VIII

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Stettero lì per quasi un minuto a guardarsi l'un l'altro. Draco aspettava che la ragazza urlasse o scappasse. Hermione, invece, lo guardava incuriosita. Per quanto spaventosa, la figura di Draco potesse essere in quel momento, lei aveva solo una frase in mente
É bellissimo

La ragazza prese coraggio e, lasciandogli delicatamente il braccio, iniziò a parlare con un filo di voce
-Che ti è successo?-
Draco sembrò risvegliarsi a quelle parole. Si guardò intorno e, ignorando là domanda di Hermione, si diresse verso il muro poco distante. Si appoggiò ad esso con le mani, le braccia erano tese, ed iniziò a tornare normale. Si stava sforzando molto, era ovvio.
Nel mentre, la ragazza, lo guardava stupita e non capendo nulla di quello che stava succedendo, provò ad avvicinarsi al ragazzo ma quando si ritrovò ad una distanza tale da potergli vedere il viso lui, ormai, era tornato normale.
-Che ti è successo?- ripetè la ragazza,
Era curiosa ma anche cauta, stava lontana da lui almeno un metro. Aveva il presentimento che la potesse attaccare da un momento all'altro.

Draco, alla seconda volta che Hermione fece quella domanda, girò il volto verso la ragazza guardandola negli occhio. Assunse un espressione di rabbia sul volto e sussurrando, stringendo i denti, le rispose
-Non ti deve interessare, Sanguesporco-
A quelle parole Hermione si infuriò. È vero, non erano affari suoi, ma preoccuparsi per un compagno di scuola, per quando odiato, è un dovere che lei avrebbe rispettato.
Si avvicinò a lui e gli afferrò il bracciò, come aveva fatto poco prima, staccando Draco dal muro su cui era ancora appoggiato.
-Come ti permetti! Stavo cercando di darti una mano! Come fai a essere sempre così odioso!-
Ma Draco non stava ascoltando, guardava la mano della ragazza sul suo braccio come fosse qualcosa di spaventoso.
Come scottato, ritirò il braccio di scatto e spinse via Hermione
-Non toccarmi Granger!- urlò.
La ragazza cadde a terra ed urtò la mano su una delle mattonelle sconnesse del pavimento. Dopo un primo mento di scombussolamento cercò di rialzarsi. Una mano, però, le faceva male. Sull'indice destro c'era un minuscolo graffietto da cui fuoriusciva una gocciolina di sangue. Hermione non ci pensò molto e portò il dito alle labbra, dopo aver inumidito la ferita con la saliva il sangue aveva già smesso di scorrere.

La ragazza non si accorse che Malfoy stava guardando la scena come paralizzato. Da quando la ragazza si era graffiata il dito, lui aveva iniziato a sentire un impulso ad andare verso di lei ma cercava in tutti i modi di non assecondarlo stando immobile. Draco si era anche accorto che, quando la ragazza aveva portato il dito alle labbra, una gocciolina di sangue si era andata a posare sul suo labbro superiore.

-Sei pazzo Malfoy? Ma che ti succede?- chiese la ragazza che ormai si era alzata da terra.
Draco si risvegliò a quelle parole e spostò gli occhi dalle labbra della ragazza ai suoi occhi.
Ma questo non lo calmò affatto, il suo cuore iniziò a battere velocemente, sentiva le sue pupille dilatarsi e il suo corpo cambiare
-No No No No - iniziò ad urlare prendendosi la testa tra le mani e a scuoterla. Ma questo non aiutò, continuava a vedere sempre le stesse immagini nella sua testa: il suo sangue, il suo collo, le sue labbra.

Hermione assisteva a tutto questo terrorizzata, non capendo cosa stesse succedendo. Vedere il suo acerrimo nemico, Draco Malfoy, in quello stato avrebbe dovuto farle piacere ed invece si stava preoccupando.
É pur sempre una essere umano, pensava tra se e se.
Nel mentre vedeva chiaramente il corpo del ragazzo cambiare nella forma di poco prima
-Malfoy calma- tentò di dirgli avvicinandovi a lui.
Ma Draco si allontanò di scatto. Si mi mise in ginocchio a terra
-Il tuo sangue è sporco Il tuo sangue è sporco- continuava a ripeterselo come una tiritera.
Ad Hermione non diede tanto fastidio, quella cantilena sembrava calmare il ragazzo.
Si avvicinò a lui, si abbassò per stargli più vicino e con un sussurro cercò di calmarlo
-Sta tranquillo Malfoy, non so cosa ti stia succedendo ma sono qui per aiutarti-
A quelle parole Draco ridacchiò. La guardò meglio negli occhi, che in quello momento erano molto più vicini di quanto lo fossero mai stati.
In uno scatto prese Hermione per le spalle, la fece rialzare e la face scontrare contro il muro dove lui vi si era appoggiato poco prima.

Hermione non capiva il comportamento del ragazzo ed iniziò a preoccuparsi parecchio.
Draco la intrappolò alla parete posando le sue mani ai lati della testa della ragazza e si avvicinò tanto che i loro nasi potevano quasi toccarsi.
La guardò intensamente negli occhi, sembrano fatti di cioccolato ed avevano delle pagliuzze dorate che li contornavano. Per la prima volta nella sua vita Draco pensò che Hermione fosse bellissima.
Poi tornò lucido e si avvicinò all'orecchio della ragazza
-Tu non puoi aiutarmi, nessuno può-

Ad Hermione vennero i brividi a sentire il lieve  respiro del ragazzo accarezzargli l'orecchio ma tornò in se quando capì il senso delle parole del ragazzo. Malgrado questo sembrò non curarsi del suo avvertimento
-Se non permetti agli altri di aiutarti non guarirai mai-
Draco ridacchiò tra se e se. La Granger aveva scambiato la maledizione per una specie di malattia.
Tornò in forma umana proprio di fronte alla ragazza, la quale spalancò gli occhi dalla sorpresa.

Sul volto del ragazzo comparve un ghigno che Hermione conosceva bene purtroppo
-Sai Granger, una cosa per aiutarmi la puoi fare...- Draco iniziò pericolosamente ad avvicinarsi al viso della ragazza. Lei d'altronde non si spostò
-Cosa intendi?- chiese con un filo di voce
-Intendo questo- Draco, ormai a pochi millimetri dalla Granger, leccò con delicatezza la gocciolina di sangue, ormai secco, sul labbro superiore della ragazza.
Hermione fu pervasa dai brividi e sospirò leggermente a quel contatto.

Draco ne fu completamente devastato.
Nel mentre che compiva quell'atto le parole di suo padre gli tornarono in mente
Non assaggiare mai il sangue della persona speciale. Una volta che l'avrai fatto non potrai più farne a meno.
Lui lo sapeva, non avrebbe dovuto farlo, ma aveva innocentemente pensato "Una goccia non cambierà le cose"
Fu l'errore più grande che potesse commettere.

Dopo quel fatidico assaggio senti il cuore battergli all'impazzata. Il suo corpo non cambio ma le sue iridi divennero nere come la pece.
Dalla sua bocca uscì un roco ringhio animalesco, nel mentre il ragazzo stringeva le mani al muro come a volerlo spaccare.
È la cosa più buona che abbia mai assaggiato

Dopo questo malsano pensiero si scostò dalla Granger in uno scatto fulmineo e se ne andò senza rivolgerle la parola.

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