Capitolo 11

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Quella mattina Isabelle aprì lentamente gli occhi. La luce del giorno filtrava dalle finestre e inondava la stanza.
Si rigirò nel letto e si mise supina.
Era il suo primo giorno da moglie e non avrebbe mai immaginato di svegliarsi senza nessuno accanto. Certo, non si aspettava nemmeno di passare da sola la prima notte di nozze.
Antony aveva mantenuto la promessa e si era ritirato nelle sue stanze.
Izie sospirò. Le faceva piacere che non avesse insistito per far valere i suoi diritti di marito, ma non riusciva nemmeno ad essere contenta del tutto. Si desideravano a vicenda sin dal primo momento in cui si erano visti.
Scosse la testa da quei pensieri. Cosa le prendeva? Ora rimaneva male perché aveva ottenuto quello che voleva?
Decise di alzarsi. Si avvicinò alla bacinella d'acqua e si lavó il viso.
In quel momento entrò Lucía "Buenos días niña. Sto per preparare il bagno".
Izie la guardò stranizzata "Io non ho ordinato di preparare un bagno".
"Voi no. Ma vostro marito si" rispose Lucía.
Izie si acciglió irritata. Ah, così funziona la vita da sposati, quindi? Lei doveva fare il bagno solo perché lo aveva ordinato suo marito? Cosa pensava che lei fosse incapace di intendere?
Sbuffó irritata e si mise alla sua toeletta per spazzolarsi i capelli.
Come si permetteva? Forse non si sarebbe neanche lavata solo solo per far capire a quel bifolco che lei non dipendeva da lui.
Quando il bagno fu pronto, tuttavia, si dette della stupida. Era un peccato sprecare un bel bagno caldo per ripicca.
Si immerse nella vasca profumata e cercò di rilassarsi. Non era facile per il suo carattere. Suo marito aveva scelto anche le fragranze da usare. Gelsomino? Lei non aveva mai usato il gelsomino!
Per di più aveva ordinato di sistemare delle candele accanto alla vasca con un libro d'arte posto sul tavolino.
Avrebbe deciso anche cosa doveva leggere? Incredibile! Non le piaceva essere controllata così.
Dopo aver fatto il bagno ed essersi vestita scese giù per fare colazione.
Era ancora presto e trovò solo sua suocera e suo marito seduti a tavola.
"Buongiorno cara!" la salutò Dorothea.
"Buongiorno" la salutò Antony mentre leggeva il giornale.
"Buongiorno" ricambió freddamente lei.
"Cosa preferisci? Latte o tè?" le chiese Lady Dorothea.
Izie si fece servire del latte.
"Dovresti provare questa marmellata, tesoro. L'hanno portata Susie e Richard. La fa la loro cuoca. É ottima!" le suggerì suo marito.
Izie non lo guardò neanche "Se è quello che desiderate, mio signore!" rispose ancora più fredda.
Era ancora molto seccata. Non aveva risposto in modo peggiore solo perché sua suocera era presente.
Ma Antony ormai la conosceva. Capiva subito quando era arrabbiata.
"Non sei obbligata ovviamente" le disse Antony.
"Non vorrei offendere mio marito!" rispose sempre senza alzare lo sguardo e sillabbando le ultime due parole.
"Buongiorno a tutti!" salutó Susie sedendosi, col marito, accanto alla sua amica "Allora... Dormito bene?" le chiese sorridendo sotto i baffi.
Izie sbuffó sempre più irritata. Ci mancava solo Sue con i suoi doppi sensi.
"Mai dormito meglio" le rispose Izie. Soprattutto dato che aveva dormito sola. E solo lei ed Antony ne erano a conoscenza. Per cui, da questa risposta, suo marito ebbe la completa certezza che fosse arrabbiata con lui per qualcosa.
Prima che potesse dire altre cose Antony le prese la mano e le propose "Cara, ti dispiace venire in biblioteca con me? Devo farti vedere un libro che ho trovato".
Lei tolse la mano dalla sua e rispose seccamente "Come volete, milord".
Si avviarono verso la biblioteca. Quando Antony chiuse la porta si voltò e le disse "Amore mio, potresti dirmi, cortesemente, cosa è successo stanotte di così eclatante da farti arrabbiare così tanto? Ti ho lasciato tranquilla e poco fa sembrava che tu volessi infilzarmi con il coltello del burro"
Izie incroció le mani al petto.
"Chissà, forse perché non siamo sposati neanche da ventiquattrore e già mi date ordini?!?" sbottó Izie.
Antony la guardò dubbioso "Solo perché ti ho suggerito di assaggiare una marmellata?"
"Non è la marmellata il problema, infatti!"
"E cosa?"
