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Quella notte la rosa non aveva chiuso occhio, era rimasta tutto il tempo a fissare il soffitto e a pensare alla sua mamma, strappata dalle sue braccia troppo presto.

Cercava di mostrarsi forte, ma le mancava terribilmente, non aveva avuto modo di conoscerla dato che era venuta a mancare poco dopo la sua nascita, ma tutte le persone che l'avevano conosciuta le dicevano che era una persona meravigliosa e che sarebbe stata fiera si avere una figlia come lei.

La rosa nella sua stanza aveva un album fotografico della mamma, pieno di sue foto e passava notti intere a sfogliarlo.

Le assomigliava molto, non c'era nemmeno una foto in cui non sorrideva, aveva gli occhi pieni di vita ed irradiavano gioia.

Chissà se suo padre si comportava nel medesimo modo anche con lei, se le urlava contro, se la insultava o se la faceva sentire sempre sbagliata.

Toni se lo chiedeva sempre, questa domanda le passava per la mente da anni, ma alla fine, come si faceva ad essere cattivi con una persona così ?

Le sarebbe davvero piaciuto conoscerla, passare dei momenti indimenticabili con lei, sentitisi al sicuro.

Ogni tanto provava ad immaginare che l'abbracciasse o che l'accarezzasse, e si lasciava cullare da quelle sensazioni che purtroppo erano solo frutto della sua immaginazione.

Aveva gli occhi rossi e gonfi per il pianto, ma doveva uscire, aveva appuntamento con Cheryl, ed era felice di questo, perché sapeva che per quelle poche ore la rossa sarebbe riuscita a strapparla dalla tristezza.

Si vestì velocemente, si mise le prime cose che le capitarono davanti agli occhi, in modo da fare più in fretta possibile, prese le chiavi, e uscì correndo per non essere importunata da suo padre.

Quando fu fuori dall'abitazione tirò un forte respiro di sollievo, entrò in macchina, accese il motore, premette il piede contro l'acceleratore ed iniziò a sfrecciare verso la destinazione prefissata.

Arrivò davanti al locale, e mentre cercava parcheggio notò Cheryl sul marciapiede, sorrise.

Parcheggiò l'auto, da cui in seguito uscì, chiuse lo sportello, e si avviò verso la sua amica.

"ei tu" sorrise la bruna

"ciao nana" disse la più alta, avvicinandosi per abbracciarla
"come stai?" proseguì la rossa, senza ricevere una risposta dalla più bassa che abbassò il viso.

Cheryl le mise due dita sotto il mento, per alzarle il volto e guardarla negli occhi "toni...che succede ?" disse sospirando quando notò i suoi occhi rossi e gonfi.

"cher è tutto okay, non devi preoccuparti per me, va bene? sto alla grande" disse la brunetta sorridendo lievemente, per poi farsi strada verso l'entrata del Pop's.

Proprio quando stava per varcare la porta venne afferrata per un polso, che era quello che era stato ferito, cercò di soffocare un mugolio di dolore che la rossa riuscì lo stesso a percepire.

"toni...c-che hai fatto?" disse con voce sbalordita "andiamo cher, non è nulla, è una semplice ferita, sono caduta e mi sono sbucciata la mano, nulla di grave" affermò la brunetta sorridendo fintamente e scuotendo il capo.

"dio toni smettila di mentirmi, so quando qualcosa non va, è inutile che me lo nascondi. So riconoscere la tua sofferenza e il tuo stato d'animo. Non devi usare delle maschere con me. Cazzo ci conosciamo da quando siamo piccole, perché continui a mentirmi? Non c'è bisogno che tu lo faccia porca troia, sai che non ti giudicherei mai.
Quindi ora vieni con me, e cazzo ne parliamo, anche se non ne hai voglia" sbottò la rossa, afferrandola per la mano sana, e portandola verso la sua auto.

Dopo un tragitto silenzioso, arrivarono finalmente a destinazione. Scesero dall'auto, e si fecero strada verso la sponda del fiume, sedendosi poco davanti all'acqua.

Quello era il loro posto ormai da anni, si rifugiavano lì quando avevano bisogno di scappare lontano da tutti.

Cheryl tirò un grande respiro mentre fissava l'orizzonte "allora? mi vuoi dire cosa succede?" chiese con tono sconsolato.

"cher sono cos'è troppo grandi, non voglio appesantirti" disse la brunetta abbassando lo sguardo.

La rossa le afferrò la mano "toni, ei, guardami, sai che non mi appesantisci, voglio sapere cosa succede, che siano cose grandi o meno, non voglio che tu viva questo dolore da sola, lo condividiamo, lo portiamo insieme sulle spalle."

"devo iniziare dal principio di tutto?" chiese sospirando, ricevendo un movimento del capo dall'amica, in segno di sì.

"due mesi fa...in giorno prima che partissi per lo stage, sono tornata a casa, tranquilla e spensierata, volevo chiudermi in camera mia velocemente, ma lui...beh l-lui mi ha presa, mi ha sbattuto al muro, ha iniziato a toccarmi e baciarmi. Ha passato le mani su ogni parte del mio corpo, e p-poi, beh l-lui p-poi, h-ha f-fatto-to quel che ha fatt-to.
Mi sento così sporca cher, mi ha privato della mia libertà e della mia purezza. Non riesco più a chiudere occhio perché rivivo costantemente quella scena."

"toni..."

"e-e poi, ieri, quando sono tornata a casa, dopo due mesi che non mi vedeva, la prima cosa che ha fatto è stato lanciarmi una bottiglia di vetro addosso che si è rotta, finendomi sulla mano, e tagliandomela.
Non ce la faccio più cher, mi mostro tanto forte, ma sto crollando, giorno dopo giorno. Muoio di paura, sono terrorizzata, ho paura che possa uccidermi." prosegui la brunetta singhiozzando ormai in preda ad una crisi di pianto.

Cheryl si tuffò addosso a lei, stringendole le braccia intorno al collo, e iniziando a lasciarle dei baci lenitivi sulla testa.

"toni, tu sei forte, so che detto così potrebbe sembrare un discorso di merda, ma io so che puoi farcela, sei più forte di lui, e soprattutto puoi stare da me tutto il tempo che vuoi, non lascerò mai che tu sia in pericolo, quindi sta sera vieni da me, e potrai venire da me ogni volta che ne sentirai l'esigenza. Puoi citofonare anche alle 4 del mattino, ti aprirei lo sai.
Non sarai mai sola, finché ci sarò io non sarai sola.
Ed io non me ne andrò mai. So che può essere una frase buttata così tanto per, ma siamo state io e te per 11 anni, col cazzo che ti lascio scappare.
Stravedo per te e lo sai bene, sei la mia migliore amica, la persona più importante della mia vita, nulla mi porterà mai, e dico mai, via da te.
Non esiste una me senza di te, mi completi nanetta, e sarà così per sempre"

Toni non rispose, si limitò semplicemente a stringerla più forte, non volendo più staccarsi.

Cheryl era la sua ancora di salvezza il suo punto fisso, la sua unica certezza.

"non so cosa io abbia fatto di giusto per meritarmi una persona come te, ma sono grata alla vita per avermi dato la possibilità di avere qualcuno che ci tenga davvero a me, sei speciale cher" disse la brunetta singhiozzando lentamente.

so many things i want to sayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora