Ciò che succede a Milano rimane a Milano.
È una regola non scritta e mai pronunciata che mi sono auto-affibbiata dopo quella orribile festa che Nina aveva organizzato per i cento giorni alla maturità.
Ma poi chi le organizza più delle feste così? Solo quella mezza cretina di Nina, ovviamente.È un po' come in Keeping up with the Kardashians, dove Kim dice It's Vegas! quando sua madre la becca in camera con uno sconosciuto.
Insomma, Milano è stata la mia Las Vegas. Certo, è durata tre giorni la mia avventura lombarda, ma sono successe tantissime cose e una di queste comprende anche il ragazzo in piedi di fronte a me.Io non sono alta, per niente, arrivo al metro e sessanta, ma i tacchi mi alzano di qualche centimetro.
Mac, al contrario, mi supera di più o meno quindici centimetri. È decisamente più alto di Dario e di ogni ragazzo con cui ho avuto a che fare.
So che ha dei tatuaggi, ci ho passato le mani su quei tatuaggi, più di un anno fa, ma adesso sono coperti dallo smoking.
Santo Giorgio Armani, che imbarazzo.Mi schiarisco la gola, cercando di ricordarmi che domanda mi ha posto, mentre lui si appoggia al muro come se nulla fosse, guardando il suo orologio da polso nel chiaro tentativo di prendermi in giro, di farmi capire che le mie sinapsi devono darsi una mossa.
Ma insomma, al mio posto chiunque reagirebbe così.
Che ne potevo sapere io che il Mac di Dario, lo stesso Mac che quel cretino si porta appresso da tutta la vita e di cui mi ha parlato per anni e anni, fosse Mac Manetti.
Quel Mac Manetti.
Anzi.
In giro lui non si fa conoscere neanche come Mac, tutti sanno che il figlio di Paolo Manetti si chiama Massimo, quindi io non avrei nemmeno potuto immaginare che fosse lui!"Sei tu."
"Sono io." Esclama Mac, regalandomi un sorriso sincero. Un bel sorriso, uno di quelli con le fossette, che sprizza felicità da tutti i pori.
Ovviamente, era ovvio che lui fosse un bravo ragazzo tutto d'un pezzo, perché la mia intera vita apparentemente è uno scherzo.
"Sei un Manetti." Lo accuso, cercando di rendere al meglio la mia espressione da vipera come fa mamma, buon sangue non mente, no? Mac ridacchia, per poi mettersi una mano davanti alle labbra e ricomporsi.
So già con chi ho a che fare, perché ho avuto modo di conoscerlo in quella notte che abbiamo passato insieme.
Tutti i suoi coinquilini hanno pensato che avessimo fatto sesso.
E noi non abbiamo mai smentito la cosa, anche se non è vera. Il motivo? Siamo dei semplici deficienti."E tu sei una Sava." Ribatte lui, porgendomi la mano destra.
"Facciamo tutto da capo?" Mi chiede, e io devo alzare la testa per osservare bene il suo sorriso, le conseguenti fossette e gli occhi scuri, nerissimi, sottili in quel modo che Vogue descriverebbe come almond-shaped.
Lascio che i miei occhi passino di nuovo su tutti i dettagli del suo viso, sui capelli neri, dello stesso colore degli occhi, accuratamente tagliati e pettinati e poi, infine, sospiro.
"Ascolta-" Ma ovviamente, la mia frase non verrà mai finita, perché il mondo ha deciso che oggi non è la mia giornata.
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Ogni attimo di nulla [3]
Romance[COMPLETA] Quando Mac Manetti riappare nella tua vita dopo una notte trascorsa insieme, la prima cosa da fare è far finta di non ricordarsi il suo nome, ma lui ha tutt'altri piani e il suo unico obiettivo è quello di rinfrescarti la memoria. Tu ovvi...