"Vi sembra normale prendere decisioni sulle mie abitudini? Pretendete che, appena sveglia, io debba fare il bagno e tra l'altro con le essenze che decidete voi e con un libro che stabilite sempre voi??? Mi credete una stupida oca che non sa prendere una semplice decisione?" urlò Izie.
Antony si bloccò. Era senza parole.
"Cos'è? Avete perso la parola adesso?"
Antony si passò una mano tra i capelli e respiró più volte cercando di controllare la sua rabbia.
"Non volevo controllare le vostre abitudini" disse parlando più piano.
"Invece lo avete fatto! Pensate che io non possa ordinare alla mia cameriera di prepararmi un bagno? Credevate che io volessi svegliarmi così il primo giorno da sposata? Da sola e con un bagno caldo ordinato da mio marito che, talmente non conosce i miei gusti che sceglie un'essenza che non ho mai utilizzato?"
Vide sul viso di Antony che l'espressione arrabbiata si mutava in sorpresa. Poi la bocca si distese in un sorriso.
"Allora questo è il problema?" chiese lui avvicinandosi pericolosamente e lei.
Izie iniziò ad indietreggiare. Quando arrivò alla scrivania dovette bloccarsi e lasciare che lui si avvicinasse.
Antony le prese il mento tra le dita e la obbligò a guardarla negli occhi.
"Allora iniziamo dal principio. Intanto non ho assolutamente intenzione di cambiare di vostre abitudini. Quello che ho fatto è solamente un atto di attenzione nei confronti della mia neosposa. Volevo che ti svegliassi rilassata stamattina così, dato che non potevo pensarci io direttamente, ho ritenuto che un bagno fosse l'ideale. So che ti piace leggere e ti piace l'arte così ho preso uno dei fuoi libri d'arte preferiti e l'ho dato a Lucía per fartelo trovare accanto alla vasca. Le ho chiesto anche di mettere delle candele per rendere l'atmosfera più intima" a quel punto era così vicino che poteva sentire il suo alito sulle labbra "Poi ho scelto l'aroma di gelsomino per puro egoismo".
Izie lo guardò dubbiosa "In che senso?"
Antony sorrise e le posò una mano sulla guancia. Adorava accarezzarla "Quando ti ho baciato la prima volta, nella serra di tua nonna, l'odore di gelsomini riempiva l'aria" avvicinò il naso al suo collo "avevo voglia di sentirlo anche sulla tua splendida pelle".
Izie era senza parole. Chiude gli occhi godendo della vicinanza del marito. Desiderava che le baciasse  prima il collo per poi proseguire nel resto del corpo. Il suo fiato era corto e il suo cuore in tumulto.
Antony avvicinò le labbra al suo orecchio e continuó "Inoltre ritengo, mia piccola tigre, che tu sia anche angosciata per il fatto che ti abbia lasciato sola stanotte..."
Izie alzò lo sguardo di colpo "Non è vero!"
Antony sorrideva ancora "Le tue azioni dicono il contrario, tesoro" avvicinò nuovamente le labbra al suo orecchio "Tu mi desideri come io desidero te" poi scese le labbra sul suo collo e glielo accarezzò "Volevi che rimanessi con te" avvicinò le labbra a quelle della moglie. Lei ormai ansimava e lo supplicava con gli occhi di baciarla "E anche adesso vorresti che ti prendessi su questa scrivania"
Izie tirò fuori il suo orgoglio e gli sussurrò sulle labbra "Avete torto"
Antony la guardò a lungo negli occhi "Bugiarda" le disse sulle labbra e la baciò.
La passione, tanto oppressa dalla notte precedente, bruciò tra di loro. Izie gli strinse i capelli tra le dita e Antony la tenne stretta a sé come se fosse la cosa più importante al mondo. E, in effetti, per lui lo era.
La prese per i fianchi e la fece sedere sulla scrivania, senza smettere di baciarla. Si accarezzarono a vicenda a lungo. Lui lasciò le sue labbra per scendere lungo il suo collo.
Izie ansimava e lo stringeva a sé. Lo voleva il più vicino possibile.
Antony scese le labbra fino alla sua scollatura mentre, con le mani, le accarezzava i fianchi.
"Tony" gemette lei.
"Mmmm..." mugugnó lui salendo con le labbra fino al suo collo.
"Tony" lo chiamò nuovamente.
"Adoro quando mi chiami così" gli sussurrò lui all'orecchio.
Izie sorrise e gli posò la mano sulla guancia facendogli alzare il volto alla sua altezza.
I loro nasi si sfiorarono "Adesso abbiamo chiarito?" le chiese "Sei ancora arrabbiata?"
Izie rimase in silenzio qualche istante "No" rispose "Ma promettimi che non cercherai di controllare la mia vita come fanno tutti gli uomini con le loro mogli!"
