17.

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Il sole stava ormai lasciando spazio all'oscurità quando salì sul tetto della roulotte. Il suono della tv accesa era lontano ma ben udibile, erano le uniche voci umane che sentiva ormai da giorni, come un eco di sottofondo che la illudeva di essere meno sola.

Quando fece aderire il suo corpo alla sdraio sentì un brivido correrle lungo la schiena, nonostante il piumino che l'avvolgeva, il freddo si faceva sentire. Le temperature si erano abbassate ancora, era decisamente il gennaio più freddo degli ultimi anni pensò portandosi le ginocchia al petto, o forse era lei che lo percepiva così, perché gelida era diventata la sua quotidianità. Da quando Macarena se ne era andata non riusciva a comprendere nemmeno se stessa: le sembrava di condividere il corpo con un coinquilino indesiderato, qualcuno lontano da lei, un essere incapace di reagire. Quella non era lei.

Lei non si faceva scalfire dagli avvenimenti esterni, lei li analizzava e poi li archiviava. Era razionale, fredda e colcolatrice, non si lasciava sopraffare dalle emozioni in nessun caso, semmai era lei stessa a governare quelle degli altri: cercava i punti deboli delle persone che le stavano intorno, così da poterli usare a suo piacimento al momento più opportuno. Era stato sempre così, lo aveva imparato sin da ragazzina.
Ma ora? Ora non aveva nessuno da manipolare, non aveva nessun colpo da progettare, niente da cui fuggire...

La sua mente era in stasi, le sue emozioni bloccate all'ultima volta che gli occhi di Maca si erano posati sul suo corpo, la voglia di reagire quasi assente. Libera eppure in gabbia, così si sentiva.

Inevitabilmente la sua mente viaggiò a ritroso ricordando i momenti in cui era stata davvero bene, in cui si era sentita davvero libera, e inevitabilmente si ritrovò a pensare a Macarena. Lei che con quel suo modo di fare aveva reso le sue giornate un po' meno grigie, l'unica che dalla morte di sua figlia era riuscita a strapparle un sorriso sincero.

Zulema stava male, un male non razionale, un male a lei sconosciuto, lei che di dolore nella vita ne aveva provato tanto mai prima di allora aveva sentito la mancanza di qualcuno, non in quel modo viscerale. Eppure ora si sentiva come in crisi d'astinenza, come una splendida Ferrari ma con il serbatoio vuoto.  Macarena era stata il suo carburante per molto tempo, troppo per far finta che la sua assenza non si sentisse.

La sera le mancava non sentire il corpo caldo della bionda rigirarsi nel letto, sempre in cerca di quella maledetta posizione che le permettesse di prendere sonno; le mancava la sua faccia imbronciata quando al supermercato le negava l'acquisto dell'ennesima schifezza. Odiava alzarsi e preparare la colazione solo per se, non poter ridere di lei vedendola coprirsi gli occhi durante la scena di un horror. Le mancava la sua socia, svaligiare banche e gioiellerie con lei, ma soprattutto le mancavano le folli corse in moto... con il cuore di Maca che sentiva battere all'impazzata a pochi centimetri da suo.

Per quanto il suo orgoglio volesse frenare tutto ciò, doveva ammettere che la biondina le mancava da morire. Solo ora se ne rendeva conto: tardi, troppo tardi.

Quel giorno, il giorno dell'ultima litigata, all'inizio non aveva pensato che potesse essere l'ultima. Le era sembrata una lite come tante: Maca avrebbe parlato ininterrottamente per mezz'ora, lei l'avrebbe lasciata sfogare finchè esausta non le avrebbe sbraitato contro, la bionda sarebbe uscita dalla roulotte sbattendo la porta, si sarebbe schiarita le idee... per poi tornare dentro all'ora di cena.

Ma quella volta non andò così, Macarena non tornò nè quella sera nè le seguenti, e Zulema ci aveva sperato, l'aveva aspettata, ma con il passare dei giorni anche la speranza diminuiva lasciando spazio alla consapevolezza che era tutto finito.

Avrebbe dovuto dare più peso a quella discussione, ascoltare Maca e le sue preoccupazioni riguardo al loro rapporto e invece l'aveva trattata come una sciocca, l'aveva fatta sentire usata, irrilevante, niente di più che un giocattolo sessuale. Sul momento le era sembrato giusto reagire in quel modo e fosse tornata indietro probabilmente lo avrebbe rifatto. Lei era fatta così, Macarena lo sapeva bene, perché quella volta sarebbe dovuto essere diverso? Cosa si aspettava un giuramento di eterno amore?

Quando Macarena le aveva detto che se ne voleva andare aveva sentito la rabbia montarle dentro: "scappare non è mai il giusto modo di affrontare una situazione, tenere testa all'avversario lo è", aveva pensato mentre le urlava contro.

Poi guardandola capì tutto: la bionda non aveva più forze per lottare, nei suoi occhi si leggeve solo delusione.  Forse con le giuste parole, dandole delle risposte, quel velo di delusione sarebbe potuto essere spazzato via. Ma Zulema non era in grado di farlo.
E allora aveva fatto un passo indietro, "vivi la tua vita, Maca" aveva pensato mentre parole taglienti e cariche di indifferenza le uscivano dalla bocca. Odiandola sarebbe stato più facile dimenticarla.

A forza di pensare il sole era tramontato del tutto, un'altra monotona giornata era giunta al capolinea. Sospirò, portandosi una sigaretta alla bocca e mentre rimetteva il clipper in tasca notò il display del telefono illuminarsi. Inizialmente non ci fece troppo caso, troppo impegnata a godersi il primo tiro, ma non appena il fumo le fu entrato nei polmoni la fronte le si corrugò.

Poche persone avevano quel numero, e non era mai una cosa positiva quando quello schermo si illuminava: l'ultima volta le era stato commissionato il massacro di Sinaloa e dei suoi uomini.

Sfilò il telefono dalla tasca e subito il suo sguardo fu attirato da una notifica di WhatsApp, questa volta però il mittente non era un narcotrafficante.

Vorrei avere indietro i miei soldi.

Macarena le aveva scritto. Per un secondo se la immagino seduta su un letto di uno squallido motel, le gambe incrociate e le mani sudaticce, probabilmente con uno spinello in bocca... in quel modo avrebbe potuto dare all'erba la colpa di quel messaggio.
Ma la verità era chiara ad entrambe e Zulema non potè fare a meno di sorridere: Macarena le aveva scritto.

Zulema e Macarena SRLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora