La sera successiva, nelle sue stanze, mentre si spazzolava i capelli, Izie faceva il resoconto di quella terribile giornata.
Si era tolta un peso enorme, confessando alla sua famiglia come aveva vissuto il matrimonio di sua madre e come lei era morta.
La sua paura più grande era che non l'avrebbero più voluta vedere, soprattutto suo nonno. Invece avevano compreso il suo stato d'animo, l'avevano consolata e aiutata a superare quei sensi di colpa che da troppo tempo la dilaniavano.
Tuttavia, la cosa che le faceva più male era stato il fatto che non tutti erano stati così comprensivi. Suo marito, che si era sempre dimostrato affettuoso con lei, l'aveva invogliata a parlare e confidarsi con lui, si era chiuso in sé stesso e l'aveva allontanata completamente.
Era stato tutto il giorno fuori, senza farsi vivo con nessuno.
Izie sospirò e abbassò lo sguardo. Gli occhi le caddero sulla piccola spazzola con le margherite che le aveva regalato appena un paio di giorni prima.
La prese in mano e accarezzò le incisioni. Era stato un giorno così bello da portarla a credere che avrebbe potuto fidarsi di lui e confidargli tutte le sue paure. Aveva pensato che, finalmente, sarebbero potuti diventare una vera coppia felice.
Invece aveva preso una grossa cantonata. Gli aveva voltato le spalle completamente. Probabilmente suo marito non era così comprensivo come aveva immaginato.
Sicuramente avrebbe chiesto al più presto la separazione e l'avrebbe anche ottenuta dato che il matrimonio non era mai stato consumato.
Chiuse gli occhi e sospirò.
'Meglio così in fondo se è una persona di questo genere' pensó.
Allora perché si sentiva così triste?
Adesso che doveva sentirsi meno in colpa per aver taciuto il suo segreto, un altro tipo di dolore aveva preso piede nel suo cuore. Si detestava per quella debolezza. Sua madre le aveva sempre insegnato che un uomo che ti abbandona non merita niente. Ed era quello che aveva fatto lui. L'aveva abbandonata. Per cui non meritava le sue lacrime. Peccato che mente e cuore non collaborassero tra loro.Immersa in quei pensieri sobbalzò vedendo la porta aprirsi di botto ed un Antony arrabbiato e sconvolto entrare in camera sua come una furia.
Aveva i vestiti sgualciti, i capelli spettinati e il viso contratto dalla rabbia. Non lo aveva mai visto così.
Izie si alzò spaventata.
"Sai cosa mi fa imbestialire?" le chiese raggiungendola velocemente.
Izie abbassò lo sguardo "Che io ti abbia tenuto per me un segreto così importante?"
"No! Che quel porco abbia osato toccarti! Ti ha toccato con le sue sudice mani e ha provato a prenderti senza il tuo consenso proprio sotto questo tetto, a pochi passi da tua madre... Ed io non ero accanto a te. Ero a chilometri di distanza. Non ho potuto proteggerti. E mi vorresti calmo? Dovrei lasciar perdere? Assolutamente no. Tu sei mia moglie! MIA MOGLIE! E quel pazzo ha provato a farti del male! Se lo trovo giuro che lo ammazzo con le mie stesse mani!"
Le prese il viso tra le mani e le diede un bacio furioso. In quel bacio mise tutta la rabbia repressa che aveva in corpo, tutti i suoi pensieri, tutti i suoi timori.
Izie fu sorpresa da quella reazione.
Ma ben presto quella furia si tramutò in passione e Izie iniziò a gemere. Gli mise le mani sulle spalle e si avvicinò a lui.
Antony le sciolse il nodo della vestaglia e la fece cadere per terra lasciandola con indosso solo la leggera camicia da notte di pizzo.
Staccò le labbra da lei e iniziò a mordicchiarle il collo.
Izie gettò la testa indietro "Tony..." gli sussurrò.
Antony non poteva più aspettare. La prese tra le braccia e lei gli avvinghió le gambe intorno alla vita.
Senza staccarsi dalle sue labbra Tony si avvicinò al letto e la distese sopra.
Izie gli tolse velocemente il panciotto e iniziò a sbottonargli la camicia. Desiderava sentirlo nudo sopra di lei, pelle contro pelle.
Antony respirava a fatica. la voleva incredibilmente, senza freni. Preso da un momento di passione le strappò la parte superiore della camicia da notte, facendola sussultare dalla sorpresa. Poi si gettò sui suoi seni mordicchiando disperatamente un capezzolo.
Non aveva mai sentito una tale urgenza di avere una donna. E sentire sua moglie che tentava, con smania, di togliergli i vestiti era segno che anche lei lo desiderava quanto la desiderava lui.
Continuando a baciarle un seno si levò la camicia che lei gli aveva sbottonato poco prima, rimanendo solo con i pantaloni addosso.
Izie iniziò, timidamente, ad accarezzare la sua pelle e i suoi meravigliosi muscoli.
Era bellissimo proprio come aveva sempre immaginato.
Nel frattempo lui le tolse quello che restava della sua camicia da notte, lasciandola per la prima volta completamente nuda davanti ai suoi occhi.
Si alzò leggermente per ammirare il corpo meraviglioso di sua moglie. Era un sogno vederla finalmente senza niente addosso. Notando una piccola cicatrice che si trovava vicino al fianco sinistro, capì che doveva trattarsi dell'opera di quel mostro e serrò nervosamente la mascella al solo pensiero. Lei imbarazzata ed eccitata allo stesso tempo, lo attirò nuovamente a sé tornando a baciarlo con passione.
Lui armeggiò coi suoi pantaloni cercando di levarsi i vestiti senza staccarsi dal giovane corpo di sua moglie.
Quando finalmente ci riuscì gemette alla sensazione dei loro corpi completamente nudi che si accarezzavano a vicenda.
La mano di Antony tornò sulle sue cosce e salirono pericolosamente verso il centro della sua femminilità. A quel punto lei si irrigidì leggermente dinnanzi a quella carezza così intima.
Sentendo che la paura stava nuovamente inondando la sua mente Antony la baciò con dolcezza per farla tranquillizzare. Voleva scacciare via i brutti ricordi che il suo patrigno le aveva provocato. Quando, finalmente, la sentì più rilassata passò le dita sul suo clitoride facendola gemere più forte.
Izie non aveva mai provato niente di così bello. Delle scariche di piacere inondarono il punto che Tony le stava massaggiando. Era una sensazione stupenda. Poi sentì quelle dita spostarsi più in basso ed entrare lentamente dentro di lei. Non poté trattenersi dal gridare per quella magnifica sensazione. Lui continuò ad entrare e uscire le dita più volte facendola inumidire tra le cosce.
Antony stava per impazzire dal desiderio di prenderla immediatamente, ma decise di fare le cose con calma. Era tutto nuovo per lei, doveva essere memorabile.
Scese nuovamente con le labbra sui suoi seni leccandone prima l'uno e poi l'altro. Izie non riusciva a rimanere ferma e continuava a muoversi verso di lui gemendo di piacere.
Poi la bocca di suo marito scese lungo il suo addome lasciando baci infuocati. Trovando la cicatrice che le aveva fatto rischiare la vita iniziò a lasciare dei piccoli baci intorno.
Quando arrivò tra le sue cosce lei si irrigidì nuovamente. Lui le sorrise incoraggiandola a rilassarsi mentre metteva la testa tra le sue gambe. Passò sensualmente la lingua sul suo clitoride facendo dei movimenti circolari.
Izie gettò la testa indietro e chiuse gli occhi completamente in estasi e riprendendo a gemere forte. Non poteva più resistere. Voleva tutto. Lo voleva dentro di sé.
Poco dopo Antony riprese a salire baciando nuovamente tutto il suo corpo, finché non arrivò faccia a faccia con lei. Si guardarono dolcemente negli occhi per qualche istante mentre Antony si posizionava meglio tra le sue cosce.
Ripresero a baciarsi mentre lui iniziava ad entrare piano piano dentro il suo corpo.
Quando arrivò alle barriera della sua verginità spinse un po' più forte facendola gemere, questa volta di dolore.
Izie spostò la testa di lato chiudendo gli occhi, tentando di resistere a quel dolore. Antony rimase immobile, aspettando che il suo corpo si adattasse a quello suo. Per cercare di tranquillizzarla posò dei piccoli e dolci baci lungo la sua guancia.
Quando la sentì più rilassata riprovò a muoversi dentro di lei. Sentirla così stretta e bagnata lo faceva diventare pazzo di desiderio ma, allo stesso tempo, tentava di andare piano per farle il meno male possibile.
Lentamente lei riprese a gemere e provò a smuoversi contro di lui. Tony capì che il dolore doveva essere quasi del tutto sparito, così iniziò ad accelerare il ritmo desiderando perdersi finalmente in lei.
Antony era al culmine della felicità. Finalmente era dentro di lei! Era sua completamente! Aveva aspettato così tanto quel momento!
Lei stringeva le dita sui suoi muscoli delle braccia, urlando di piacere ad ogni spinta.
Infine sentì le sue pareti contrarsi contro il suo membro e la vide gettare la testa indietro urlando disperatamente.
Sentendo sua moglie avere il primo orgasmo della vita, Antony non resistette più e si lasciò andare contro di lei, riversando il suo seme dentro.
Rimasero immobili per qualche istante in quella posizione, l'uno tra le braccia dell'altro, mentre i loro cuori tornavano a battere normalmente.
Poi Antony uscì da lei, le si spostò accanto e la prese tra le braccia, baciandola tra i capelli.
Poco dopo si addormentarono abbracciati.Dopo qualche ora Izie si svegliò sentendo le dita di suo marito accarezzarle la schiena.
Si sentiva dolorante ma felice. Non aveva mai provato una tale sensazione di completezza, di perfezione. Aveva sognato così a lungo di riuscire a lasciarsi andare completamente tra le braccia di Tony e, adesso che era successo, non si era mai sentita tanto bene.
Finalmente avevano fatto l'amore ed era stato tutto perfetto. Adesso erano ufficialmente marito e moglie.
Quel pensiero colpì Izie come una doccia fredda.
Un momento! Era questo il suo piano? Prendere la sua verginità così da legarla a lui per sempre? Aveva infranto la sua promessa per obbligarla a stare con lui?
Il panico cominciò a divagare nella sua mente.
Si alzò di scatto, tenendo le coperte sul suo corpo nudo e urlando "Oh mio Dio!"
Antony si sedette sul letto "Cosa c'è, amore mio?"
Izie si voltò a guardarlo con rabbia "Mi chiedi cosa c'è? L'hai fatto apposta vero? Volevi incastrarmi?"
Antony sembrò stupito "Fatto cosa?"
"Sei venuto a letto con me così che io non possa chiedere la separazione? Non hai mantenuto il nostro patto. Hai voluto prendere la mia verginità per tenermi legata a te, per controllarmi!"
Antony conosceva ormai così bene sua moglie da capire cosa le passava nella mente. Provò a metterle una mano sul braccio.
"Non toccarmi" le urlò lei "Prima ti allontani da me, mi lasci sola e ora vieni qui e..."
Antony, non ascoltandola, la prese e le si mise sopra dandole un bacio passionale.
Quando si staccò iniziò a parlare "Adesso so come chiudere quella meravigliosa bocca, e devo dire che il metodo non mi dispiace per niente.
Comunque, tornando all'argomento, lascia che ti dica alcune cose e ascoltami per bene per favore.
Ormai ti conosco e so che quando hai paura tendi ad arrabbiarti e a scappare. Ed è quello che vorresti fare in questo momento. Vorresti scappare, anche nuda, lontana da questo letto, lontana da me. Io però non te lo permetterò. Dobbiamo imparare a parlare invece di litigare" le accarezzò dolcemente una guancia, senza spostarsi da lei "Sappi che non ho fatto l'amore con te per incastrarti. Io non voglio incastrarti. Io voglio che tu desideri stare con me, così come lo desidero io. Non mi servono dei bassi mezzucci per legarti a me. Ho fatto l'amore con te perché entrambi lo volevamo... Ho fatto l'amore con te perché ti desideravo... Ho fatto l'amore con te perché ti amo"
Izie sbarrò gli occhi "Cosa???"
Antony le sorrise con dolcezza "Ti ho amata dal primo istante in cui ti ho vista scendere le scale con tua madre per il tuo ingresso in società. Ti ho amato quando ti ho baciato nella splendida serra di tua nonna. Ti ho amata quando ti sei arrabbiata e mi hai calpestato il piede per non averti confessato il mio nome. Ti ho amato persino quando ti ho lasciato libera di scegliere chi sposare... Piccola io ti ho sempre amata e penso che tu fossi l'unica in questa casa a non essertene mai accorta"
Izie era senza parole dinnanzi a quella confessione, così Antony continuò.
"Ora non ti sto chiedendo di dirmi cosa provi perché so che in questo periodo non hai ben chiari i tuoi sentimenti, ma voglio dimostrarti come potrebbe essere bella la nostra VERA vita da marito e moglie. Voglio viverla con te, dormire insieme e fare l'amore insieme ogni volta che lo vogliamo. Dimostrarti quanto io ti ami e tenga a te. Se anche così ritieni di non provare sentimenti e non volermi come marito allora lo accetterò e mi metterò da parte"
Izie aveva ascoltato suo marito senza proferire parola. Possibile che era talmente chiusa nel suo dolore da non essersi mai accorta che, accanto a sé, aveva un uomo che l'aveva amata così profondamente per tutto quel tempo?
E lei voleva dargli una possibilità?
Si morse un labbro riflettendo su cosa rispondere.
Antony si spostò da lei ed entrambi si sedettero l'uno accanto all'altra.
Izie si sistemò meglio il lenzuolo addosso e poi finalmente parlò "Beh... Ormai il danno è fatto... Perché non provarci?"
Antony le sorrise dolcemente e le si avvicinò posandole sensualmente un bacio sulla spalla nuda. Poi alzò la testa e le sussurrò all'orecchio "Allora che facciamo? Vuoi che me ne vada?"
Lei sorrise malignamente lasciandolo sulle spine per un po'. Poi abbassò il viso verso il suo e gli rispose sulle labbra "No" e lo baciò.
Antony le mise una mano sulla guancia e la spinse sotto di sé.
Fecero nuovamente l'amore in modo dolce e lento e dopo, quando entrambi furono sazi e appagati, si addormentarono nuovamente.
STAI LEGGENDO
Il mio destino sei tu
Narrativa StoricaInghilterra 1865. A seguito della morte della madre, lady Isabelle Thompson si ritrova sola e a dover gestire tutte le proprietà e gli affari di famiglia. É così che si rende conto che ormai è sul lastrico. É costretta ad un matrimonio di convenienz...