Antony le accarezzò nuovamente la guancia "È di questo che ti preoccupi? Non lo farei mai! Adoro la tua forza e la tua intelligenza. È il tratto che ti contraddistingue. Non avrei più la mia Belle se ti tarpassi le ali"
Izie rimase in silenzio, poi continuò "A volte le persone dicono qualcosa e poi ne fanno un'altra... Voi cambierete?"
Antony aggrottó la fronte "Perché dovrei cambiare?"
Izie abbassò tristemente lo sguardo "Non so perché, ma a volte le persone cambiano..."
Antony le mise due dita sotto il mento e le alzò il volto "Potrai sempre contare su di me. Io non cambierò. Sarò sempre il Tony che hai conosciuto al tuo debutto in società"
Izie annuì sorridendo leggermente.
"Tu sarai la mia Belle?"
Izie tornò seria "Temo che quella ragazza sia morta ormai..."
"No" le disse Antony "È sempre qui. Solo che si è un po' persa ultimamente..."
"Allora non credo che troverà la strada di ritorno"
"Io sono sicuro di sì"
Izie alzò lo sguardo verso di lui. Aveva gli occhi lucidi "Non sapete tante cose..."
"Allora illuminami tu" disse Antony.
Izie si alzò dalla scrivania "Non posso" rispose dandogli le spalle.
Detto questo uscì dalla biblioteca per recarsi un po' al lago.

Antony sapeva che qualcosa in sua moglie non andava più da quando era morta sua madre, ma non pensava di vederla così triste. Cosa le era successo in quel periodo in cui era stato assente?
Dai pettegolezzi delle persone sapeva che la sua famiglia continuava tranquillamente la vita sociale.
Certo era che lord Halley era un abitudinario delle taverne ed era un gran scommettitore. Ma molti uomini lo erano.
Forse lei avrebbe preferito di meglio per la madre? Sicuramente averla vista morire a causa dei vizietti del marito non l'aveva aiutata... Ma c'era di più... Era sicuro che sua moglie gli nascondesse qualcosa. Qualcosa di importante.
Ancora era presto, probabilmente, per aprirsi con lui. Anche se erano marito e moglie, non si conoscevano da molto tempo e, se c'era qualcosa che aveva capito di Izie, era che aveva bisogno di tempo per conoscere e fidarsi delle persone.
Antony si sedette sorridente sulla poltrona e ripensò con soddisfazione a quello che era successo poco prima.
La sua donna tra le sue braccia che si concedeva alle sue carezze. Gli faceva provare delle emozioni che mai nessuna gli aveva procurato. Voleva tutto da lei, anche se ciò avrebbe comportato aspettare i suoi tempi. Prima o poi sarebbe stata sua anima e corpo. Ne era certo. La cosa positiva era che già, in certi momenti, cominciava a lasciarsi andare e ad aprirsi leggermente con lui. Doveva solo avere un altro poco di pazienza.

Dopo qualche ora si trovarono tutti nel salone a salutare alcuni ospiti che lasciavano la dimora.
Antony ed Izie ringraziarono tutti della presenza e li accompagnarono alle carrozze.
Quando giunse l'ora di salutare Sue e Richard vide sua moglie abbracciare la sua migliore amica.
Era meraviglioso il loro rapporto.
"Venite domenica a pranzo da noi!" lì invitò Richard porgendogli la mano amichevolmente.
"Se mia moglie sarà d'accordo, verremo con tanto piacere!" rispose Antony.
"Certo che sì" assentí contenta Izie.
Antony le sorrise, mettendole una mano in vita "Allora saremo dei vostri" concluse.
Mentre la carrozza si allontanava dall'orizzonte Izie appoggiò la mano sul braccio del marito e gli disse "Grazie".
"Per cosa?"
"Per aver chiesto a me prima di accettare l'invito di Richard" rispose Izie.
Antony la fissò "Ti ho già detto che le promesse le mantengo".
Le mise una mano sul braccio e, mentre la conduceva dentro, le disse "Stavo pensando ad un'altra cosa. Riguarda tuo nonno"
Izie si voltò a guardarlo incuriosita.
"Forse dovremmo chiedergli di trasferirsi qui. Anche solo periodicamente. Alla sua età non fa bene stare da solo. E, si vede, che soffre ancora molto per la morte di tua nonna. Ritengo gli possa fare piacere stare con la sua unica nipote. Cosa ne pensi?"
Izie si fermò e lo guardò in modo strano.
Antony pensó di aver esagerato "Ovviamente se sei d'accordo anche tu. Era solo un'idea che mi era venuta in mente. Ma se pensi sia troppo..."
"No" rispose Izie "È una bellissima idea invece. Mi farebbe tanto piacere".
Si sorrisero contenti.
"Bene" disse Antony "Andiamo a dirlo a tuo nonno allora"

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