II

71 5 0
                                    

Nei mesi successivi Draco fece spesso visita a Pandora nella foresta oscura, riusciva ad entrarci senza problemi grazie all'aiuto della ragazza. Nella foresta lui manteneva la forma di mostro. Succedeva spesso che Draco incontrasse veri mostri lì dentro, loro lo squadravano, lo annusavano e poi se ne andavano. Draco si era convinto, che essendo un mostro lui stesso, gli altri come lui evitavano di fargli del male.

Un giorno, quando Draco e Pandora stavano passando il pomeriggio seduti sulla riva di un laghetto, lui da bambino sfacciato com'era iniziò ad indagare sulla vera identità di Pandora
-Allora Pandora, tu cosa sei esattamente?- chiese con un ghigno stampato in faccia. Pandora esitò qualche secondo e, guardando dritto davanti a se rispose
-Sono morta Draco-
Il ragazzo rimase di stucco, non era la prima volta che vedeva un fantasma ma Pandora era diversa, per lui ormai era un'amica.
-Come sei morta?- chiese il ragazzino con il tatto di un elefante
-Sono caduta- Pandora sorrideva, era tranquilla. Se qualcuno l'avesse vista da lontano avrebbe pensato che parlasse di cosa mangiare a pranzo
-Da dove sei caduta-
-Da una torre, molto molto alta- detto questo la ragazza girò il capo guardando fisso la torre di astronomia di Hogwarts che faceva capolino da dietro gli alberi della foresta oscura
-Come hai fato a cadere? La c'è una ringhiera molto sicura- la ragazza non rispose, sembrava in uno stato di trans. Aveva un sorriso malinconico e come molte altre volte, prima di questa, sembrava persa nel suo mondo
-Ti hanno spinta?- il ragazzo iniziava a preoccuparsi, forse non voleva nemmeno sapere la verità.
-Non mi hanno spinta, mi sono buttata. Speravo che lasciandomi cadere mi sarebbero spuntate le ali-
Da quel momento non parlarono più di questo argomento.

Passavano gli anni e Draco cresceva. Ogni anno faceva sempre più spesso visita a Pandora nella foresta oscura. Aveva iniziato a sentirsi a casa in quella foresta, dove poteva essere se stesso e poteva stare con la ragazza che ormai riteneva come una sorella.

Era l'inizio di un nuovo anno ad Hogwarts, ormai Draco era un uomo. Era alto, magro con i capelli biondi, quasi bianchi.
Si trovava su uno dei vagoni dell'Hogwarts express e aveva già provveduto ad indossare la sua uniforme nuova, raffinata e, senza dubbio, molto costosa. Guardava fuori dal finestrino con fare annoiato. Non aveva alcuna voglia di tornare a scuola ma non voleva nemmeno tornare a casa. La sua magnifica Villa era diventata un covo di mangiamorte che si organizzavano per la conquista del mondo magico. "Lui è un mago potentissimo Draco, ci ha promesso che spezzerà questa orribile maledizione", la voce di suo padre gli rimbombava in testa e non riusciva a calmarsi. Ormai era riuscito a placare i suoi istinti e riusciva a scegliere quando tramutarsi in mostro e quando evitarlo. Ormai era padrone di se stesso. Per questa sua convinzione non si spiegava perché, suo padre, prima di partire gli avesse fatto un discorso molto imbarazzante sul controllare i propri istinti, come se tutta la storia di Voldemort e dei mangiamorte non fosse abbastanza

-Draco ormai sei grande abbastanza per saper dei tuoi istinti-
-Padre io so già..-
-Lasciami parlare Draco!... ora ti dirò il perché ti ho sempre proibito di bere sangue direttamente dal corpo di qualcuno-
Draco stava ad ascoltare in silenzio, curioso di ciò che il padre aveva da dirgli
-I tuoi canini possiedono un veleno che rende più facile immobilizzare la "preda" e fare in modo che questa collabori con te-
-E cosa c'è di male in questo?-
-Questo veleno in realtà è un potente afrodisiaco- sul viso di Draco si aprì un ghigno che il padre non gradì affatto
-Non osare Draco, noi non siamo animali! E ti vieto di cadere in tentazione!- Draco, ancora con il suo ghigno stampato sulla faccia risposte cordialmente al padre
-Non preoccuparti, sono perfettamente in grado di controllarmi. Non ho un cedimento dal secondo anno ad Hogwarts-
-Lo so benissimo Draco, ma sappi che il tuo corpo è cambiato, é maturato. E probabilmente anche quello delle persone intorno a te. Forse anche quello della "persona speciale"- si interruppe un attimo per guardare meglio il figlio ed avvicinandosi lo avvertì quasi minacciandolo
-Se dovessi trovare mai questa persona, evitala, cacciala, fai qualsiasi cosa ma non assaggiare il suo sangue. Se lo fai una volta non riuscirai a tornare indietro. -

Draco era rimasto molto offeso dal modo di fare del padre. Non si fidava di lui! Dopo tutto il tempo che aveva dedicato ad imparare a controllarsi sotto controllo ferreo di suo padre e il tempo che aveva dedicato alla zia Bella per imparare l'occlumanzia, nonostante i suoi modi severi.
Suo padre non riponeva la minima fiducia in lui.
Anche sua madre che l'aveva sempre trattato con gentilezza e amore, negli ultimi mesi sembrava sempre più triste è cupa, probabilmente preoccupata per la situazione in casa loro.

Draco pensava e ripensava a quello che gli aveva detto il padre ma la sua unica conclusione era che fossero tutte sciocchezze. Lui avrebbe resistito, e se anche avesse mai incontrato questa "persona speciale" sicuramente non sarebbe stato ad Hogwarts.

Fu con questi pensieri che Draco sentì la signora del carrello passare vicino a lui chiedendo
-Qualcosa dal carrello caro?- stava per rispondere che non voleva niente quando un'Hermione Granger con l'affanno per la corsa all'inseguimento del carrello intercettò l'anziana signora
-Mi scusi io vorrei delle cioccorane-

In quel momento per Draco cambiò tutto.

MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora