3. le cene del sabato sera

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Le cene del sabato sera sono sempre state le cene a casa di papà

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Le cene del sabato sera sono sempre state le cene a casa di papà.
Fin da quando eravamo piccole, io e Lucia i sabati sera li abbiamo passati con papà a parlare del più e del meno davanti a delle pizze ordinate dalla pizzeria di fiducia vicino casa.
È una tradizione che col tempo è andata sempre più scemando (sia io che Lucia abbiamo rinunciato a queste cene più di una volta, quando eravamo adolescenti, per uscire con i nostri amici) ma adesso che siamo adulte e vaccinate io e mia sorella non vogliamo rischiare di rovinare il nostro rapporto con papà.

Lucia, che è sempre stata fissata col fisico da atleta e con lo sport, pensa che mangiare così tanti carboidrati non sia salutare e bla bla bla.
A me i carboidrati piacciono.
Così come le meringhe che mi mangio non appena ho tempo.
La mia pancetta è la conferma visiva delle mie voglie e per anni ho cercato di nasconderla con gonne e pantaloni fatti apposta per appiattirla, ma dopo intere pare mentali sul mio fisico sono arrivata a guardarmi allo specchio ed essere fiera del mio fisico sano e della mia pancetta.
Sulle smagliature sto ancora lavorando, ma arriverò ad apprezzare anche quelle. O almeno così dicono le quarantenni sul blog ProblemiAlFemminile che ho spulciato qualche giorno fa.

Questa cena, però, non è delle migliori.
Lucia sta tagliando la pizza con una foga che non le ho mai visto addosso, papà la guarda con un sopracciglio alzato e Rasika continua a mangiare, facendo finta che mia sorella non stia programmando un omicidio.
Dal mio canto, io mangiucchio la mia pizza prendendo morsi minuscoli, come quelli di una formica.
La mia testa sta viaggiando a cento e passa chilometri orari, pensando a tutto ciò che è successo solamente qualche giorni fa.
Manetti, sussurra la Chiara travestita da diavolo sulla mia spalla sinistra, con un'aria decisamente cupa.
Vorrei darle retta, ma la Chiara vestita da angioletto sulla mia spalla sinistra mi sta dicendo di ricordare le mille lezioni di yoga che ho seguito e di mantenere la calma.
Sia ora che durante l'intero progetto.

"Che buona questa pizza, vero Chiara?" Rasika mi guarda implorante, facendo un cenno con la testa in direzione di mia sorella e io annuisco quasi impercettibilmente mentre mastico la crosta della fetta di pizza che sto mangiando.
Rasika è la moglie di papà.
È decisamente più giovane di lui, visto che ha trentasette anni e papà ne ha più di cinquanta, ma non ho mai dubitato che tra loro ci fosse decisamente amore.
Quando papà ce l'ha presentata per la prima volta, cinque anni fa, ho capito subito che mi sarebbe stata simpatica quando ho visto gli stivali di Saint Laurent, e ora possiamo definirci anche amiche.
A mia madre non va a genio, così come non le va genio nulla che abbia a che fare con papà, ma a me Rasika piace: è una donna che ha ottenuto tutto ciò che voleva dalla sua vita, non posso che idolatrarla così come faccio con mamma.

"Allora-" Inizio io, tossendo lievemente, ma Lucia fa cadere bruscamente la forchetta sul piatto e Rasika sussulta, guardandomi dritta negli occhi.
Entrambe sappiamo che sta per scoppiare una litigata degna di nota.
"La Alarm Revolution. Davvero, papà?" Sbotta Lucia, lasciando sul piatto anche il coltello che io prendo e porto vicino a me. Così, giusto per precauzione.

Ogni attimo di nulla [3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora