Scusa, posso rubarti la macchina? || Bang Chan

Capitolo 19

YUNA POV

Apro gli occhi a causa della luce intensa del sole che continua a infastidire i miei occhi e la prima cosa che vedo è un cielo stellato. La luna luminosa si erge come da madre protettiva per quelle piccole stelle che la circondano. Nonostante la luna sia la più luminosa del cielo notturno se non ci fossero le stelle perderebbe il suo fascino.

Uno starnuto alla mia destra mi fa tornare alla realtà e quando mi giro vedo un piccolo Chan raggomitolato con le ginocchia al petto che trema un po'. Guardo le coperte e mi rendo conto che nella notte le ho tirate fino a non lasciarne neanche un po' a lui. Lo copro come meglio posso con le coperte e inizio ad osservarlo.

Ha un'espressione corrucciata e i capelli scombinati. Senza rendermene conto il mio dito corre a sfiorargli il volto partendo dalla fronte, al naso, all'arco di cupido.

Avrei potuto baciare quelle labbra

Ma perché continuo a fare questi stupidi pensieri? Non sarà davvero come dice Seungmin? Mi fa paura il solo pensiero di provare interesse per un ragazzo e un turbine di domande iniziano a vorticarmi in testa.

E se ne rimanessi ferita?

E se il nostro quasi bacio era solo una presa in giro per lui?

Per tante persone questa mia paura potrebbe sembrare così stupida ma io non riesco a superarla. Come posso fidarmi dell'amore di qualcuno se non mi fido neanche del mio? Perché nessuno riesce a capirmi? Sono tutti pronti a giudicarmi o a dirmi che questa paura è insensata ma nessuno prova ad affrontarla e ad aiutarmi a superarla.

Seungmin ci ha provato così tante volte ma non ci è mai riuscito, apprezzo che almeno lui ci abbia provato ma è ancora lì. Questa maledetta paura continua a prendersi gioco di me e le piace così tanto vedermi affogare nella mia insicurezza.

"Hai intenzioni di stare lì a guardarmi ancora per molto?"

Stacco velocemente il mio dito dal suo viso e mi precipito fuori dal letto a chiudere la finestra.

"Stanotte sognavi di prendere parte ad una guerra? Tutta la notte ho continuato a tirare le coperte per lasciarmene almeno un po' per me e a quanto pare ho vinto"

Lo guardo imbarazzata. Effettivamente ho questa brutta abitudine di notte.

"In realtà stamattina non avevi minimamente le coperte addosso, te le ho messe io"

"Quindi- fa un altro starnuto- hai vinto tu. Ricorda però che hai vinto una battaglia non la guerra. La prossima volta vincerò io"

La prossima volta? Caro Chan, eviterò come la morte una prossima volta, è stato troppo imbarazzante e stancante.

La notte mi sono svegliata un sacco di volte spostando la sua gamba che in continuazione si alzava e si posava sulle mie caviglie o un suo braccio che involontariamente finiva intorno alla mia vita.

In poche parole ho passato la notte ad allontanarmi fino a quando non sono finita con il culo per terra e ho pensato anche di addormentarmi lì ma poi il pavimento era troppo freddo e duro e sono risalita sul letto.

"Ti prometto che non ti sfiorerò neanche con un dito".

Non ha affatto mantenuto la promessa però come io non posso controllare le mie mani che tirano la coperta lui non può controllare cosa fanno i suoi arti mentre dorme quindi non ho esattamente vinto questa partita, siamo pari.

1-1

Gli sorrido e sto per rispondergli quando fa l'ennesimo starnuto.

"Yuna, non mi sento tanto bene. Penso di aver preso un po' di freddo con la finestra aperta e senza coperte"

Gli metto la mano sulla fronte ma come al solito non riesco a capire se è febbre o normale temperatura.

"Vado a prendere il termometro nella valigia e torno subito"

Esco e mi dirigo nella mia camera.
Chuu e Lia dormono ancora quindi cerco di fare tutto silenziosamente.
Fortunatamente lo trovo subito e torno nel letto con Chan.

Aspetto e quando prendo il termometro per vedere la temperatura spalanco gli occhi.

"Hai 38.5 di temperatura! È tutta colpa mia"

"Non ti preoccupare, mi passerà"

"Vado a farti una tisana e devi assolutamente mangiare qualcosa per poter prendere la medicina"

"Ma io non ho fame!"

"Ho detto che devi mangiare qualcosa e non si discute. E non alzare gli occhi al cielo. Per colpa mia stai male quindi come minimo starò con te fino a quando la tua temperatura non sarà tornata normale"

E in realtà non mi dispiace per niente.

Facciamo finta che non ho mai pensato una frase del genere...