«Perché Harry ha evocato un Patronus?»
chiese Sirius. Erano quelle le cattive notizie di Silente, Potter aveva evocato un Patronus ed era stato espulso adesso loro dovevano contattare il Grifondoro per tranquillizzarlo mentre il preside calmava le acque con il Ministero. Il signor Weasley scriveva la lettera da mandare al numero quattro di Privet Drive con Errol, il loro gufo di famiglia che non era capace di fare una consegna senza schiantarsi. Nel mentre gli altri discutevano su cosa lo avesse spinto a fare l'incantesimo.
«Beh di certo non voleva mostrare le sue grandi abilità magiche a quei Babbani dei suoi zii» ironizzò Ive «È stupido, ma non fino a questo punto...»
Ricevette un'occhiataccia da tutti per quell'ultima frase.
«Sono d'accordo con Ive...» aggiunse Remus «Ci deve essere per forza un motivo valido se Harry ha evocato il Patronus.»
«Si ma...» intervenne nuovamente Sirius «L'unico motivo valido per evocare un Patronus è...»
Si lanciarono tutti sguardi preoccupati.
«...La presenza dei Dissennatori...»
fu la signora Weasley e dire ad alta voce quello che tutti stavano pensando. Era passata circa un'ora quando la civetta bianca di Potter sgusciò nella cucina con tre lettere alla zampa. Ne lasciò una sul tavolo, davanti a Sirius.
«"Sono appena stato attaccato dai Dissennatori e potrei essere espulso da Hogwarts. Voglio sapere cosa sta succedendo e quando uscirò di qui."»
lesse ad alta voce l'uomo, passandosi una mani sul volto per la confusione. Non accennò a scrivere una risposta e la civetta cominciò a pizzicarlo con il becco. Ive aggrottò le sopracciglia, osservando quasi divertita la scena.
«Maledetto uccellaccio!»
esclamò cercando di scacciarla.
«Dai Sirius, non trattare male Edvige...»
Intervenne Remus portando del cibo per gufi dalla cucina, cibo che la civetta sembrava non volere.
«Ah, sta zitto Rem!» ribatté Sirius «Non la penseresti così se fossi stato aggredito tu da una civetta impazzita»
«Sei sempre lo stesso...»
borbottò Remus
«Ora che ci penso, Harry potrebbe averle ordinato di torturarci per ricevere una risposta...»
ipotizzò Sirius.
«Beh... si ne sarebbe capace, dopotutto è il figlio di James.»
concordò Remus. Ive rimase stupita di come anche dopo tutto quel tempo che avevano passato separati, uno chiuso in prigione e l'altro costretto ad affrontare da solo la licantropia, Sirius e Remus avessero un legame così stretto. Dopo qualche minuto Edvige lo lasciò in pace e svolazzò verso il piano di sopra, probabilmente con l'intenzione di sottoporre i due migliori amici di Potter allo stesso trattamento di Sirius.
...
Quattro giorni dopo la maggior parte dei membri dell'Ordine della Fenice erano riuniti nel salotto di Grimmauld Place. Stavano decidendo chi sarebbe andato a prendere Potter per potarlo al quartier generale si erano offerti diversi Auror e Malocchio, che avrebbe guidato la missione, per il momento aveva scelto un paio di persone con cui Ive non aveva molta confidenza.
«Secondo me dovresti portarti Kingsley»
suggerì la signora Weasley e Moody fu d'accordo con lei. Si aggiunsero Lupin e Tonks e il gruppo partì, ognuno in sella alla propria scopa, diretti verso Little Whinging. Nel frattempo i membri rimasti diedero inizio alla riunione. Si parlò principalmente di Potter e dell'udienza che doveva fare il dodici agosto. Verso la fine della riunione, quando erano tornati anche Malocchio, Remus, Tonks, Kingsley e gli altri, cominciarono a decidere i turni per sorvegliare l'arma di cui Voldemort voleva impossessarsi.
Cos'era l'arma le era stato spiegato alla sua prima riunione: era una profezia. Una profezia che parlava di un bambino che avrebbe sconfitto Voldemort. La profezia era stata fatta circa quindici anni prima e Voldemort aveva sentito solo una prima parte, quanto gli bastava per capire che quel bambino era Potter. O meglio, secondo lui era Potter, perché c'era anche la possibilità che fosse Neville Paciock, dato che anche lui corrispondeva alla descrizione della profezia.
«Io ho un giorno libero la prossima settimana» tutti si voltarono a fissarla « Magari potrei provare...»
«No»
la interruppe Molly, con un'occhiata di ghiaccio.
«Ma perché... ?»
«Molly ha ragione...» intervenne Remus «Penso non sia conveniente che tu faccia da guardia... meglio scegliere qualcuno che lavora al Ministero, sarebbe meno sospetto...»
«S i questo è quello che pensi ti, Remus» ribatté Ive «Ma sono sicura che lei » Indico la signora Weasley «Lei non vuole che faccia io la guardia perché non si fida di me, perché crede che io sia dalla parte di Voldemort!»
Si alzò provocando un rumore stridulo con la sedia.
«Ive...»
cercò di richiamarla Sirius ma lei era già sparita nell'oscurità oltre la porta della cucina. Salì le scale sbattendo pesantemente i piedi, aveva il volto contratto con i denti stretti e gli occhi fissi su un punto indefinito. Non ce la faceva più!Non sopportava di essere considerata il nemico lì dentro, non sopportava come tutti la considerassero diversa. Per arrivare alla sua camera, in fondo al corridoio, passò inevitabilmente davanti ad un'altra stanza dove gli altri ragazzi stavano discutendo.
«Niente da fare con le Orecchie Oblunghe, ha gettato un Incantesimo Imperturbabile sulla porta della cucina»
stava dicendo Ginny ai due gemelli.
«E tu come fai a saperlo?»
chiese George.
«Tonks mi ha insegnato a riconoscerlo: basta lanciare qualcosa contro la porta, se non fa contatto è Imperturbata» spiegò la rossa «Ho provato a lanciare delle Caccabombe e non fanno che tornare indietro, quindi dubito che le Orecchie Oblunghe riescano a passarci sotto.
«State tranquilli...» si intromise Ive facendo voltare tutti verso la porta «Non si dice niente di interessante la sotto...e poi hanno quasi finito»
si stava voltando per andarsene sul suo letto quando una voce la bloccò.
«Tu?» aveva esclamato Potter «Perché tu sei qui?»
«Perché è nell'Ordine... purtroppo»
borbottò Ronald ma non abbastanza piano perché Ive lo sentì. Granger gli lanciò un'occhiata di rimprovero.
«Ma tranquilla, Sanguemarcio, tanto ormai sono abituata agli insulti. Sembra che qui tutti mi disprezzino perché ho commesso degli errori! Voi non lo avete mai commesso un errore? Eh Potter? Si sono nell'Ordine perché Silente si fida di me e mi basta. Di quello che pensi tu non me ne frega niente, perché sei solo uno stupido ragazzino con la mania di fare l'eroe!»
non aggiunse altro e si sbatté la porta alle spalle, procedette spedita verso la fine del corridoio e chiuse la porta della sua camera a chiave con un incantesimo prima di buttarsi sul letto.
«Colloportus»
Lasciò rotolare la bacchetta sul comodino e prese a fissare il soffitto nero di quella camera. Tetra aveva smesso di giocare con Grattastinchi e l'aveva seguita. Ora era appoggiato con la testa sulla pancia di Ive e si lasciava accarezzare docilmente dalla ragazza. Ma a quanto pareva l'incantesimo alla porta non fece bene il suo dovere quando un "Alohomora" riuscì facilmente a sbloccare la serratura.
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞ Holaaaaaaaaaa!
Chi avrà lanciato l'Alohomora?
Come reagirà Ive alla vista di questa persona?
Che ne pensate di come la signora Weasley tratta Ive?
Scrivetemi i vostri pareri sul capitolo nei commenti 😘
bye
_silvia
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||Ive Lestrange, The Nightmare's Mystery (l'Ordine della Fenice)||
Fanfiction{Sequel di ||Ive Lestrange, Icy Queen of Snakes (Il Prigioniero di Azkaban)|| e di ||Ive Lestrange, Which Side Choose (Il Calice di Fuoco)|| vi consiglio di leggere prima gli altri due} Dopo la morte di Cedric il desiderio di Ive di rimediare al suo...