'Cause I know I can treat you better than he can.

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PERDONATEMI SONO IN RITARDISSIMO MA HO AVUTO UN LAVORO DI LATINO IMPORTANTE DA FINIRE E HO SCRITTO IL CAPITOLO TRA STAMATTINA (DURANTE LE VIDEOLEZIONI) E QUESTO POMERIGGIO. È LUNGO VI AVVERTO.

È POSSIBILE ANCHE NEI PROSSIMI GIORNI IO PUBBLICHI PIÙ TARDI, MA NON PREOCCUPATEVI, AVRETE COMUNQUE UN CAPITOLO AL GIORNO.

Canzone consigliata: Treat You Better, by Shawn Mendes. Ho letteralmente usato le parole del testo AHAHAH

Quella mattina del 25 dicembre Charlottetown era stata ricoperta, durante la notte, da una candida coltre di neve. In una sola notte lo spirito del Natale aveva finalmente fatto il suo ingresso nei cuori addormentati di chi aspettava con ansia l'avvenire del giorno seguente.

E nessun posto, in quella grande città, era abitato dallo spirito del Natale come la casa di Josephine Barry.

Proprio quella sera l'anziana signora aveva organizzato un'enorme festa da trascorrere insieme ai suoi amici e alla sua famiglia. Tutti i maggiordomi e le cameriere si erano svegliati all'alba, pronti a sistemare, pulire e preparare l'evento tanto atteso.

La finestra della stanza di Anna Shirley Cuthbert era completamente appannata e ricoperta di nevischio, tanto da rendere alquanto impossibile guardare attraverso il vetro. Il corpo esile della ragazza era ancor avvolto tra le lenzuola calde e accoglienti. Aveva un'aria così rilassata mentre dormiva...nessuno avrebbe mai immaginato che dietro quel volto angelico si celasse una vera e propria forza della natura.

Aprì gli occhi solo nel momento in cui la sveglia, come ogni giorno, suonò sul comodino accanto a lei, venendo colta all'improvviso da una forte emicrania.

Allungò un braccio verso destra e la zittì con un bel colpo netto, facendo ritornare la pace e la quiete tra quelle mura. Si sentiva confusa, la sua mente era annebbiata come non mai. Una strana sensazione aleggiava nell'aria mentre la rossa cercava di capire cosa fosse successo la sera prima.

Ora ricordava...aveva lasciato la fiera ed era andata a letto perchè non si sentiva bene.

Ma allora cos'era quello strano peso che sentiva sul suo petto? E cosa c'era avvolto intorno ai suoi fianchi?

Abbassò lo sguardo e rimase pietrificata. Quasi terrorizzata.

La testa di Gilbert era delicatamente appoggiata sul suo petto mentre il ragazzo dormiva serenamente con un piccolo sorriso sulle labbra. Anna arrossì all'istante...cosa diamine era successo quella notte? Perchè Gilbert stava dormendo abbracciato a lei?

Il suo braccio muscoloso era avvolto attorno ai suoi fianchi e solo in quel momento Anna si accorse della sua stessa mano, ancora posata tra i capelli del riccio, come per accarezzarli dolcemente.

Nel giro di un secondo una marea di emozioni investì la investì come uno tzunami...come aveva potuto permettere una cosa del genere? E Roy? Se li avesse visti?

Lo aveva tradito. Lo aveva tradito con Gilbert e non se lo ricordava nemmeno.

Istintivamente, presa dal terrore di quello che sarebbe potuto succedere, iniziò a smuovere il ragazzo per farlo svegliare

"Ancora cinque minuti..." mugugnò lui stringendosi ancora di più al petto della ragazza sorridendo come un bambino

"Gilbert, giuro che se non ti stacchi entro tre secondi rimpiangerai il giorno in cui ti ho colpito con la lavagna..." disse a denti stretti facendogli aprire gli occhi completamente.

Si guardò intorno per qualche secondo, per poi accorgersi di essere ancora accoccolato ad Anna. Sgranò gli occhi e si mise seduto "Scusa! Scusa, non volevo, s-stavo dormendo e...aspetta...che ci faccio io qui?" chiese accigliandosi.

Chiamatemi Anna [QUINTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora