Draco corse verso la scuola ed arrivó in tempo per l'inizio del grande banchetto nella sala grande. Era riuscito a tranquillizzarsi e a tornare nella sua forma umana ma si era perso le divisioni dei primini nelle diverse casate, non che gli importasse più di tanto.
Appena arrivato si mise seduto nel lungo tavolo della casata serpeverde, vicino al suo amico di stanza Blaise Zabini
-Tutto bene Draco? Dov'eri finito?-
-Fatti gli affari tuoi Zabini-
Blaise capì la situazione e lasciò stare, concentrandosi sul discorso che il vecchio preside stava sostenendo.Draco e Blaise erano amici, soprattutto perché Zabini non faceva, quasi mai, domande inopportune come "Dove sei stato per tutta la notte?" o "Perché sei cosí pallido?". E non diceva mai farsi fatte e false come "Per qualsiasi cosa io ci sono, puoi dirmi tutto" che secondo Draco servivano solo ai ficcanaso per avere più gossip da spargere in giro.
Il biondo non aveva molti amici all'interno della sua casata e nemmeno all'interno della scuola. Passava troppo tempo nella foresta oscura per preoccuparsi di quelli che rimaneva all'interno delle mura.
Gli unici che lui riteneva "amici" erano quelli che non facevano gravare a Draco il fatto di scomparire per poi riapparire improvvisamente o di saltare le lezioni così spesso che la sua promozione all'anno successivo ed i suoi discreti voti fossero un miracolo.Finito il noioso discorso del preside le pietanze apparvero davanti agli studenti che si avventarono su di esse come dei cani affamati.
Draco, al contrario degli altri, non aveva fame anzi da quando aveva lasciato la foresta oscura e aveva ripreso la sua forma umana, aveva un voltastomaco spaventoso.
Cercava di concentrarsi sul fatto che stesse male anche se, inspiegabilmente, buona parte irrazionale del suo cervello lo portava a cercare una chioma riccioluta al tavolo dei grifondoro.Non ci riuscì, a resistere, e si ritrovò a fissare colei che era diventata il chiodo fisso dei suoi pensieri ormai da più di sei ore.
Era semplicemente bellissima, sorrideva alle battute di Seamus Finnigan mentre sotto le sue posate, appoggiate al piatto, una coscia di pollo contornata da patate e salsa aspettava di essere mangiata. Draco continuava a fissarla mentre si accorgeva di particolari che, prima di allora, non aveva mai notato: le sue dita erano fini e lunghe, le sue guance si dipingevano di un lieve rossore quando rideva e i suoi capelli, ribelli come sempre, formavano una chioma di ricci che le contornava il volto, sempre accompagnata da uno sguardo fiero e sicuro, di qualcuno che sa che non sbaglierà.Ad un certo punto Ron, che stava seduto accanto a lei, fece per sbaglio rovesciare la sua bibita sul libro aperto che fino a quel momento la ragazza aveva tenuto sulle gambe. Ci fu un po' di casino intorno al tavolo grifondoro ma la cosa finì tranquillamente con Ron che cercava di asciugare con un fazzoletto la gonna bagnata di Hermione.
Draco si alzò e andò dritto al tavolo dei grifondoro dove erano seduti quelli del famoso trio. Prese Wesley per la cravatta mal messa e gli sferrò un pugno con il quale lui finì a terra.
-Lei è solo mia- disse ad alta voce.
Si girò verso Hermione e la tirò per un braccio facendola alzare, si avventò sul suo collo ed iniziò a bere il suo sangue mentre la stringeva il più possibile a se. La ragazza gemeva passivamente, aggrappandosi a Draco appoggiando una gamba sul suo fianco. Il ragazzo, con una mano teneva la testa della ragazza in modo da poterle bere il sangue con più facilità e con l'altra le esplorava il corpo fino alla coscia dove la afferrò con una presa salda. Sentiva la ragazza tremare sotto il suo tocco e lasciò da parte il collo, per un momento, così da poterla baciare sotto l'orecchio. La ragazza spalancò gli occhi, a questo punto, ed inziò a...I pensieri di Draco si interruppero quando si rese conto di essere osservato da mezzo tavolo grifondoro. Hermione, Ron ed Harry si erano accorti del suo sguardo sulla ragazza e tentavano di chiedere spiegazioni.
Draco si inventò un insulto sul momento per far distrarre tutti da quella situazione imbarazzante
-Che c'è sangue sporco, quelli come te non sanno neanche pulirsi da soli adesso?- disse con un ghigno stampato in faccia
-Zitto Malfoy-
-Scusa Ronuccio non insulterò più la tua nuova fidanzatina- lo schernì Draco con voce stridula. Tutto il tavolo serpeverde scoppiò in una fragorosa risata mentre Ron diventava rosso come i suoi capelli
-Malfoy certo che hai classe- disse ironicamente Hermione girandosi verso il suo tavolo e cercando di ignorare quel fastidioso soggetto.
Ma Malfoy non ne aveva abbastanza, voleva ascoltarla di più...
-Fai l'ironica Granger? Pensi di essere migliore di me?-
-Se devo veramente dire quello che penso, tutti al mio tavolo valgono cinque volte te- tutti al tavolo grifondoro applaudirono o fischiarono per quell'affermazione.
-Allora facciamo così Granger, tra una settimana, tu ed io, soli. Faremo un duello e chi vincerà avrà la completa libertà di affermare di essere superiore all'altro- tutti ai tavoli di serpeverde e grifondoro ascoltavano con attenzione e aspettavano impazientemente la risposta della ragazza.
Hermione rise tra se e se pensando che non aveva nessun bisogno di duelli o altra roba del genere per provare che lei fosse migliore di lui. Ron però iniziò a sussurrarle in un orecchio
-Dai Hermione, di sì! Sappiamo che vincerai tu e finalmente ci libereremo di quell'idiota di Malfoy- Hermione ci pensò un po' su e poi si girò verso il tavolo dei serpeverde
-Ci sto Malfoy-
STAI LEGGENDO
Mostro
FanfictionDraco Malfoy è un ragazzo con tanti segreti. È destinato a desiderare qualcuno che non potrà mai avere. Una maledizione che non verrà mai spezzata. Il ragazzo, con l'aiuto di una persona che non dovrebbe più esistere, cercherà di resistere alla te...