COMPLETA***Sullo sfondo di una pista di Formula Uno, un amore è proibito oltre ogni limite.
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- Dubita che le stelle siano fuoco; dubita che il sole si muova; dubita che la verità sia mentitrice; ma non dubitare mai del mio amore. -
(W. Shakespea...
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Dubita che le stelle siano fuoco;
dubita che il sole si muova;
dubita che la verità sia mentitrice;
ma non dubitare mai del mio amore.
(W. Shakespeare, Amleto)
La voce metallica mi irrompe nell'orecchio come un tuono: «Se lo venga a riprendere o lo lascio in mezzo alla strada, l'avverto».
Il mio dannato cuore lancia una stilettata, alla sola idea che questa megera metterà in pratica il suo proposito ho un conato.
«Mi dia il tempo di arrivare», supplico.
«Si muova.»
La comunicazione s'interrompe e io piombo nel panico: come faccio adesso?
Non ho scelta, chiamo Vinny. Le mie dita tremano mentre fisso il display e prego che risponda e che sia libera. E gentile. Anzi, basta che sia libera. Gentile è impossibile.
«Sorellina?»
Lei fa subito una voce contrariata: «Hai detto sorellina? Parla, che ti serve?».
«Puoi andare a prendere Chicco? Ti prego, è un'emergenza.»
Sta ridacchiando, mi pare con una punta di sadismo nell'intonazione. «Tu stai fuori. Ce l'hai a quattro chilometri e pretendi che lo vada a prendere io che sto a cinquanta chilometri da voi?»
«Ma lo so, ti ho detto che è un'emergenza, quell'arpia vuole mollarlo per strada.»
«Che ha combinato, stavolta?»
Sbuffo esasperata: «Ci vai o no?».
«No. Perché non ho capito cosa impedisce a te di andarci. Anzi, l'ho capito, e ti invito caldamente a muovere il culo.»
E due. Mi attaccano tutti il telefono in faccia, deve essere una consuetudine per quelli che pensano di avere una vita più sensata della mia.
E se andassi a piedi?
Fisso il sentiero. Da qui intravedo solo terra, campi arati, pini lunghi che tagliano l'orizzonte e corvi e cornacchie che gracchiando sorvolano la zona come rapaci. Il solleone di un mezzogiorno di luglio ammanta ogni cosa facendola sembrare una cartolina ingiallita sott'acqua. Odio la campagna, odio la Colonia estiva, odio questo casolare isolato in mezzo alle pecore del viterbese, odio essere in un posto in cui non esiste vicinato e non ci sono autobus, metropolitane, taxi. Odio il mio cuore che non reggerebbe se adesso intraprendessi la camminata andata e ritorno per un totale di otto chilometri e rotti a trentacinque gradi centigradi.
