III

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In un primo momento la fissò, era diventata bellissima, poi però si rese conto che qualcosa non andava. Sentiva il cuore battergli a mille e iniziava a sentire caldo

Si alzò e le prese un braccio strattonandola in modo da poterla tenere stretta con un braccio e con l'altro iniziò a massaggiarle la guancia. Si guardarono negli occhi ed Hermione si sbottonò i primi bottoni della camicetta che indossava. Girò il volto di lato scoprendo bene la parte del collo dove la vena più corposa del corpo pompava il più grande quantitativo di sangue. Il ragazzo percepiva un calore dolce attraverso la pelle della ragazza e poteva sentire il suo stesso calore corporeo aumentare poco a poco. Draco si avvicinò al collo aprendo la bocca. Hermione socchiuse gli occhi e si lasciò sfuggire un gemito di impazienza mentre accompagnava il movimento della testa di Draco con la mano infilata nei suoi capelli. Draco stava per mordere quel collo irresistibile quando..

-Che c'è Malfoy, stai cercando l'insulto giusto per iniziare l'anno?- Chiese Hermione davanti al ragazzo che inspiegabilmente la stava fissando ormai da una manciata di secondi.
Si era immaginato tutto.
Come aveva fatto ad immaginare una cosa così. A ripensarci gli veniva il voltastomaco
-Sta zitta Granger e tornatene dai tuoi amichetti- le disse cercando di essere il più indifferente possibile.
Hermione alzò gli occhi al cielo, per niente intimorita dal modo di parlare del biondo. Se ne andò con le sue cioccorane e con in mano un libro che prima Draco non aveva nemmeno notato, troppo preso dal guardarle l'invitante collo.

Durante tutto il tragitto nel treno, mentre Hermione si era già dimenticata dell'accaduto e stava beatamente chiacchierando con Harry e Ron, dall'altra parte del treno Draco non riusciva a trovare pace. Non riusciva non pensare al profumo della ragazza, alla sua pelle, al tono della sua voce...
Anni interi passati a pensare che fosse solo una sangue sporco,  irritante so-tutto-io. Draco non si capacitava di questi sui pensieri "impuri" sul suo conto.
Non c'era altra spiegazione, Granger era la "persona speciale" di cui sua madre gli aveva parlato. Al solo pensiero Draco era disgustato ma o era così o lui stava impazzendo.
Durante tutto il viaggio si era sentito male, aveva il batticuore, era accaldato e sentiva, dopo tanto tempo, la gola seccata dai morsi della sete

Arrivati ad Hogwarts Draco scese dal treno, velocemente scansando quei mocciosi del primo anno che erano sempre tra i piedi. E corse verso l'unica persona che lo sarebbe stato a sentire.

Si precipitò verso la foresta oscura. Più correva più si sentiva male. Appena attraversò il limite della foresta si lasciò andare e la sua forma di mostro prese il sopravvento su di lui. Si accasciò ad un albero per riprendere fiato ma delle visoni ben precise non volevano lasciare la sua povera mente: la sua pelle, le sue labbra, il suo collo.

Tutto ad un tratto qualcuno si precipitò su di lui abbracciandolo e facendolo quasi soffocare
-Draco mi sei mancato! Sei stato via un sacco!-
-Ciao Pandora...- cercò di dire il ragazzo tra un affanno e l'altro.
Vedendolo in quello stato la ragazza gli appoggio una mano sulla guancia con fare materno e lui subito si tranquillizzò.

Dopo qualche minuto, durante il quale lui stava per addormentarsi, Pandora si mise a gironzolare nei dintorni cercando foglie carine per fare delle collane
-Che ti è successo- chiese ancora seduta a terra guardando tra i rami caduti di un albero
-Non lo so- mentì Draco
-Tu menti- la ragazza, come sempre, parlava lentamente con voce pacata e soprattutto con un sorrisetto innocente stampato in faccia
-Temo proprio di aver trovato la "persona speciale"-
Draco era ancora seduto a terra con la schiena rivolta verso un albero.  A quell'affermazione fece una smorfia di disgusto. Si era tranquillizzato ma parlare di quel argomento lo metteva assai a disagio
-Secondo mio padre la "persona speciale" è una persona che desidero intensamente... penso che ci sia qualcosa di sbagliato in questa maledizione- e si mise a ridacchiare tra se e se
-La persona più difficile da raggiungere...- iniziò Pandora, sempre distratta dalla sua ricerca alle foglie secche -scommetto che è la persona che fino ad adesso hai odiato più di tutti e scommetto che lei ricambiava-
-Beh, detta in questo modo... sembra tu abbia ragione- disse Draco rimanendo comunque confuso sulla questione
-Io penso- continuò lei alzandosi e andando verso di lui -che voi due siate uniti da qualcosa che è simile al destino, se poi qualcuno la chiama maledizione non è colpa mia- e ridacchiando si appoggiò sullo stesso albero dove era seduto Draco, però dalla parte apposta di esso.
-Non può essere lei- iniziò ad urlare il ragazzo, perché a lui succedevano sempre le cose peggiori? - è una con sanguemarcio! Una so-tutto-io irritante e io non la sopporto!
-Ma a te piace- lo interruppe Pandora con voce calma e divertita. Mentre iniziava ad intrecciare le foglie.
-No, certo che no!- sbraitò il ragazzo alzandosi.
-Ma quella che ho visto sul treno non era lei. Non può essere stata lei. Era così.... così bella-
Quando si accorse di quello che aveva detto fece il giro dell'albero trovandosi danti Pandora ma non trovò niente da dirle.
Così girò su se stesso e si incamminò verso la scuola senza neanche salutarla.
Ma lei non poteva essere più divertita.

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