensiero che la ragazza si alzò dalla sua poltrona e, senza dare spiegazioni, uscì dalla sala comune dirigendosi verso l'uscita del castello.
Fuori era ormai buio e il coprifuoco sarebbe iniziato a momenti. Non sarebbe mai riuscita a tornare in tempo ma non era la prima volta che infrangeva qualche regola.

Uscì da scuola e si precipitò verso la casa di Hagrid
Bussò alla porta ma nessuno rispose
Proprio come pensavo
Girò i tacchi e si diresse verso la foresta oscura, stava quasi per entrarci a capofitto quando si ricordò delle sue esperienze passate: non era la prima volta che ci entrava ma ogn'una di quelle volte era stata tutt'altro che piacevole.
Questo mistero è così interessante da rischiare di entrare nella foresta oscura da sola in piena notte? ...

Oh chissene frega

E fu così che Hermione Granger, spinta dalla curiosità, quella notte entrò nella foresta oscura.

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