X

60 4 0
                                    

Hermione era stesa sull'enorme letto a baldacchino. Addosso aveva solo l'intimo e tra le mani stringeva la cravatta verde argento di Draco. Il ragazzo la osservava attentamente da davanti il letto, lui era completamente vestito: pantaloni neri e camicia bianca contornata dal golfino invernale. Divisa perfetta se la cravatta non fosse mancata.
Hermione guardò Draco e, posizionando le braccia e la cravatta sopra la testa, gli parlò con voce sensuale
-Vieni Malfoy, vieni da me-
Draco non se lo fece ripetere due volte, si sfilò il golfino si distese sopra alla ragazza. Iniziò ad accarezzarle i fianchi, molto lentamente, per poi risalire verso spalle. Si avvicinò all'incavo tra il collo e la spalla ricoprendolo di baci umidi. Poi fece un respiro profondo ed infilò le zanne nella carne della ragazza.
Succhiava disperatamente ricercando quel gusto inappagabile che non riusciva a dimenticare.
Sentiva la ragazza tremare di piacere sotto di lui. Gli strinse le gambe intorno ai fianchi ansimando e sussurrando il suo nome
-Ah di più, prendine di più-
Draco, ormai sazio, si alzò dalla ragazza ma quando posò gli occhi su di lei questa era coperta di sangue, come se il suo intero corpo fosse stato accoltellato più volte.
Draco si alzò di scatto scuotendo la testa e gridando aiuto, poi sentì una voce
-Guarda cosa mi hai fatto. Sei un mostro-
Era la Granger, o meglio, la voce della Granger perché la ragazza giaceva ormai morta sul letto ricoperto di sangue.
Draco si inginocchiò a terra e si prese la testa tra le mani per poi iniziare a gridare.

-Draco svegliati! Draco!-
Il ragazzo si alzò di scatto saltando sul letto. Era ricoperto di sudore e aveva le lacrime agli occhi. Il suo compagno di stanza Zabini era accanto a lui, sconvolto per il comportamento del biondo.
-Stai bene Draco?- chiese preoccupato
-Si si- rispose senza prestare troppa attenzione alle parole dell'amico, si guardava in giro cercando, in vano, di dimenticare ciò che aveva appena sognato.
-Che ore sono?-
-Le sei e mezza, ti ho cercato dappertutto. Ma che sogno hai fatto?-
-E a te che importa?- Draco era stato duro con il ragazzo ma a lui non piaceva che si ficcasse il naso nei suoi affari, soprattutto se questi riguardavano la maledizione.
Zabini sembrò non curarsi della rudezza del suo amico e continuò tranquillo il discorso
-Qualsiasi cosa sia successa potevi almeno farti sentire. È tutto il pomeriggio che ti cerco-
-Dopo aver studiato volevo riposarmi e mi sono addormentato. Ma perché te la prendi tanto?-
-Non dovevamo fare la ricerca di pozioni insieme? Ti ho aspettato fino ad un certo punto ma poi ho iniziato da solo-
Draco sembrò prendere un infarto.
Cazzo la ricerca
-Perché non mi hai svegliato prima?! Ormai il sole sta già tramontando e io devo ancora fare quella stramaledetta ricerca!-
Blaise si offese per il comportamento dell'amico ma per calmare gli animi cercò di cambiare discorso
-Si si come vuoi. A proposito, come va con la Granger- Draco non riusciva credere a quelle parole
E Blaise come fa a saperlo?!
-E tu come fai a saperlo?-
Blaise sembrò confuso da quell'affermazione
-Beh lo sanno un po' tutti, ne abbiamo anche parlato l'altro giorno-
Draco ci mise un po' a capire ma riuscì a collegare tutto
Il duello
-Non l'abbiamo più fatto- rispose scocciato mentre prendeva il suo mantello che era andato a finire nel pavimento
-Come no! Draco puntavamo tutti su di te!-
Ma il biondo era ormai già lontano. Aveva lasciato da solo Blaise nella stanza, un'altra volta, e si era avviato verso la biblioteca, sperando che non ci fosse più nessun così da poter fare quella ricerca in pace.

Dopo uno spiacevole incontro, con un mantello fin troppo profumato, Draco era piombato via dalla biblioteca cercando disperatamente di uscire dalla scuola.
Dopo essere stato quasi investito da un gruppo di marmocchi Tassorosso, finalmente uscì da quel dannato edificio.
Come da programma andò verso la foresta oscura e appena entratoci si trasformò in mostro.
Fece un profondo respiro, respirò l'aria fredda e umida della foresta socchiudendo gli occhi per godersela meglio.
Draco odiava essere un mostro, ma essere lì, nella foresta, poter usare quella forma come più gli aggradava lo faceva sentire in pace, rilassato e anche libero.
Per non parlare di quanto la foresta gli ricordasse casa sua: fredda, buia e con figure paurose e misteriose che spuntavano da ogni angolo... si, gli ricordava proprio casa.
Pandora poi contribuiva a tutto questo, per Draco la "non morta" era diventata una figura materna. Così affettuosa, garbata e rispettosa, proprio come la sua vera madre.

Draco si era avviato verso il laghetto in mezzo alla foresta e, come aveva immaginato, trovò Pandora seduta comoda su uno dei grandi sassi che contornavano l'acqua
-Non ne posso più! Quella Sanguesporco lo fa apposta!- disse Draco senza neanche salutarla. Si sedette in un sasso vicino a quello della ragazza, la quale non sembrava per niente scossa dal comportamento di Draco. Più che a starlo a sentire era interessata a contare il numero di insetti che svolazzavano sopra al lago.
-Quella sporca sudicia mezzosangue ha dimenticato il suo mantello in biblioteca, come se non fosse niente!- il ragazzo appoggiò il gomito sul ginocchio e sul palmo della mano adagiò il viso, per poi emettere un sonoro sbuffo che fece ridacchiare Pandora
-Come fa una persona a dimenticarsi qualcosa apposta?- Draco la fulminò con lo sguardo.
Non era questo che si voleva sentir dire.
Pandora non ci diede molto caso e si alzò per andare a prendere dei sassolini sulla riva così da poterli lanciare in acqua.
Il ragazzo si distese sulla roccia dove era seduto e socchiude gli occhi per riposare un po'.

Dopo circa un quarto d'ora che i due stavano in silenzio Pandora iniziò a parlare
-Dovresti dirglielo- Draco si spaventò un po', stava dormendo e quell'affermazione lo aveva svegliato
-Di che stai parlando?-
-Secondo me dovresti dire alla Granger quello che ti sta succedendo, lei potrebbe aiutarti- smise di lanciare sassi in acqua e si mise a guardare Draco, il quale a sua volta, la guardava stupito
-Sei pazza? E cosa dovrei dirle?- si alzò in piedi e facendo le virgolette con le mani imitò la scenetta che avrebbe fatto in un caso simile -Hey Granger, solo per farti sapere ma ho una voglia matta di dissanguarti e al solo pensiero mi eccito da morire- in un secondo tornò serio a guardare Pandora la quale però aveva iniziato a ridere e non sembrava volersi fermare.

Era bellissima, illuminata dalla luna, il suo caschetto riccioluto di capelli rossi rimbalzava a ogni risata e vederla ridere così di gusto non era poi tanto frequente. Così Draco si fece trasportare e iniziò a ridere lui stesso.
Dopo pochi secondi, in cui Draco prese parte al divertimento di Pandora, lei si fermò di scatto guardando in un punto indefinito dietro di lui, sembrava spaventata e, in un certo senso, anche curiosa. Il ragazzo smise di ridere, si girò e, poco lontana da loro, sotto agli alberi della foresta, c'era Hermione Granger.
Oh cazzo

MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora