Capitolo 7

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Oggi

Era passato più di anno dal matrimonio, ma niente era andato bene come aveva sperato quel giorno. Anzi, la loro vita tranquilla si era trasformata in un incubo. Il marchese, tanto perfetto durante il fidanzamento, dopo il matrimonio si era dimostrato una delle persone più orribili sulla faccia della terra. Innanzitutto anche la sua situazione finanziaria non era così florida così come aveva fatto intendere, inoltre, invece di aiutare per le finanze, aveva sperperato quel che rimaneva del loro patrimonio tra gioco d'azzardo, alcol e donne. Aveva fatto allontanare tutte le persone intorno a loro, compreso i suoi nonni. Ma, la cosa che la turbava di più, era che sua madre era morta. Avevano fatto credere a tutti di crepacuore per i comportamenti del marchese... ma lei sapeva la verità... lei era lì. E per questo non dormiva più bene. Si svegliava sempre in preda alle urla rivivendo costantemente la loro ultima notte insieme.
Non era neanche stata al funerale di sua madre, con grande disappunto dei suoi nonni. Di conseguenza era nata una terribile lite, in cui l'avevano accusata di essere un'ingrata e che aveva portato disonore alla loro famiglia. Lei aveva ascoltato quelle orribili parole seduta, immobile, in silenzio. Si sentiva svuotata e senza sentimenti. Poi, lentamente, si era alzata ed era uscita dalla stanza. Da quel giorno non aveva più rivolto a loro la parola.
Chiuse gli occhi. Non voleva pensarci più.
Le poche persone più strette che le erano rimaste, avevano cercato di andare a trovarla a casa per rendere omaggio a Lady Isabelle Thompson. Ma lei non riusciva ad affrontare nessuno in quel momento. Dunque, in quelle rare visite che riceveva, si limitavano ad essere molto brevi e poi, con una scusa qualsiasi, si ritirava nelle sue stanze.
Aveva accettato soltanto la presenza di Susie accanto a sé, ogni tanto con il suo neomarito. La sua amica era stata una vera salvezza per lei. Le era stata il più vicino possibile, nonostante la sua migliore amica si fosse rintanata in un terribile mutismo per molto tempo.
Antony, ormai rientrato definitivamente dai suoi affari, alla notizia del lutto le aveva fatto visita insieme a sua madre. Ma, con la scusa di non stare molto bene, Izie si era congedata presto da loro. Antony era l'ultima persona che riusciva ad affrontare.

Nonostante il dolore intenso per la morte di sua madre, era stata costretta ad andare avanti comunque. L'urgenza di risolvere i problemi finanziari attanagliavano la sua mente. Aveva passato giorni e notti nello studio di suo padre per trovare una qualsiasi soluzione al problema.
Chiedere aiuto ai suoi nonni era totalmente fuori questione. Erano troppo addolorati per la perdita della figlia ed erano ancora arrabbiati con lei per come aveva deciso di isolarsi dal mondo.
Dopo mesi di ricerche, conti e notti insonni, l'unica soluzione che le era venuta in mente era un matrimonio di convenienza. E anche subito! Ma come avrebbe fatto a scovare un marito così un fretta? Soprattutto trovare una persona affidabile che non le mentisse né giocasse brutti scherzi così come aveva fatto il marchese Halley.
Immediatamente si materializzó nella sua mente il viso di lord Ramsey. Ricordò come era stato affettuoso quando era venuto a trovarla con sua madre. In quell'occasione le avevano detto che per qualsiasi problema avrebbe potuto contare su loro.
É così, rimembrando quella promessa, si era rivolta subito a lui, in una notte tempestosa dopo aver passato le ultime venti ore nello studio di suo padre.
E adesso si trovava nuovamente fidanzata con il duca e stava sistemando la sua dimora con Lady Dorothea.
'Basta continuare a rimuginare sul passato' si disse Izie, guardandosi allo specchio.
In quel momento entrò la sua governante con un vassoio in mano
"Cara, vi ho portato un pochito de camomilla para dormir bién" le disse Lucía.
"Grazie Lucía. Magari bastasse questo per farmi dormire bene."
"Oh, mi niña state tranquila" le rispose Lucía, versandole una tazza fumante "Dopo il matrimonio scommetto che dormirete muy bién. Sarete più tranquila"
Izie sorseggió la camomilla e rise amaramente. Sicuramente il pensiero del matrimonio e, soprattutto, della prima notte di nozze non la faceva sicuramente stare così tranquilla. Per quanto avesse sempre provato attrazione per il duca Ramsey, il pensiero di condividere il letto con lui le metteva agitazione. Non poteva negare che il suo corpo lo desiderasse molto, ma il suo cervello rifiutava il pensiero di donare il suo corpo a qualcuno che non provasse nessun sentimento per lei. E, per quanto fosse ben cosciente del fatto che anche lui la volesse molto, sapeva, allo stesso tempo, che non provava l'amore che avrebbe dovuto provare un marito.
Quello era un altro punto che la rendeva nervosa: stava sposando un uomo che non l'amava e che, molto probabilmente, non l'avrebbe mai fatto. Era una consuetudine della società di allora, però lei non riusciva proprio ad accettarlo.
Sospirò e decise di mettersi a letto e provocare a non pensere più a niente.

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