Lo aspetto in quello che è il suo vecchio appartamento, in quella stessa sala in cui ho pianto come una disperata la prima volta che ci siamo visti.
È passata un'ora da quando ci siamo sentiti e Lucia continua a guardarmi, come se avesse paura che io possa frantumarmi da un momento all'altro.Certo, ho l'ansia alle stelle, ma sono stata cresciuta da mia madre, per favore.
So come affrontare queste situazioni, l'allenamento alla vita di Francesca Sava è stato fondamentale nella mia crescita.
"Sei sicura di poter rimanere da sola?" Mi chiede mia sorella, piantandomi le mani sulle spalle e cercando nei miei occhi la minima traccia di paura, risentimento, una qualunque emozione negativa che possa convincerla a restare qua.
"Sicura." Ripeto per la millesima volta e Khalid esce dalla cucina con la pianta di basilico fra le mani.
"Non è da sola, ci siamo anche noi!" Per un secondo temo che stia parlando di sé e della pianta, ma fortunatamente con il pollice indica Blanche, Alberto e Nina, in piedi dietro di lui.Sospiro profondamente e Khalid mormora un che ingrata! che mi fa quasi sorridere. Quasi.
"Non ti devi preoccupare. Tu torna da papà." Le dico, mettendole un ciuffo di capelli biondi dietro all'orecchio e Lucia si morde il labbro.
"Non so..." Inizia, ma viene interrotta da un paio di chiavi che vengono fatte dondolare fra noi due."Se vuoi un passaggio, è ora o mai più, Sava numero due." Esordisce Enea, lanciando le chiavi in aria per poi riafferrarle nel palmo.
Si è cambiato e adesso indossa dei pantaloni neri e una camicia verde scuro, in tinta col vestito di Amira.
Quest'ultima arriva trafelata dal corridoio con un orecchino pendente in mano e i tacchi nell'altra.
"Siamo già in ritardo!" Ringhia ad Enea, per poi infilarsi i tacchi e cercare senza risultato di sistemarsi l'orecchino.
"Let me help." Sospira Blanche, che senza troppe scuse le blocca le mani per poi sistemarle l'orecchino."Come dicevo, Sava numero due..."
"Mi chiamo Lucia." Replica mia sorella, incrociando le braccia al petto.
Io sorrido ed Enea alza gli occhi al cielo.
"Va bene, Sofia..."
"Mi sta prendendo per il culo? Mi sta prendendo per il culo, vero?!?" Mi sussurra mia sorella ed Enea ci regala il suo solito ghigno da diavolo.
"La sua carrozza partirà tra cinque minuti. Prendere o lasciare."
Replica Enea, facendo sventolare per l'ultima volta le chiavi della macchina prima di voltarci le spalle.
"Non lo so, l'ultima volta che vi siete visti avete litigato e..." Tentenna Lucia, ma io la blocco piantandole una mano sulla bocca.
"Lucia, per favore, fidati di me e torna da papà, ok?"
Mia sorella replica qualcosa contro al mio palmo ma non riesco a capire che cosa stia dicendo perché tutte le varie conversazioni che si stavano svolgendo in questo appartamento vengono interrotte dal suono della porta che si apre."Jacopo!" Sbraita Khalid e io guardo mia sorella.
I suoi occhi marroni si spalancano così tanto che ho paura le possano uscire dalle orbite.
"Ciao..." Inizia Jacopo, entrando in sala, ma le parole gli muoiono in bocca quando vede me e mia sorella.
O meglio, lancia una misera occhiata a me e poi si focalizza su Lucia.
Quando i loro occhi si incontrano, Lucia stacca brutalmente la mia mano dalla sua bocca e si allontana di qualche metro.
"Buona fortuna." Mi sussurra guardando il pavimento, perché tutti gli occhi sono puntati su lei e Jacopo.
È come una partita di basket.
Prima guardiamo Jacopo, poi lei."Andiamo?" Squittisce Lucia in direzione di Enea ed Amira ed entrambi ghignano a vedere le sue guance rosse e lo sguardo puntato a terra.
"Jacopo?" Chiede Enea e Lucia alza lo sguardo così in fretta che mi sorprendo che non le sia girata la testa sul momento.
"Sì?"
"Sai dov'è l'ufficio di Debora?"
"Non..." Inizia Lucia, ma la voce di Jacopo sovrasta la sua.
"Sì, è in via-"
"Perfetto! Allora non è un problema per te portare lì la piccola Sava, vero? Io e Amira siamo già in ritardo." Dice il diavolo, il bastardo, mettendo un braccio attorno ai fianchi della sua ragazza.
"Solo se per Lucia va bene, ovviamente." Continua Amira, staccando da sé il braccio di Enea, gesto che fa solo comparire sul volto di lui un sorriso a trentadue denti.
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Ogni attimo di nulla [3]
Romance[COMPLETA] Quando Mac Manetti riappare nella tua vita dopo una notte trascorsa insieme, la prima cosa da fare è far finta di non ricordarsi il suo nome, ma lui ha tutt'altri piani e il suo unico obiettivo è quello di rinfrescarti la memoria. Tu ovvi...