Izie si guardò intorno mentre scendeva le scale. Quanta gente che era venuta quella sera! Beh, del resto non c'era da aspettarsi niente di meno dai suoi nonni! Si voltò felice verso la madre, la quale ricambiò lo sguardo.
"Coraggio! Cerchiamo i nonni" disse Izie.
"Io credo che saranno loro a trovarci" rispose Isabelle mentre osservava una coppia di ultracinquantenni che si avvicinava a loro.
"Tesoro!" chiamò Amy rivolta ad Izie. Per la sua età Amy Goddwants era ancora una splendida signora con grandi occhi verdi e capelli castani con delle striature di grigio. Si avvicinò a lei e l'abbracciò teneramente "Sei bellissima stasera!"
"Ciao mamma! Come stai? Anche io sto bene. Grazie!" borbottò Isabelle, completamente ignorata da sua madre.
"Suvvia Isabelle. Quando ti comporterai da adulta? Non gira tutto intorno a te. Hai visto quanto è bella stasera tua figlia?" rispose sua madre.
"No! Ho perso l'uso della vista, oltre ad avere acquisito la facoltà dell'invisibilità" controbatté Isabelle.
"Non comincerete già adesso a litigare voi due?" disse Ronald. Poi fece un sorriso amorevole rivolto a quelle che amava definire le sue donne.
"Ciao nonno!" lo salutò allegramente Izie "Sai come sono... Non riescono a stare due secondi nella stessa stanza senza battibeccarsi!"
"Hai proprio ragione" rise suo nonno.
"Non abbiamo tempo per litigare" rispose stizzita Amy "ci sono un po' di persone che ti voglio presentare Izie."
Immaginando che già la nonna volesse gettarla in pasto ai pretendenti, Izie la interruppe "Mi piacerebbe nonna, ma prima devo cercare Susie. Eravamo rimaste che dovevamo vederci qui."
"Non avrai intenzione di girovagare da sola senza essere stata ufficialmente presentata! In fondo non conosci quasi nessuno nella sala. Non è consono!" si lamentò Amy
"Dai mamma, lasciala andare. È ancora presto per presentare i giovani rampolli della società" rispose Isabelle.
"Fosse per te cercherebbe il suo futuro marito al mercato!" borbottò Amy secccata.
Mentre Isabelle rispondeva alle provocazioni di sua madre, suo nonno si avvicinò a lei e le sussurrò "È meglio che vai ora mentre sono impegnate."
Fece un sorriso enorme a suo nonno e si avviò alla ricerca della sua amica per la sala.
Non sarebbe stato difficile identificare tra la folla i capelli rossicci di Susie. Infatti la vide subito dopo, vicino al tavolo del buffet, mentre cercava di prendere un bicchiere di champagne.
Si avvicinò senza farsi sentire e arrivata alle sue spalle le bisbigliò "Ti ho vista ehhh!"
La sua amica Susie si voltò di scatto e riconoscendola quasi urlò "Oddio finalmente sei arrivata!"
"Shhhh" la zittì Izie "Non cè bisogno di urlare così. Non vengo dalla luna!"
"Lo so! Lo so! È che devo dirti qualcosa di importante. Non potevo aspettare più!!!" continuò sempre con tono alto.
"Addirittura! E cosa può essere di così importante???" chiese Izie ridendo.
"Richard mi corteggia spudoratamente stasera... E ho sentito dire da più fonti che è intenzionato a trovare moglie quest'anno"
Izie sorrise di fronte alla speranza della sua amica. Era innamorata del conte Richard Wesay da quando aveva fatto il suo ingresso in società l'anno prima. Lui, fin dall'inizio, l'aveva notata e spesso le gironzolava attorno. Non passava inosservato l'interesse dell'uomo nei suoi riguardi. Ma oltre a qualche ballo e passeggiata al parco non aveva concluso granché. Forse adesso Richard aveva finalmente preso il coraggio. Ma non voleva che la sua amica si illudesse.
"Sue sei sicura di quello che dici? In fondo la stagione è appena inizia... OHHH!" mentre parlava, qualcuno le venne addosso e per sbaglio lei calpestò il piede al malcapitato.
"AHIIII" si lamentò lui.
Lei si sentì afferrare tra due grosse braccia.
"Oddio! Perdonatemi. Non l'ho fatto apposta! Non vi ho visto" disse Izie. In quel momento due splendidi occhi color del mare si posarono su di lei. Izie si bloccò per un momento. Ebbe una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Poi si riprese e gli chiese "Vi ho fatto male?"
L'uomo, dai capelli scuri, le fece un sorriso disarmante e rispose "No. È stata colpa mia milady. Non preoccupatevi." Prendendole la mano delicatamente continuò "Inoltre qualsiasi dolore è sparito nel secondo in cui i vostri splendidi occhi si sono posati su di me"
Izie rimase senza parole mentre lo sconosciuto le faceva il baciamano senza smettere di guardarla negli occhi. Sentiva qualcosa di strano agitarsi dentro di sé. Dopo qualche attimo di silenzio gli sorrise e disse
"Milord, siete sicuro?"
Lui confermò "Assolutamente sì. Tuttavia potreste farvi perdonare concedendomi un ballo"
Izie rise alla richiesta e chiese "A questo punto spero che non lo abbiate fatto apposta per raggiungere questo scopo!"
Lo sconosciuto le si avvicinò lentamente e disse con tono basso "Questo non lo saprete mai, milady... "
Quegli occhi intesi uniti al suo tono di voce le fecero aumentare i battiti cardiaci all'istante. Quell'uomo la intrigava.
In quello stesso istante si sentí chiamare da sua nonna "Izie, tesoro vieni qui un attimo!" Izie si voltò prima verso la voce di sua nonna e poi nuovamente verso l'uomo dinnanzi a sé.
Lui allargò il suo sorriso "Allora a dopo... Izie!" disse e se ne andò.
Susie che era rimasta in silenzio ad osservare tutta la scena si voltò verso l'amica e le disse "O mio Diooo! Non ci credo"
Izie un po' imbarazzata chiese "Sue sai il nome di quell'uomo?"
"Assolutamente no. Non ricordo di averlo conosciuto l'anno scorso. Ma probabilmente era troppo concentrata sul mio Richard"
Nel frattempo la nonna l'aveva raggiunta "Izie insomma mi hai sentita che ti chiamavo?!?"
"Scusa nonna. Mi sono distratta" rispose Izie
"Beh, dato che hai trovato la tua amica adesso puoi venire con me. Ci sono alcune persone che desiderano che concedi loro un ballo" disse Amy e prendendola per mano la trascinò via.Antony l'aveva tenuta d'occhio tutta la serata vedendola ballare con ogni bellimbusto che la sua famiglia cercava di appiopparle. Ogni volta che sua nonna le presentava il giovanotto di turno lei, senza farsi vedere, scambiava uno sguardo esasperato con la madre la quale ricambiava con qualche smorfia. Lui sorrideva. Dovevano essere molto legate per capirsi ad ogni minimo sguardo.
Era fiero di sé per l'idea di finirle addosso per fare la sua conoscenza. Anche se la ragazza non sembra ci fosse cascata in pieno non aveva disdegnato il suo invito per una danza.
Adesso stava ricominciando a ballare con un ragazzo poco più grande di lei. Più che ballare la strattonava e le pestava i piedi. Non doveva essere un gran ballerino. Forse era proprio giunto il momento di reclamare il suo ballo e salvarla da quel supplizio.
La canzone stava per terminare. Lesto si avviò verso la coppia sulla pista da ballo. Mentre sentiva decantare le lodi da ballerina della ragazza si intromise "Scusate, la signorina aveva promesso la prossima danza a me. Ve la devo rubare, milord!"
Izie lo guardò tentando di nascondere la gioia e disse al suo compagno di ballo "Ah si, è vero. Mi dispiace lord Bowen. Avremmo modo di approfondire la nostra conoscenza in un altro momento" dicendo questo prese il braccio che l'uomo le tendeva e iniziò il ballo con lui lasciando un povero lord Bowen senza parole.
Izie si rivolse all'uomo e lo ringraziò "Siete stato molto gentile milord"
Antony le sorrise e disse "Vi confesso che avevo avuto la netta impressione che aveste bisogno di essere salvata"
Izie annuì "Effettivamente ero un po' in difficoltà. E comunque dovevo farmi perdonare per avervi pestato il piede"
Antony si avvicinò ancora di più "Beh, potete prestarmi i piedi quando volete! Nessun problema per me. L'importante è che stia in vostra compagnia"
Izie arrossì a quella riposta e a quella nuova vicinanza. Cosa le faceva quell'uomo? Lei era una donna forte, che sapeva cosa voleva, invece si stava comportando come una di quelle sciocche ragazzine della sua età che si emozionavano per un semplice sguardo di un uomo.
Tentando di riprendersi Izie disse "Purtroppo temo che presto la mia famiglia reclamerá nuovamente la mia presenza"
"E voi volete andarci?" chiese Antony
"Per conoscere il prossimo damerino figlio di papà? Diciamo non particolarmente..."
Antony scoppiò a ridere a quella risposta poi la guardò negli occhi e propose "Allora scappiamo???"
Izie strabuzzó gli occhi "Come scappiamo?"
Antony la trascinò fuori pista e le disse "È la dimora dei vostri nonni. Non esiste un posto che non è molto visitato o che conoscete solo voi?"
"Beh... Si... Ma..." balbettó Izie
"Allora che aspettiamo? Scappiamo dagli obblighi di questa serata!" la incitó Antony. Vedendola ancora titubante e capendo i suoi dubbi continuò "Non sono il tipo di approfittarmi di una donna che conosco a malapena, per quanto bella sia. Vi fidate di me?"
"Certo... In fondo vi conosco da ben 10 minuti" rispose sarcastica Izie
Antony rise di nuovo "Bene, fate finta di conoscermi da 10 giorni almeno"
"Ah, allora mi avete convinto!" contrabatté Izie.
Ad Antony piaceva questo scambio di battute. La giovane Izie non era solamente bella ma anche intelligente e spiritosa.
"Va bene, mi avete convinta" disse Izie. Lo prese per mano e, senza farsi vedere da nessuno, lo condusse fuori attraverso la portafinestra.
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Il mio destino sei tu
أدب تاريخيInghilterra 1865. A seguito della morte della madre, lady Isabelle Thompson si ritrova sola e a dover gestire tutte le proprietà e gli affari di famiglia. É così che si rende conto che ormai è sul lastrico. É costretta ad un matrimonio di convenienz...