Sono sul divano a giocare alla play finché il mio telefono non prende a squillare. Guardo chi è ed è "Vita❤️", rispondo.
Inizio chiamata
Io: Lele dimmi
X: buongiorno, lei è un amico di Emanuele Giaccari?
Io: si, lei chi è?
X: sono un dottore dell'ospedale, il suo amico ha avuto un incidente ed ora è in coma
Fine chiamataMi cade il telefono di mano e al tonfo Gian e Diego si precipitano da me in sala. Le lacrime scorrono sul mio viso e prego che sia solo un brutto sogno dal quale mi voglio subito svegliare. Lui non può...
Diego: che è successo? Perché piangi?
Come faccio a dirglielo a lui, Diego è il suo migliore amico da 14 anni e adesso il suo migliore amico è in coma. Come faccio? Come?
Io: Diè...
Gian: dicci Tanc, che è successo?
Io: Lele...Scoppio in un pianto disperato e loro mi abbracciano subito, devo trovare il coraggio...
Io: Lele ha avuto un incidente... Adesso è in coma... Dobbiamo andare all'ospedale...
Diego si stacca da me e mi guarda con occhi sgranati, lo abbraccio forte, so che ne ha bisogno. Anche lui sta piangendo, me ne accorgo perché sento la maglietta bagnata sulla spalla. Gian si unisce all'abbraccio e piangiamo tutti, un pianto di sfogo.
Gian: andiamo ragazzi...
Diego: si... AndiamoSkip time
Siamo in ospedale, Diego e Gian sono in camera di Lele ed io sono qui fuori ad aspettare che escano, non c'è l'ha faccio ad entrare e vederlo lì, immobile con dei fili attaccati al corpo. Voglio ricordarmelo come qualche ora fa, sorridente, coccolone e con tanta voglia di vivere. La persona che lo ha investito deve pregare di non incontrarmi o potrei andare in prigione per omicidio. Nessuno tocca il mio Lele, ma poi perché a lui? Non ha mai fatto niente a nessuno, non capisco perché il mondo deve punirlo così. Il mio amico è lì che sta combattendo tra la vita e la morte e per la prima volta io non posso fare niente. La porta della sua stanza si apre ed esce Gian.
Gian: perché non entri?
Si siede vicino a me, mi volto a guardarlo.
Io: perché non c'è l'ha faccio. Lui non se lo merita ed io non posso fare niente
Scoppio di nuovo a piangere, sembro un bambino, Gian mi abbraccia stretto a se.
Gian: vedrai che c'è l'ha farà, lui è forte, ha superato di peggio
Io: lo so, ma fa male, tremendamente male. Lui è il mio cucciolo... Mi manca
Gian: manca anche a meCi stacchiamo dall'abbraccio.
Gian: Diego rimane qua per la notte, ci daremo i turni. Adesso noi andiamo a casa e facciamo pizza e Netflix, ok? Dobbiamo distrarci
Io: va bene...
Gian: dai andiamoTo be continued...
Ditemi cosa ne pensate con un commento e se vi è piaciuto lasciate una stellina.
Vi voglio bene.
Un baciones grande grande.
Lilly