0.8

479 48 4
                                    

Ci provarono di nuovo. Era passata più di una settimana dal crollo di San e dire che fosse imbarazzato era un eufemismo.

Passo dopo passo Yeosang gli stava insegnando le basi e faceva piccoli quiz su ciò che avevano imparato quel giorno. Ogni cosa che San sbagliava, la aggiungevano alla lezione successiva.

Yeosang gli faceva anche dei test parlati alla fine, se ciò che avevano imparato quel giorno fosse venuto fuori in una conversazione, avrebbe parlato coreano per farlo capire un pochino a San.

Qualcuno potrebbe dire che non era di aiuto, ma in realtà stava funzionando per San e lo aiutava ad ampliare il suo vocabolario. Presto Yeosang iniziò a dire frasi intere e San riuscì a capire più del solito. Sua madre lo osservava orgogliosa, vedeva quanto duramente stava lavorando.

I due erano adesso per la strada verso casa di Wooyoung. San sentiva i suoi nervi instabili, quello era il ragazzo che aveva fatto dei tentativi per almeno provare a conoscerlo e tutto ciò che lui era riuscito a fare è stato avere un crollo mentale. Yeosang lo rassicurò dicendo che sarebbe andato tutto bene e che i ragazzi lo avrebbero capito e aiutato a sentirsi meglio.

Mentre camminavano si preparò delle frasi in testa. Tutti gli spazi del suo cervello erano aperti mentre provava a ricordare ogni cosa che Yeosang gli aveva insegnato. Non voleva che il suo tempo andasse sprecato.

Yeosang bussò alla porta di Wooyoung e San fece un gran respiro aggrappandosi al braccio di Yeosang per supporto.

La porta si aprì rivelando un Wooyoung sorridente che immediatamente afferrò San e lo abbracciò.

"Stai bene?" chiese e San sorrise gentilmente e annuì "Sto bene, grazie per averlo chiesto" disse sicuro di sè e tutti gli altri corsero alla porta felici. San si guardò intorno mentre veniva ancora stritolato tra le braccia di Wooyoung.

"Wooyoung lascialo andare" disse Yeosang spingendo il braccio di Wooyoung e rivelando il tatuaggio. Yeosang sapeva di quello da un paio di mesi ma non aveva mai pensato a quanto perfettamente si combinasse con quello di San.

Wooyoung aveva un piccolo sole colorato con un seme di girasole. Era unico, non come il suo che era un seplice lucchetto. Ripensò a tutte le interazioni che avevano avuto San e Wooyoung, non erano tante, ma tutto ebbe senso e guardare Wooyoung abbraciare San strettamente rivelò di più sulle anime gemelle sconosciute.

Erano quattro ore che i ragazzi stavano insieme. San si sentiva a suo agio e stava perfino inziando le conversazioni come meglio poteva. Hongjoong e Yeosang gli avevano detto che anche se pensava che qualcosa fosse sbagliato, avrebbe dovuto dirlo comunque così che loro potessero correggerlo. Aveva imparato molto sul gruppo di amici e si sentiva molto meglio stando lì rispetto alla volta prima.

Ricevette un messaggio da sua madre che gli chiedeva dove fosse, voleva che tornasse a casa così che potessero cenare insieme.

Disse a Yeosang che sarebbe dovuto tornare a casa e lui si alzò dicendo ai ragazzi che sarebbe tornato tra qualche minuto. Prima che potessero uscire Wooyoung abbracciò entrambi per salutarli.. forse abbracciò San un po' più a lungo di quanto avesse fatto con Yeosang, ma nessuno si lamentò.

Arrivarono alla casa della loro nonna e si salutarono. San entrò e vide sua madre e sua nonna sedute al tavolino della sala da pranzo. Sua madre gli fece cenno di sedersi così che potessero parlare "Allora, ti sta piacendo tutto San?" sua nonna chiese e sua madre stette per tradurre così che lui rispondesse.

"Sì, sta andando tutto bene, Yeosang mi ha insegnato... non so come dire la prossima parte, ma ho incontrato alcuni dei suoi amici, stanno tutti capendo la barriera linguistica e si assicurano che io sia a mio agio" sorrise enfatizzando l'ultima frase guardando sua madre che lo stava osservando con gli occhi spalancati.

Durante il suo crollo aveva pensato a come sua madre lo avesse gettanto in quella cultura, non aveva mai saputo niente di tutto quello e lei si aspettava che si adattasse troppo velocemente. Aveva pensato a tutte le volte in cui suo padre le aveva detto di insegnargli e lei se lo era semplicemente scrollata di dosso.

Ebbe tutto senso per lui, sul perchè il padre fosse stato così frustrato. Suo padre era per metà coreano e per metà americano e anche lui era cresciuto senza conoscere la lingua o la cultura coreana, tutto era americanizzato, si chiese se suo padre avesse mai avuto dei crolli, essere in un paese sconosciuto e sentirsi stravolto al punto di stare male.

Era fortunato ad avere Yeosang e i suoi amici, che poi divennero anche amici suoi, si sentì grato per non essere solo in quel viaggio. Era talmente preso dai pensieri che non aveva notato sua madre che lo stava chiamando per sapere cosa gli fosse preso.

Borbottò un silenzioso grazie per il cibo e prese i piatti per lavarli. Andò nella stanza in cui stava e gli venne voglia di tornare a casa di Wooyoung per divertirsi.

𝐁𝐀𝐑𝐑𝐈𝐄𝐑.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora