Capitolo 4

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Tre giorni dopo Isabelle si trovava nuovamente a villa Goodwants nel salottino privato di sua nonna. Vagava un po' nervosamente per la stanza mentre sua madre si trovava in piedi appoggiata al caminetto e sua nonna stava tranquillamente seduta sulla sua poltrona. Regnava un silenzio angosciante.
Il giorno dopo la famosa sera del suo debutto in società, sua nonna aveva ricevuto non solo una proposta di fidanzamento per sua nipote Izie, ma anche una per sua figlia Isabelle.
A Izie non piaceva per niente questa situazione. Sua nonna aveva insistito affinché almeno provasse a frequentare il pretendente. Era un duca dopotutto!
Ma a lei non importava. Aveva la testa da tutt'altra parte in quei giorni.
Dopo il bacio nella serra aveva passato il resto della serata con la sua famiglia, ma Tony era sempre nelle vicinanze. Spesso le lanciava da lontano sguardi significativi. Avevano fatto un altro ballo insieme e l'aveva stretta a sé, forse anche più di ciò che era convenuto.
Purtroppo da quella sera non lo aveva più né visto né sentito. Si era aspettata che la cercasse, magari anche solamente con una lettera o un mazzo di fiori. Ma niente. Anche volendo lei non avrebbe potuto contattarlo in nessun modo. Non conosceva niente, se non il nome. Lui, invece, sapeva chi lei fosse. Sarebbe stato facile contattarla. Invece nulla.
Izie non l'aveva presa bene. Aveva creduto di essere speciale per lui, da come si era comportato. Era rimasta subito incantata e non solo dalla sua bellezza. C'era qualcosa di diverso in lui che l'attirava e le scatenava delle emozioni mai provate. Certo, lei era stata molto avventata. In fondo era uno sconosciuto e lei gli aveva concesso così tanta fiducia da arrivare a donargli il suo primo bacio. E se si fosse preso solo gioco di lei?
Izie scacció quei pensieri. In fondo erano passati solo tre giorni. Ancora era presto per essere così catastrofiche.
Nel frattempo, nel salottino di sua nonna l'aria era sempre più tesa.
"Ancora non capisco perché dobbiamo farlo!" si lamentó Izie
"Tesoro, in fondo stiamo solo facendo la conoscenza di due nobili di buona famiglia..." disse sua nonna.
"Che vogliono sposarci!" rispose stizzita Izie
"Hanno solo intenzione di corteggiarvi. Non c'è niente di male. Anzi, dovreste esserne onorate"
Izie irritata si voltò verso la madre la quale stranamente rimaneva in silenzio.
"Mamma come fai ad essere così silenziosa?"
"Belle, a me questa situazione dispiace quanto a te, credimi. Però con i problemi economici che abbiamo, soprattutto da dopo la morte di tuo padre, dobbiamo essere pratiche e tenere ogni porta aperta..." rispose Isabelle.
Non aveva mai visto sua madre così seria e preoccupata. Possibile che le sue finanze fossero peggiorate tanto e lei non se ne fosse neanche accorta?
Suo padre non aveva mai avuto una situazione finanziaria florida. I soldi bastavano a malapena per andare avanti. Ma a loro tre andava bene così. Non avevano mai amato gli sfarzi. Alla tragica morte del marito, Isabelle non era stata in grado di gestire tutto. Anche con l'aiuto di suo padre Ronald i soldi stavano praticamente finendo.
Izie sospirò arresa "Va bene conosciamoli... Vediamo che pomposi pallonigonfiati ci desiderano come mogli"
Sua nonna fece un respiro profondo "Giuro che somigli ogni giorno di più a tua madre!" si lamentò.
In quel momento entrò il cameriere annunciando i nuovi arrivati "Milady sono arrivati il marchese James Halley e il duca Antony Ramsey"
"Bene. Fateli accomodare" disse Amy.
Poco dopo fece il suo ingresso un signore di bell'aspetto, sulla quarantina, ben vestito con occhi scuri e capelli chiari.
"Marchese Halley. Che piacere che siate venuto per incontrare mia figlia" disse Amy rivolta a lui
"Il piacete, credetemi, é mio, Vostra Grazia. Mai i miei occhi si sono posati su una simile meraviglia" rispose il marchese facendo il baciamano a Isabelle.
Izie sentí a malapena la discussione. Stava fissando sbigottita l'altro nuovo arrivato. Il cosiddetto duca Ramsey... era Tony!!! E la stava anche fissando con un sorriso compiaciuto!
Tutto questo tempo non aveva avuto notizie di lui e poi si presentava da sua nonna come pretendente per lei!
Non sapeva se sentirsi prima stupita o arrabbiata. Le aveva mentito sulla sua identità! Cosa era stata per lui? Uno stupido gioco???
"Duca Ramsey! Che meraviglia avere anche voi qui. Mia nipote aspettendeva di conoscervi con tanta trepidazione" disse Amy. Poi voltandosi verso la nipote aggiunse "Vero, Izie?"
Izie non rispose alla domanda di sua nonna. Aveva voltato il viso dall'altra parte della stanza e cercava di mascherare l'ira che acheggiava in lei.
Amy imbarazzata dal silenzio della nipote proseguì "Tesoro, credo che potresti almeno salutare il duca come si deve, non credi?"
A quel punto Izie alzò lo sguardo verso Tony in segno di sfida, si avvinó a lui e lo salutò "Piacere, duca Tony Ramsey" e detto questo gli pestó un piede con tutte le sue forze.
Mentre lui urlava dal dolore Izie si voltò e si avviò presso la cucina prima di ucciderlo con le sue stesse mani. Era arrabbiata come non lo era mai stata in vita sua. Aveva bisogno di sfogarsi... O di mangiare.
Così entrò in cucina sbattendo la porta e disse alla cuoca "Bertha, dammi tutto quello che hai di dolce in cucina"
Bertha sorrise a Izie "Lady Izie, mi avete spaventata! Siete entrata come una furia! In ogni caso siete fortunata, perché ho appena sfornato una crostata alle more che è la fine del mondo"
"Comincio da quella allora!" le rispose Izie.
Bertha le preparò un piattino con una bella fettona di torta e Izie cominciò a mangiare.
"Lo sai Bertha. Ora capisco quando si dice che gli uomini sono tutti uguali... Non hanno cuore. Sono senza principi. Trattano noi donne come oggetti. Fanno veramente schifo!"
Bertha sorrise. La conosceva fin da piccola. Izie aveva il carattere di sua madre e trattava i servi con estremo rispetto. Non era la prima volta che veniva in cucina arrabbiata o con qualche problema per confidarsi con lei.
"La piccola lady Izie é cresciuta, eh? Già i primi problemi con gli uomini? Temo che non saranno neanche gli ultimi" disse Bertha.
"Non puoi capire... Mi sento così usata e tradita..." si lamentò Izie.
In quel momento fece irruzione sua madre nella cucina.
"Cosa hai fatto??? Credi sia normale prendere a calci un ospite come il duca??? Di fronte a tua nonna poi! Ora mi spieghi cosa è successo!" la sgridó Isabelle.
Izie ingoió un pezzo di torta e le spiegò "Mamma, ti ricordi di quell'uomo misterioso di cui ti avevo raccontato? Quello che aveva ballato con me l'altra sera?" sua madre annuì "Bene... Diciamo che non abbiamo soltanto ballato... Noi... Ci siamo baciati"
Sua madre la guardò stupita
"Ma la cosa più grave è che  ho appena scoperto che quell'uomo è proprio il duca Ramsey!"
Sua madre lentamente si sedette di fonte a lei. Prese la forchetta e assaggió un pezzo della sua torta
"Non capisco perché tu non me l'abbia detto prima..." disse Isabelle
"Perché... Perché non è da me. Era uno sconosciuto e mi sono fidata di lui senza conoscerlo! Non volevo che pensassi che fossi stata sconsiderata a baciarlo" rispose Izie.
"Amore, purtroppo da giovani si fanno spesso cose sconsiderate..."
Izie si coprì con le mani il volto "Oddio me ne sono resa conto!" guardò sua madre attraverso le dita e disse "La cosa grave è che mi ha mentito. Probabilmente ha giocato con me fin dall'inizio. Forse voleva vedere com'era baciarmi prima di fare la sua proposta ai nonni. Che essere infido! Si è meritato quel calcio sul piede!"
Isabelle si alzò e le disse seriamente "Come contessa Thompson ti dico che, in ogni caso, non è modo di comportarsi per una signorina per bene" la guardò negli occhi e continuò "Come madre invece ti dico 'Brava hai fatto bene' ".
Izie sorrise a sua madre.
"Belle, ormai quello che è fatto è fatto. Purtroppo siamo da tua nonna e dobbiamo avere un certo contegno. Adesso torniamo di là. La nonna ha fatto preparare il tè per tutti. Se non ci presentiamo penso che le prenderebbe un colpo. Tu ignoralo. Se vorrà sarà lui a darti qualche spiegazione" le disse Isabelle.
Izie fece una smorfia di disapprovazione ma sapeva benissimo che aveva ragione sua madre. Per cui fece un bel respiro profondo, si alzò dalla sedia e si avviò, abbracciata a sua madre, verso il salottino di sua nonna.
Prima di uscire si voltó verso Bertha e le disse "Poi torno per finire la torta".

Antony aveva immaginato che poter essere lì nel salottino della contessa Amy Goodwants e finalmente rivedere la sua Belle sarebbe stato il massimo della felicità.
Le era mancata incredibilmente quei pochi giorni in cui non l'aveva vista. Già l'indomani stesso avrebbe voluto presentarsi alla sua porta e prenderla tra le braccia. Poi dovette darsi una frenata. La sua era una famiglia molto liggia ai doveri di corte. Avrebbe dovuto fare le cose con calma e chiedere prima la sua mano all'uomo di casa, che era suo nonno.
Aveva valutato se confessare la sua vera identità a Izie prima di incontrarla formalmente ma poi rinunció pensando che così le avrebbe fatto una bella sorpresa. Purtroppo aveva fatto male i suoi calcoli.
La sorpresa l'aveva ricevuta lui pensando al suo povero piede dolorante.
Adesso, mentre prendevano il tè, si era ritrovato una Izie mutanghera e, talmente arrabbiata, da evitare costantemente il suo sguardo. Si vedeva da mille chilometri che era veramente furiosa con lui.
Al contrario il marchese Halley era intento a conversare amabilmente con la sua possibile fidanzata, la quale non sembrava disdegnare la sua presenza. Avrebbe voluto anche lui intavolare una qualsiasi conversazione con Izie. Le avrebbe confessato quanto le fosse mancata, quanto avesse pensato a lei e, soprattutto, quanto volesse assaggiare nuovamente le sue dolcissime labbra.
Invece doveva accontentarsi di bere il suo tè in religioso silenzio.
'Questo è ridicolo!' pensò Tony 'Devo fare qualcosa' e si rivolse a Amy "Contessa, non ho potuto fare a meno di ammirare, l'altra sera, il meraviglioso giardino che avete fuori. Lo curate voi?"
"Si, mio caro. Ho delle piante veramente rare" rispose Amy
"Davvero? Che bella passione la vostra. Non mi dispiacerebbe vederle con la luce del sole" azzardó Amtony
"Oh ma certo. Izie, perché non accompagni il duca in giardino e gli mostri le piante più belle?" le ordinò Amy
Izie rimase senza parole. Non poteva dire di no a sua nonna. Stizzita si alzò e fece strada al duca verso il giardino.
Non appena giunsero fuori lui la prese per la vita e la fece appoggiare alla parete esterna avvicinandosi a lei. Tentò di guardarla negli occhi ma lei evitava ancora il suo sguardo.
"Ho capito che siete arrabbiata con me. Io non volevo fare niente che potesse ferirvi o farvi arrabbiare. Vorrei capire il perché del vostro stato d'animo"
Una Izie adirata si voltò a guardarlo freddamente negli occhi "Volete capire perché? Beh... mi sento usata... umiliata... presa in giro. Perché non mi avete rivelato chi foste alla festa?"
Antony tentò di accarezzarle il viso ma lei scostò bruscamente il viso e proseguí "Non vi siete fatto vivo per tutti questi giorni e poi vi ritrovo qui, da mia nonna, come mio pretendente. E siete un duca! Un duca, per Dio! Come dovrei prenderla secondo voi? Non avete tenuto conto dei miei sentimenti!' abbassò lo sguardo tristemente e lo accusò "Sicuramente vi sarete divertito da morire alle mie spalle! Volevate provare a vedere come baciavo, prima di farmi la proposta?"
Antony a quel punto non poté più trattenersi "Assolutamente no! Non vi ho preso in giro su ciò che penso di voi. Tutto quello che vi ho detto quella sera lo pensavo. Lo penso tutt'ora. Ho solo omesso la mia vera identità"
"E vi sembra poco?" urlò Izie "E poi venite qui a burlarvi di me con una proposta di matrimonio?"
"Non mi burlo di voi! Io voglio sposarvi! Da quando vi ho visto scendere la quelle scale io ho sentito in me..."
Izie lo allontanò da sé "Smettetela di prendermi in giro! Non sopporto chi mente. E voi mio caro duca siete un gran bugiardo!"
Antony si passò nervosamente una mano tra i capelli pensando cosa dirle per farla calmare.
"Va bene. Probabilmente ho sbagliato a non farmi vivo in questi giorni e a non spiegarti chi ero o che intenzioni avessi. Ma adesso siamo qui, io e te..." tentò di avvicinarsi "e mi sei mancata terribilmente, mia Belle..." continuò sfiorandole il viso con le mani.
Izie chiuse un secondo gli occhi godendosi quella carezza. Quando si rese conto che stava cedendo lo respinse.
"Mi hai deluso... Ti credevo diverso..." si rammaricó Izie "Ti chiedo cortesemente di ritirare la tua proposta" si voltò e si incamminó verso il giardino da sola lasciando lì un Tony triste e sconsolato.

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