Capitolo 22

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Il Capodanno era giunto alle porte e buona parte degli studenti di Hogwarts, ormai rientrati nei giorni successivi al Natale, erano eccitati di festeggiare. La scuola di magia era nota per la sua fedeltà alle feste, tant'è che molte scuole invidiarono l'eleganza degli addobbi e delle emozioni provenienti degli studenti. Oggi giorno, le nuove generazioni perdevano man mano il loro entusiasmo per queste feste ormai diventate commerciali e prive di valore come un tempo. Ancora non si conosceva quale strano incantesimo avesse la scuola di Hogwarts per coinvolgere così tanto gli studenti da far sì che loro preferiscono passare alcune festività più a scuola che a casa dalle loro famiglie. 

Ovviamente, gli addobbi di Natale continuavano ad adornare tutta la scuola e probabilmente sarebbe stato così fino all'Epifania. Come ogni anno, ogni casata aveva il compito di decorare la propria sala comune. Ogni studente, nessuno escluso, doveva attaccare sulle finestre della sala comune, un pezzo di carta con un buon proposito per l'anno nuovo con tanto di firma. Ciò portava molto imbarazzo tra gli studenti ma in un attimo scompariva presto tramite le risate dei compagni. Si dice di questa usanza che se una persona scrive, su un pezzo di carta, un suo desiderio con tanto di firma e solo la buona sorte deciderà se renderlo reale oppure no. Inoltre la tradizione voleva che i biglietti venissero appesi poco prima del tramonto dell'ultimo giorno dell'anno. Nonostante fosse una tradizione vecchia, ad Hogwarts è rimasto l'entusiasmo da parte di molti studenti. Per evitare casini o comportamenti scurrili da parte degli studenti, l'attività veniva monitorata dai prefetti, se appartenevano a un determinata casa, altrimenti erano i direttori delle casate a controllare.

In quasi tutte le casate di Hogwarts anche i direttori e i professori, che appartenevano o erano ex studenti di quella casata, si univano alla decorazione. L'unico a far eccezione era il professore Snape, che ha smesso di partecipare ormai da anni. 

-Flashback-

Durante il quinto anno, grazie all'aiuto del mantello invisibile, i Malandrini erano riusciti a entrare nella sala comune dei Serpeverde seguendo uno studente di quella casata. Prima di togliersi di dosso il mantello controllarono che la sala fosse vuota e nel caso in cui ci fossero degli studenti, avrebbero aspettato che si fossero ritirati nei loro dormitori. Per loro fortuna era quasi mezzanotte ed erano fiduciosi che nessun serpeverde avrebbe interferito. Una volta che la sala era completamente vuota, iniziarono la loro ricerca verso un biglietto di una persona ben specifica, Severus Snape. A causa della poca luminosità della sala, il gruppetto di ragazzi fece fatica ad individuare l'oggetto dei loro desideri, con grande sorpresa fu James Potter a trovare il biglietto e chiamò i suoi amici per radunarli attorno a lui. In quel preciso istante apparve dai dormitori Severus che dalla sorpresa buttò a terra il libro che stava leggendo. 

-Che cosa ci fate qui?? Non potete stare all'interno di una sala comune non vostra!- urlò Severus. Di tutta risposta ci fu una risata di gruppo, ma quello che prese parola fu James con un ghigno  -Non sei nessuno per dirci cosa fare Mocciosus. Non dopo che abbiamo letto il tuo desiderio- Severus spalancò gli occhi e strinse i denti pieni di rabbia. -Rimettilo subito al suo posto!- 

-E perché mai? Sentite ragazzi cosa ha scritto Moccious- tossi per rendere pulita la voce -"Amicizia forte con Lily"- 

Tutto il gruppo si mise a ridere e l'unico a voler andarsene fu Remus. -Ragazzi, penso sia abbastanza. Andiamocene prima che qualcuno ci becchi- 

-Su Remus, ci stiamo divertendo non essere così guastafeste- rispose Sirius ridendo, ma non aggiunse altro dopo aver visto l'espressione delusa e disgustata da parte di Remus, senza sapere il motivo si sentì in colpa e non proferì più parola. 

-Non ti preoccupare Remus presto torniamo nella nostra sala comune- intervenì James mentre si avvicinava vicino al fuoco, iniziò a strappare man mano il biglietto e li buttò sul fuoco. -Senti Moccious, stai lontano da Lily! Tu non la meriti a differenza mia-. Severus a quelle parole non poté più rimanere fermo e gli lanciò un pugno in faccia facendolo cadere a terra. James si alzò con le mani e portò la mano al naso sanguinante. -Maledetto figlio di puttana!- James tirò fuori la bacchetta e lanciò un Excelsiosempre. L'incantesimo fece volare il corpo di Severus per poi farlo cadere violentemente contro il pavimento. A seguire ci fu la Maledizione della frusta, un incantesimo che simula delle frustate. Severus a causa del dolore che sentiva dentro non riuscì a rimettersi in piedi. -Bravo Moccious! Questo è quello che ti meriti se continui a stare vicino a Evans!- 

Nero SmeraldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora