'Non posso credere di essere qui da sola con uno sconosciuto' pensò Izie correndo con lui fuori nel giardino. Solitamente era una ragazza con la testa sulle spalle, non faceva delle pazzie del genere, non disubidiva mai alla famiglia... per quello ci pensava già sua madre.
Ma mentre si avviava mano nella mano con quell'uomo lungo le siepi del giardino di sua nonna pensò di non essersi mai sentita così felice, libera e spensierata.
Ad un certo punto arrivarono in una piccola serra. Lei aprì la porta e si avviarono subito dentro senza farsi vedere da nessuno.
Quando Izie chiuse la porta gli spiegò "Questo è uno dei posti in cui mi rilasso di più. In cui cerco la pace."
Antony si guardò intorno. Effettivamente l'atmosfera era davvero perfetta. Diverse piante dai colori particolari erano allineate lungo le vetrate e in fondo vi era un tavolino da lavoro con una larga panca piena di cuscini per sedersi. Accanto pendeva addirittura un'amaca.
"Mia nonna bada alle piante in questa serra. Le piace molto occuparsi di botanica e quando mia madre era piccola la portava sempre qui ed è riuscita a trasmetterle la stessa passione" spiegò Izie "Credo sia l'unico momento in cui non litighino" rise
Antony sorride e le si avvicinò "E per voi come mai é così speciale questo posto?"
Izie ci pensò un po' su "Non saprei per quale motivo specifico. So solo che quando sono dai miei nonni, e non ne posso più dei loro sproloqui, vengo qui e mi sento subito bene. Spesso mi porto un libro o un blocco da disegno, riempio quell'amaca con i cuscini e lascio che la fantasia prenda piede"
"È meraviglioso avere un posto così speciale" disse Antony. Si avvicinò molto pericolosamente a lei. Le accarezzò delicatamente il viso e riprese "Potremmo renderlo ancora più speciale"
Izie ebbe di nuovo quella sensazione alla bocca dello stomaco. Mentre l'uomo si avvicinava alla sua bocca gli mise le mani sul petto per bloccarlo e disse "Milord. Aspettate! Così non vale. Io vi ho detto tutto di me. Sapete come mi chiamo. Sapete che questa è la casa dei miei nonni. Ma io non so niente di voi. Non so neanche come vi chiamate."
Antony sorrise e tenendola tra le braccia le sussurrò "Tony... Solo Tony per stasera. E voi siete solo Isabelle... Anzi... Belle"
Lei lo guardó stupita "Soltanto mia madre mi chiama così..."
Lui sorrise "Si. Il nome vi calza a pennello. Quindi al momento ci sono Tony e Belle. Ci siamo solamente noi stasera in questo splendido posto" avvicinò le labbra alle sue dandole tutto il tempo per spostarsi. Ma lei non voleva. Desiderava quel bacio forse dal momento stesso in cui lo aveva conosciuto. Quando lui finalmente appoggiò le labbra alle sue credette di toccare il cielo con un dito.
Era il suo primo bacio. Il cuore le batteva a mille. Quando lui le fece schiudere dolcemente le labbra e toccò la lingua con la sua si sentí in paradiso. Un gemito le sfuggì dalla sua gola a causa delle forti emozioni che stava provando.
Lentamente lui si staccò dalle sue labbra e le accarezzò nuovamente il viso appoggiando la fronte alla sua "Credo di essere stato in paradiso per qualche secondo" sussurrò lui.
Lei sorrise imbarazzata. Allora anche lui aveva provato le stesse sensazioni?
Antony staccò la fronte dalla sua e le disse "Dovremmo tornare al ballo"
Izie lo guardò confusa "Ah... Dobbiamo già tornare? Pensavo voleste scappare da tutto e da tutti"
Antony avvertendo la delusione nella sua voce si chinò nuovamente verso la sua bocca e la baciò dolcemente. Staccandosi le disse "Si piccola tigre. Per quanto vorrei continuare a baciarti fino a domattina ti ho fatto una promessa poco fa. Non ho intenzione di approfittare della tua innocenza. Stare qui mette alla prova il mio buonsenso, per cui meglio tornare al ricevimento e stringerti tra le mie braccia solamente per un ballo"
Izie a quella spiegazione si rilassó e gli sorrise. Si fece portare fuori dalla serra fino al ricevimento.
Appena arrivati dentro lui le disse
"Spero che i vostri nonni non abbiano preparato qualche altro pretendente per ballare con voi. Sennò sarò costretto a rapirvi realmente questa volta"
Izie rise alla sua battuta e rispose "Attento sennò sarete poi costretto a sposarmi... Tony"
Antony rimase immobile e sorridente dinnanzi a quella battuta "Potrebbe essere un'ottima alternativa"
Izie non ebbe il tempo per interpretare quella frase che una chioma rossa si piazzó di fronte a lei e le gridò "Dove sei stata finora? Ti ho cercato tutto il tempo"
"Io..." stava cominciando Izie
"Non importa" la interruppe Susie. La prese per mano e le disse "Devi venire con me SUBITO! Perdonateci, milord"
La trascinò letteralmente via da Tony che la guardava ridendo.
Sue la portò in un angolo più tranquillo della sala e le disse "Non ci crederai mai! Ma proprio mai! Sto impazzendo! Non sto più nella pelle! Dovevi essere la prima a saperlo! Ma dov'eri finita??? Quando ho bisogno di te sparisci sempre!"
Ma per quanto tempo era stata via??? Guardando l'orologio a pendolo si rese conto che in effetti era mancata per più di un ora. Ma non le importava. Era stata l'ora più bella della sua vita!
"Mi stai ascoltando Izieeee"
"Si, Sue, ti ascolto. Cosa può esserci di così importante da..."
Susie le mise davanti alla faccia la mano con un anello di brillanti sull'anulare.
"O MIO DIOOO!" gridò Izie e abbracciando l'amica.
Tutti si voltarono a guardarle scandalizzati da queste reazioni così poco da signorine. Ma a loro non importava. Finalmente Susie aveva coronato il suo sogno d'amore.
Sentendo le urla sua madre Isabelle si avvicinò a loro "Ragazze che cosa succede? Vi sembra il modo di reagire davanti a questi cadaveri? Alcuni potrebbero rimanerci davvero secchi!"
"Mamma... Guarda le novità di Susie" disse Izie sventolando davanti alla faccia della madre l'anello di fidanzamento.
"OH MIO DIOOOO!" gridò sua madre e mettendosi a saltare sul posto con loro.
Da lontano sua nonna, seduta con le matrone si prese il viso tra le mani "Oddio! Come devo fare con loro???" si lamentò.Antony guardava da lontano Izie mentre urlava e saltava sul posto con la sua amica e sua madre per qualche bella notizia. Rise di gusto vedendo la spontaneità con cui quella splendida creatura affrontava la vita.
Niente a che vedere con quelle giovani debuttanti, senza cervello, che non sapevano neanche pronunciare una frase di senso compiuto.
'La sua Belle era diversa... Era speciale... Un momento... La sua Belle?' pensò. Poteva una persona, appena conosciuta, diventare così importante?
Ripensó ai baci che si erano scambiati nella serra. Non aveva mia provato niente di simile. Inizialmente una dolcezza incredibile lo aveva pervaso. Si era sentito come se fosse la cosa più giusta da fare. Poi quella dolcezza stava per sfociare in una vibrante passione. Per questo aveva preferito fermarla e tornare subito alla festa. Stava per perdere il controllo, e, magari, avrebbe finito per commettere una sciocchezza. Ma lei non era quel genere di donna. Anzi, meritava tutto il massimo del rispetto che poteva offrirle.
Doveva averla. A tutti i costi.
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Il mio destino sei tu
Ficção HistóricaInghilterra 1865. A seguito della morte della madre, lady Isabelle Thompson si ritrova sola e a dover gestire tutte le proprietà e gli affari di famiglia. É così che si rende conto che ormai è sul lastrico. É costretta ad un matrimonio di convenienz...