VI

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Hermione stava studiando nella sala comune dei grifondoro. Pensava all'imminente duello, nel quale avrebbe dovuto sfidare quello spiacevole soggetto chiamato Draco Malfoy.
Aveva già elencato le fasi del suo imbattibile programma;
1 Andare all'incontro
2 Battere quell'insopportabile serpe
3 Farlo sapere a tutti e portare prestigio alla sua casata

Aveva trascritto tutto su un foglio e si mise a guardarlo fiera di se stessa. La sua effimera felicità  scomparve dal suo volto quando si rese conto che tutto questo era, non infantile, di più! Si dava della stupida mentre strappava il foglio sul quale aveva speso ben quindici minuti di lavoro.
Sapeva che i duelli tra studenti erano contro il regolamento ma, da grande stupida quale pensava di essere, aveva accettato quella sfida avendo, non si sa cosa, nella testa.

Bravissima Hermione ora che sei riuscita a realizzare uno dei tuoi sogni da tutta la vita (diventare prefetto) accetti un incontro per un duello illegale con il prefetto di un'altra Casa.
Davvero fantastico!

Ma, per quanto si rimproverasse, la verità era che tutto le sembrava meglio di pensare all'imminente arrivo del Signore Oscuro (finalmente dichiarato anche dal ministero dopo il rovinoso tentativo di insabbiare tutto l'anno precedente).
Hermione storse il naso al ricordo della Umbridge.

Harry non faceva altro che avere incubi e Ron era sempre più deluso dal fatto che Harry non lo riconoscesse come un prefetto adatto al ruolo (preoccupazione che nella testa di Ron era molto più grande di quanto fosse in realtà).
Tutti gli studenti intorno a loro stavano cercando in qualsiasi modo di pensare a cose positive e a svagarsi ma negli occhi di ogni uno di loro aleggiava un velo di terrore.

Hermione stava per alzarsi e raggiungere i suoi dormitori quando un gruppo di alunni grifondoro fuori controllo le corse incontro
-Hermione! Eccoti qui, ti stavamo cercando!- quasi urlò l'impacciato e gentile Neville Paciock
-Già, volevamo chiederti se eri pronta per il duello- chiese Ginny
-Ragazzi ma che succede? Non serve che la prendiate tutti così sul serio, probabilmente quel fifone non si farà nemmeno vedere-
Hermione sembrava calma, quasi indifferente. In realtà, da quando era stata lanciata la sfida lei alternava momenti di indifferenza assoluta a momenti in cui stilava liste di incantesimi e schiantesimi per battere quel Serpeverde.
-Beh siamo molto preoccupati per te- rispose Neville. Lo disse quasi non credendo alle sue parole
-No macché, ce la prendiamo perché la lotta tra Grifondoro e Serpeverde è leggendaria!- anche il ragazzo che aveva appena pronunciato quelle parole non ne sembrava molto convinto. Tutto questo rendeva Hermione molto confusa.

Intanto si era seduta su uno dei divani rilegati di federe rosse, posti davanti all'invitante focolare della sala, per ascoltare meglio quello che i suoi compagni avevano da dirle.

-E anche perché sennò dovremmo pensare al suo imminente arrivo, no?- disse Seamus con fare malinconico.
Hermione allora abbe tutto chiaro. Quell'enfasi ingiustificata in realtà era per celare la preoccupazione del ritorno di Voldemort.

La ragazza si alzò in piedi e con passo deciso si diresse verso l'uscita della sala comune. Lei non era d'accordo col fatto di evitare le cose importanti e concentrarsi sulle stupidaggini ma alla fine era quello che stava facendo lei da quasi una settimana. Così decise, che per il bene della tranquillità mentale, sue e dei suoi amici, si sarebbe sacrificata a quel piccolo favore

-Io a quel duello ci andrò... e di sicuro vincerò- dette queste parole riprese il suo cammino verso l'uscita del dormitorio accompagnata da grida e fischi di incitazione da parte dei suoi amici.
Un sorriso le solcò il volto e si diresse verso la biblioteca.

Hermione, dopo aver preso un libro di rune antiche dalla biblioteca, si diresse verso il giardino fuori le mura del castello, quello stacco di erba verde che c'era tra le mura e la casa di Hagrid.
Lei adorava andare lì. Si prendeva una coperta, la stendeva, apriva il libro che le capitava di avere e iniziava il suo studio giornaliero. Le piaceva molto passare del tempo con Harry e Ron ma in quel periodo di stress e preoccupazione preferiva studiare da sola, in pace, via da Harry e i suoi piani, e Ron e le sue preoccupazioni. Quando torno al castello ho tutto il tempo di preoccuparmi. Si ripeteva sempre.

-Hermione che bello vederti qui! Vieni sempre più spesso!- Hagrid era giunto alle spalle della ragazza facendole prendere un colpo. Erano ormai tre quarti d'ora che studiava assorta Antiche Rune
-Ciao Hagrid, stai andando a casa?-
-Si... ero andato al castello per parlare con Silente-
-Anh e come mai?-
-Vorrei chiedergli se posso addestrare alcune delle creature magiche che abitano nella foresta oscura per combattere al nostro fianco. Sai per l'arrivo di Tu-Sai-Chi-
Ad Hermione tornarono in mente gli spiacevoli pensieri che ormai la attanagliavano da mesi. Però si tranquillizzò pensando che persone come Hagrid stavano già escogitando piani per poter proteggere il castello e i suoi studenti
-Grazie Hagrid, come faremmo senza di te- disse la ragazza ridacchiando.
Il mezzo gigante gonfiò il petto pieno di orgoglio e arrossì un pochino
-Ti ringrazio Hermione! Come faremo senza di te!- disse strofinando con la grande mano la testa della ragazza e rovinandole tutta la capigliatura -La strega più intelligente della scuola- continuò facendole l'occhiolino.

Hermione parlò con Hagrid per circa venti minuti. Parlare del più e del meno con qualcuno che vedeva sempre il lato positivo in tutte le cose le dava sicurezza e soprattutto speranza.

Ad un tratto Hagrid, che si era seduto comodamente vicino ad Hermione per parlarle meglio, interruppe quello che era intento a dire (qualcosa riguardo al fastidio che provava dovendo scacciare le lumache carnivore dalle coltivazioni della scuola praticamente tutti gli anni) e si alzò.
Con sguardo rivolto verso il nulla si incamminò verso la scuola
-Hagrid ma che fai? Va tutto bene?- Hermione si preoccupò a vederlo agire così stranamente
-Si Hermione... devo andare... devo andare-
-Aspetta! Perché vai verso la scuola, non stavi andando a casa?- cercò di urlargli dietro la ragazza. Ma Hagrid era già lontano, sembrava camminasse come non sapendo dove dovesse andare.

Hermione rimase lì da sola e confusa. Cercò di guardarsi intorno, magari Hagrid aveva visto qualcosa di strano ed era andato ad avvertire qualcuno.
Fu con questi pensieri che, dall'interno della foresta oscura, vide sbucar fuori Draco Malfoy.
Il ragazzo sembrava agitato e camminava, con non poca fretta, verso la scuola.
Perché Malfoy era nella foresta oscura? Forse è stato lui a fare qualcosa al povero Hagrid.

Fu così che Hermione, presa dalla curiosità, raccolse velocemente la sua coperta e il suo libro. Li mise all'interno della sua borsa scolastica con un incantesimo rimpicciolente, e iniziò l'inseguimento del tanto odiato Malfoy.

Se solo avesse saputo a cosa andava incontro.

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