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Dopo aver cenato e aver scherzato un po' con i propri amici, le due ragazze erano salite nella loro stanza, volendo passare un po' di tempo da sole.

Avevano passato diverso tempo a coccolarsi, fin quando la rossa non si era addormentata tra le braccia di Toni, lasciando quest'ultima sveglia a fissare il soffitto.

Non riusciva a prender sonno, continuava a pensare a ciò che Karol le aveva scritto, nella maggior parte dei messaggi nominava Cheryl, affermando che sarebbe finita per farle del male.

Toni non sapeva davvero cosa fare, era estremamente spaventata, sapeva che quella biondina era capace di fare qualsiasi cosa, e al solo pensiero che qualcuno avesse potuto sfiorare la sua rossa, un brivido le percorse la schiena, mentre gli occhi si inumidivamo per via delle lacrime.

Strinse più forte la sua ragazza tra le sue braccia, cercando di far svanire almeno un minimo quel senso di timore che incombeva in lei da giorni ormai.

Aveva sbagliato a permettere alla rossa di entrare nel suo mondo, sapeva perfettamente che la sua vita fosse una merda, e nonostante questo era stata così egoista da permettere alla più piccola di entrarne a farne parte, mettendola in pericolo.

Ma nonostante questo non riusciva nemmeno ad immaginare anche solo la vaga idea di lasciarla, non ce l'avrebbe fatta senza di lei, e questo lo sapeva perfettamente.

Cheryl era la sua ancora di salvezza, l'unica persona che da anni la teneva in piedi, l'unica persona che avesse mai amato in vita sua, perché si, ormai, dopo anni, era assolutamente convinta e consapevole di amarla.

Sentiva il bisogno di averla accanto ogni minuto delle sue giornate, e quando non era in sua compagnia si sentiva profondamente triste.

Era arrivata in punta di piedi, conquistando il suo cuore, e rimettendo a posto ogni piccolo pezzo che si era frammentato.

Iniziò a lasciare lenti e dolci baci sulla guancia della rossa, che teneva il viso appoggiato sul suo petto, mentre dormiva beatamente.

Le accarezzò dolcemente il viso, portandosi appresso le ciocche rosse che giacevano sul suo viso pallido e angelico, era così piccola tra le sue braccia.

Istintivamente sorrise, mentre mille farfalle iniziarono a svolazzare nel suo stomaco, quella ragazza era assolutamente il suo primo amore, e l'unico amore che avrebbe voluto vivere.

Passò ancora qualche ora, e la più grande continuava a non riuscire a prendere sonno.

Sospirò lievemente, per poi alzarsi dal letto, mettendosi addosso una felpa pesante, per poi uscire in terrazzo, che era mezzo coperto da una sorta di tettoia che attutiva il freddo invernale.

Si sedette su una delle sedie poste davanti ad un tavolino, con lo schienale appoggiato al muro, mentre osservava il cielo al suo orizzonte, concentrandosi sulle stelle, sorridendo mentre ricordava il primo appuntamento che aveva avuto con la rossa.

Rimase per vario tempo ad osservare il cielo stellato, cercando delle rassicurazioni o delle semplici risposte.

"Mamma se mi senti, dammi un segnale ti prego. Cosa devo fare? Non ci capisco nulla. Non hai idea di quanto vorrei che tu fossi qui con me, mi manchi da morire"

sussurrò mentre delle lacrime iniziarono a rigarle il viso, scendendo imperterrite, senza sosta, per poi dissolversi sul tessuto della sua felpa, o sul suolo.

so many things i want to sayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora