Capitolo 8

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L'aula era immersa in un silenzio imbarazzante, finché Severus non tornò a guardare lo studente che era di fronte a lui -Potter. Io e te dobbiamo parlare- disse il professore.

-Fino a lì c'ero arrivato, signore. Ma perché? Questa volta non ho fatto nulla di male!- rispose il ragazzo.

-Tranquillizzati Potter. Non ho intenzione di punirti, voglio solo parlare, niente di più- Severus ora era ad un palmo dal ragazzo -Seguimi-. Superò il ragazzo e si diresse davanti ad un muro, sottovoce disse qualcosa, e all'improvviso una porta apparì davanti a lui. Harry rimase lì dov'era, ma allo stesso tempo stava seguendo con lo sguardo confuso il suo insegnante. -Allora? Non ti muovi, Potter?-

Harry andò verso Severus. Appena lo raggiunse notò con attenzione le mani del suo insegnante ferme sul pomello della porta, come se non fosse sicuro di voler fare entrare Harry. "Forza Severus!" sì disse il professore nei suoi pensieri, per poi aprire la porta. Dietro di essa vi era un corridoio che portava fino a delle scale che salivano verso l'alto. Severus condusse il ragazzo fino all'estremità della scala, e davanti ad essa vi era un'altra porta. Severus prese una chiave da una tasca e aprì la porta che conduceva a un piccolo salotto. Sul muro a sinistra dell'ingresso, c'era un camino e davanti ad esso un tappeto, un divano e una poltrona a fianco. Sulla parte laterale era posizionata una grossa libreria dove oltre ai libri c'erano alcune bottiglie di alcolici. A destra dell'ingresso c'era un grosso comò dove Severus aveva appoggiato il suo mantello, lateralmente si potevano vedere altre due porte. I colori delle pareti erano di un nero molto intenso con delle piccole decorazioni in verde smeraldo, il pavimento era di marmo scuro ma con qualche sfumatura di bianco.

Harry si guardò intorno e notò che c'era una finestra da quale si poteva vedere tutto il campo di Quidditch. -Dove siamo?- chiese Harry. La risposta non arrivò subito, ma dopo qualche secondo di silenzio. -Sono i miei alloggi privati. Di sicuro te lo aspettavi diverso vero?- Harry lo guardò e gli sorrise -In verità non mi sono mai preoccupato di come fossero i suoi alloggi... solo che non pensavo amasse stare in altitudine-

-Non farti strane idee, decisi di mettermi qui, per tua madre- Harry tornò ad essere serio

-Dato che tua madre era di Grifondoro, amava stare nella torre della sua Casa. Questo alloggio è in onore suo- concluse Severus con un sospiro. Harry notò di come fosse il suo insegnante senza il solito mantello, ma non riusciva a capire se avesse un corpo atletico oppure no. Notò che Severus si era messo davanti alla libreria per cercare chissà quale libro. -Potter la ragione per cui tu sei qui, è che devo mantenere una promessa fatta a tua madre e un'altra fatta a Silente prima che i tuoi genitori morissero-.

Harry lo guardò con curiosità –Di quale promessa parla? Quando mi avevate consegnato quelle lacrime, pensavo che fosse tutta la verità!- non si accorse che la voce aveva aumentato di volume parola dopo parola. Severus capiva come si sentiva il ragazzo, chiunque può essere stufo di vivere senza sapere la verità. -Potter, so cosa provi ma questa promessa con Silente sarebbe stata mantenuta fino a che tu non saresti tornato a scuola per il tuo ultimo anno qui a Hogwarts-. Il ragazzo ormai era furioso -Certo! Sveliamo a Harry Potter la verità quando fa più comodo, nascondiamogli le cose altrimenti non potrà mai sconfiggere Voldemort!-

-Potter!-

-Harry! Cazzo, sono Harry non Potter o il bambino sopravvissuto! Sono stanco anche di essere chiamato da lei come mio padre! Io non sono lui!- detto questo lasciò gli alloggi del professore sbattendo la porta dietro di sé. Severus rimase lì dov'era, sapeva che doveva lasciarlo solo prima che potesse raccontare della promessa. Harry ormai era già arrivato in camera sua, e si era buttato sul letto "che idiota che sono stato...lui era così gentile e io...l'ho trattato di merda all'ultimo momento. Perché mi lamento se lui non mi ha detto tutta la verità se poi sono io il primo a non essere sincero con lui".

-Harry? Tutto apposto?- disse un biondo sedendosi sul letto del ragazzo dagli occhi smeraldo. -No Draco, non sto bene-

E iniziò a raccontargli quello che era successo pochi istanti prima.

-Harry...Appena puoi va' da lui, non solo per chiedergli scusa, ma anche perché vuoi sapere di più su questa promessa e su di lui-

Ormai si era fatto tardi e nessuno dei due si era accorto di aver saltato la cena, ma questo a loro non importava. Iniziarono a prepararsi, finché un gatto rosso dagli occhi verdi non apparve sul letto di Harry lasciandogli una lettera per poi scomparire. Harry leggendo il nome della persona che l'aveva spedita, la nascose sotto il cuscino e aspettò che Draco si fosse addormentato prima di poterla leggere.

"Chissà che ci sarà scritto in questa lettera?" si domandò Harry fingendo di essersi addormentato.


NOTA DELL'AUTORE
Eccomi con un nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto! Grazie mille del vostro sostegno, per me è molto importate. Un bacio e al prossimo capitolo 😚 

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