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La bionda si avvicinò cautamente, a piccoli passi proprio come ci si avvicinerebbe ad un animale feroce, con timore. Si sedette accanto a lei, che sembrava quasi disinteressata alla sua presenza.

"Zule" pronunciò il suo nome dolcemente, più di quanto in realtà avesse voluto fare. Gli occhi scuri della donna sdraiata accanto a lei si aprirono ma non si voltarono a guardarla, rimasero fissi ad ammirare la chioma dell'albero che sovrastava le loro teste.

Il silenzio la disarmava. Maca cercava di trovare le parole giuste per riuscire a mandare avanti la conversazione, ma era tutt'altro che semplice. Con Zulema era così anche quando tutto andava bene una semplice folata di vento poteva far precipitare ogni cosa. Lei era la tempesta, era l'enigma. E macarena avrebbe voluto tanto essere la chiave per risolverlo, ma in quel momento si sentiva solamente così impotente.

"Sai qual è la cosa che metto al primo posto?" Le parole uscirono soavi, quasi musicali dalla bocca della regina araba. "La libertà." Disse continuando a guardare dritta davanti a sé.

Maca deglutì, "Siamo libere" riuscì a dire facendo sfiorare le loro mani a contatto con l'erba umida.

"Ieri notte, ti eri addormentata da poco, quando mi ha chiamato il mio informatore dalla centrale" sospirò "Stanno per arrivare a noi, hanno ricollegato le varie rapine e hanno circoscritto la zona in cui agiamo" Maca sentì ogni singola parola colpirle il cuore, e la paura di finire nuovamente in gabbia si fece strada dentro di lei.

Ma Zulema non aveva ancora finito "Hanno diramato un mandato di cattura e le nostre foto segnaletiche sono apparse proprio sta mattina su tutti i telegiornali"

Maca non si diede per vinta, temeva che tutto questo potesse finire, ma non aveva la minima intenzione di arrendersi senza lottare.

"Andiamo via allora! Non ci lega niente a questo posto, non abbiamo niente da perdere e possiamo ricominciare ovunque, i soldi li abbiamo. Prendiamo la moto e andiamo."

L'araba si alzò di scatto puntando i suoi occhi da predatrice in quelli di Macarena.

"Dobbiamo stare allerta per un po', anche usare la moto é un rischio, hanno capito che usiamo targhe rubate e che quindi devono stare attenti solo al modello e alla marca." Si portó una mano nei capelli neri corvino che le ricadevano sulle spalle "Questa volta non basta cambiare casa Rubia. Dobbiamo sparire per qualche settimana, finché le acque non si saranno calmate e finché le persone non si scorderanno del tuo bel faccino"

Maca indietreggiò, pensierosa.
"Va bene, ci resta solo da trovare un buco nel quale rintanarci..." Il cervello della bionda inizió a elaborare varie soluzioni, ma nessuna le sembrava adatta. Certo i soldi non erano un problema di quelli ne avevano a migliaia, ma di chi si sarebbero potute fidare in quel momento?

"Andremo a vivere in una Roulotte. Fuori Madrid." Disse Zulema interrompendo il suo flusso di pensieri.

Era già tutto pianificato, tutto programmato in ogni minimo dettaglio.

La polizia avrebbe pensato che  fossero dirette da tutt'altra parte, perché così gli sarebbe stato fatto credere. In questo modo loro avrebbero avuto il tempo di pianificare un altro colpo, e poi un altro ancora, sempre un passo avanti, scacco matto.

Un sorriso involontario comparse sul volto di Macarena insieme alla certezza che non si sarebbero separate.

"Cosa ci trovi di tanto divertente Rubia?" Le chiese Zulema accorciando nuovamente le distanze tra loro. Come due calamite che non potevano stare distanti.

"Da bambina andavo sempre in camper con i miei genitori e Roman, non avresti potuto darmi notizia migliore"

"Peccato che questa non sia una gita di una famigliola felice"

"Ma potrebbe diventarlo" risposte la bionda ammiccante.

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Erano in viaggio da ormai un paio d'ore, le gambe di Maca cominciavano ad essere doloranti. Il motore rombava indisturbato nel bel mezzo di una strada deserta. Si protrasse ancora di più in avanti sporgendosi un po' per riuscire a vedere il contatore della benzina. Erano quasi in riserva. Sbuffò.

"Potresti muoverti un po' di meno? C'è qualcuno che sta cercando di guidare qui" Disse Zulema con un filo di sarcasmo nella voce.

"Ma quanto manca? Ho sete"

"Ma quanti anni hai? Cinque? Goditi il panorama che stiamo per arrivare" esclamò la donna alla guida.

Maca tornò rassegnata a guardare la strada. Un cartello in lontananza le indico che poco dopo c'era un bivio, si auguró che la loro corsa si arrestasse lì.

Fortunatamente fu proprio così, le sue preghiere furono ascoltate. Zulema fermò la moto qualche chilometro dopo. Si  trovarono davanti ad una grande roulotte azzurra parcheggiata in mezzo al nulla.

"Non sembra nuova" pensò Maca scendendo dalla moto, si chiese come aveva fatto ad averla Zulema.

"Avrà sentito un vecchio contatto" ipotizzò tra sé e sé. Poi si rese conto che non le interessava il come, le interessava solamente che ancora una volta la sua socia avesse trovato la soluzione a tutti i loro problemi.

Si guardarono entrambe intorno, era un posto molto silenzioso al contrario delle loro precedenti case. Davanti a loro c'era un immenso lago, le cui acque erano leggermente frastagliate, a causa di un leggerlo venticello che si era alzato da poche ore.
Il sole, oramai quasi al tramonto, si specchiava nelle acque cristalline illuminando il paesaggio circostante sgombro, apparte la presenza di qualche albero sparso qua e là.
"Tutto sommato non é male" si disse la bionda.

In pochi secondi svuotarono i bauletti della moto e portarono tutto dentro la roulotte. Il resto delle cose gli sarebbero state spedite la settimana successiva ad una posta a qualche chilometro di distanza, o almeno così le aveva detto Zulema.

Maca si era fidata, anche se nella sua testa si stava insinuando il pensiero che potesse essersi trattato solo di una scusa per non farle perdere tempo a scegliere cosa portarsi tra le mille cianfrusaglie che aveva acquistato negli ultimi mesi.

Pensò alle sue Alexander McQueen appena acquistate, e si promise che se quella del pacco era una cazzata Zulema si sarebbe pentita di non averla lasciata morire in quella lavatrice.

"Rubia hai intenzione di rimanere lì immobile tutta la sera?" Esordì scombussolandole pure i pensieri, come se non avesse già fatto abbastanza con tutto il resto. Maca la guardò storta, più per il pensiero delle sue scarpe che per tutto il resto, poi aprì la porta della roulotte.

L'ambiente dentro era abbastanza spazioso, non troppo ma per due che erano state abituate a vivere in cella era sicuramente più che sufficiente.

Maca si guardò intorno sognante immaginando già le decorazioni che avrebbe acquistato per rendere più accogliente quel posto.

Senza poter immaginare che quella non sarebbe stata solamente un'abitazione di passaggio. Quello sarebbe stato l'unico posto in cui si sarebbero sentite davvero a casa.

Zulema e Macarena SRLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora