Dopo quello successo con Malfoy, Hermione tornò a scuola, seguì qualche ora di lezione e dopo aver assistito alla prima partita di quidditch dell'anno festeggiò insieme agli altri la vincita dei Grifondoro.
Ron era in mezzo alla sala dei Grifondoro, sopra a quello che sembrava un piedistallo mentre gli altri lo lodavano (manco avesse vinto un campionato).
Hermione era vicino ad Harry con il quale stava parlando
-Sono contenta per lui, ma non avresti dovuto dargli la fortuna liquida- Harry tirò fuori dalla tasca la boccetta che sembrava ancora piena ed Hermione capì al volo: lui non gliel'aveva data, gliel'aveva solo fatto credere così da dargli più fiducia in se stesso. Ridendo sotto i baffi Harry ed Hermione si unirono ai festeggiamenti per poi andare tutti insieme nella Sala Comune per la cena.
Quando entrarono si misero vicini come al solito ed iniziarono a chiacchierare. Hermione però aveva tutt'altro in mente. Tutto quello che le era successo in quei due giorni le stava mandando in pappa in cervello, e non poterne parlare con gli altri non aiutava.La sua attenzione fu catturata da due paia di occhi grigi con i quali, i suoi marroni, si incatenarono.
Draco era al tavolo Serpeverde, non sembrava interessato a niente di quello che i suoi amici cercavano di comunicargli. Guardava Hermione assorto nei suoi pensieri e, solo in seguito, sembrò accorgersi che la ragazza si era girata a guardarlo a sua volta.
In lui c'era solo rabbia, paura e vergogna, ricordarsi di quello che le aveva fatto lo angosciava molto. Quando Hermione mimò con le labbra un "tutto bene?" lui sprofondò ancora di più nel suo stato di autocommiserazione:
Le sue labbra che ora sapeva quanto fossero morbide
Il suoi capelli che adesso sapeva profumassero di pergamena
Il suo sangue così buono, così invitante, così gustoso, così..
Draco si alzò dalla panca dove erano seduti tutti i Serpeverde, così velocemente che fece rovesciare il succo di zucca sui pantaloni di Theodore Nott, e senza chiedere scusa si avviò quasi correndo verso i sotterranei.
Non doveva far questi pensieri! Non doveva pensare a lei! Quella di qualche ora prima era stata una pessima idea!
Neanche il tempo di finire il suo ragionamento che, in un corridoio vicino ai sotterranei, al momento deserto, Draco fu fermato da qualcuno che gli prese il braccio.
Si girò e... certo chi poteva essere se non lei
-Perché corri via? Ti senti male?-
Il ragazzo strattonò via il braccio e si allontanò da lei
-No, sto benissimo- si appoggiò con la schiena alla parete e la guardò dritto negli occhi
-Perché mi segui sempre? Non ti è bastato quello che é successo qualche ora fa?!- Hermione ridacchiò a quelle parole
-Che c'è Malfoy? Sei preoccupato per me?- lui si avvicinò pericolosamente a lei, facendola indietreggiare fino al muro opposto a quello dove lui era appoggiato poco prima
-Di te non me ne importa niente, ma ferire qualcuno in quella forma sarebbe un disonore, sarebbe come affermare... come provare di essere un mostro- Draco si allontanò da lei e rivolse il suo sguardo verso il terreno
-Non é così Malfoy, secondo me tu non sei un mostro-Poche parole che però riuscirono a far battere il cuore del ragazzo, non fu più di un battito ma lui lo sentì forte e chiaro dato che, secondo lo stesso Draco, quel cuore non si muoveva più da anni.
Lui si girò per andare verso i sotterranei ma fu fermato nuovamente dalla ragazza
-Hai parlato con lei, non è vero?
Che ha detto a proposito della tua guarigione?-
Hermione si stava ovviamente riferendo a Pandora
-Si, le ho parlato, ma non di questo-
-E di cosa allora?- Draco ritornò a guardare Hermione negli occhi
-Del fatto che ti ho aggredita Granger-
Hermione abbassò lo sguardo, imbarazzata al ricordo che il ragazzo sembrava voler continuare a riportare a galla
-A proposito Granger, non ero lucido in quel momento, ma ricordo tutto con estrema chiarezza- Hermione arrossí
-Mi ricordo che tu hai ricambiato... ad un certo punto- La ragazza tornò a guardarlo decisa, con sguardo fiero
-Ma che dici? L'enfasi del momento ti avrà annebbiato la mente-
Draco sembrò confuso ma al tempo stesso sembrò cascarci in pieno
-Si... sarà come dici tu-
-Comunque Malfoy, non ti devi preoccupare per quello che è successo. Certo non deve più accadere ma... io ti perdono-
Il ragazzo la guardò con occhi fulminanti e disse una sola frase prima di ritirarsi definitivamente nei suoi dormitori
-Io non ho bisogno del tuo perdono! E non cercarmi più, andrò da Pandora DA SOLO!-Hermione era tornata alla sala comune dei Grifondoro e dopo aver augurato la buona notte ai suoi amici si era diretta verso le sue stanze.
Malfoy non sembrava intenzionato a discutere o ad intrattenere altri tipi di conversazione con lei. Sicuramente non avrebbe trovato risposte a tutte le sue domande molto facilmente. Le aveva praticamente ordinato di non farsi più vedere ne da lui me da Pandora.In fondo che bisogno c'era che lei sapesse più di quando sapesse in quel momento? Malfoy aveva strane voglie verso di lei, e allora? Era disgustoso, si, ma a lei che importava?
Cosa le importava se lui sembrava preoccuparsi per lei? E cosa le importava se lui sembrata tanto terrorizzato da quella situazione da chiederle scusa....
Si stese sul letto della sua camera ed iniziò a contemplare il soffitto
-Ma chi voglio prendere in giro?- pensò ad alta voce.
Già, lei non poteva vivere con tutti quei dubbi e tutte quelle incomprensioni. Voleva sapere e ci sarebbe riuscita!
Tornò alla realtà quando una sua compagna di stanza le chiese se stesse bene. Rispose di si, come al solito, si cambiò e si coricò insieme alle altre.Fece un sogno strano quella notte. Sognò una ragazza coi capelli rossi, ondulati a caschetto. Rinchiusa in una prigione a forma di foresta. Sognò un bambino dai capelli biondi e dagli occhi grigi che piangeva nel buio urlando di aver sete e di aver paura. Sognò un ragazzo biondo, come il bambino di prima, ma con il viso impassibile e scavato dall'angoscia, come se avesse avuto paura per così tanto tempo da non sentirne più gli effetti.
-Malfoy? Sei tu?- erano da soli in una stanza che sembrava quella della ragazza Grifondoro ma con un solo grande letto matrimoniale
-Granger?- il ragazzo la guardava con il suo sguardo impassibile, ma dai suoi occhi stavano, chiaramente, scendendo delle lacrime. La ragazza si avvicinò a lui e gli posò una mano sulla guancia. Lui chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quella carezza. Nel mentre il suo corpo cambiava: i suoi occhi diventavano neri e sulla sua guancia in piccola crepa, quasi inesistente, rubava il posto alla candida pelle del ragazzo.
-Perché sei tu?- Chiese il ragazzo con gli occhi ancora chiusi. Per poi riaprirli ed aspettare la risposta della ragazza guardandola negli occhi. Risposta che non arrivò mai, dato che Draco la precedette posando dolcemente le sue labbra su quelle di Hermione. Fu un bacio a stampo, tanto veloce che Hermione si chiese se le loro labbra si fossero effettivamente toccate. Poi lei vide il viso di lui spostarsi verso il basso e baciarle il collo. Piccoli brividi di piacere si sparsero per tutto il corpo della ragazza, finché lui non ampliò di più la bocca per poi mordere con violenza il suo collo. Hermione sentì un dolore iniziale alla base di esso ma fu presto sostituito da brividi e scosse di piacere che le pervasero tutto il corpo amplificate anche dalle mani di Draco che viaggiavano dalla sua schiena ai suoi fianchi, avvicinandola sempre di più a se
-Anh, aspetta Malfoy che stai facendo?- fu l'unica cosa che lei riuscì a dire tra un gemito e l'altro. Alle sue parole il ragazzo di fermò di scatto per poi alzare lo sguardo e guardarla negli occhi scioccato per chissà quale ragione
-Tu non ti sei mai opposta, perché ora-
Hermione non capiva a cosa lui si stesse riferendo
-Ma cosa...-Hermione si svegliò a causa della luce del sole che filtrava dalle tende della finestra, si mise a sedere e si stiracchiò. Tutte quello che aveva sognato le tornò in mente...
Ma che diavolo succede?!
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FanfictionDraco Malfoy è un ragazzo con tanti segreti. È destinato a desiderare qualcuno che non potrà mai avere. Una maledizione che non verrà mai spezzata. Il ragazzo, con l'aiuto di una persona che non dovrebbe più esistere, cercherà di resistere alla te...