18. mancano otto giorni e l'arrivo dell'intera truppa

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Non so che cosa mi aspettassi dallo studio di una psicologa.
Sinceramente, credo che non mi aspettassi proprio niente.
Nella mia testa l'ho sempre visto come una stanza buia con una poltrona al centro e un lettino accanto ad essa, e mi immaginavano lo psicologo come una sorta di mostro che tentava di mangiarmi l'anima.
Non sono ancora sicura di essermi totalmente allontanata da questa immagine, ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro.
Sono qui, adesso, seduta davanti a quella che sarà la mia più grande confidente per chissà quanto tempo e mi sembra di aver fatto un errore madornale.
Sono davvero pronta a far sì che tutti i miei problemi vengano a galla?

Amira mi ha detto che all'inizio sarà strano e che ci metterò un po' a capire quali sono i confini che mi sento di superare e quali invece ci metterò di più ad affrontare.
Ora come ora penso di non avere solo confini, ma di avere vere e proprie mura che mi bloccano dal fare qualunque cosa.
La psicologa davanti a me mi regala un sorriso.
"Ciao, Chiara. Come stai?"
Come sto?
Già questa è una domanda che mi mette in difficoltà.
Mah.
Ho i nervi a fior di pelle, per svariati moviti.

Prima di tutto, la convivenza con Marina Nicolai è un vero e proprio incubo.
Dal momento in cui è entrata nel nostro appartamento si è appropriata del divano e da allora non si è più scollata da lì.
Di notte russa come se non ci fosse un domani quindi sono quarantotto ore che sto andando avanti di caffeina e barrette energetiche, perché altrimenti crollo a terra dal sonno.
Lucia e Marina litigano per ogni minima cosa e al prossimo urlo che viene cacciato in casa mia apro la finestra e mi butto.
Sapevo che questi giorni sarebbero stati un vero e proprio inferno, ma mi aspettavo che Marina si mettesse a fare yoga in mezzo al mio salotto alle cinque del mattino, svegliando tutto il palazzo?
Sinceramente, no.

"Come sto? Benissimo!"
Ecco.
Stiamo già partendo male.
Sto palesemente mentendo ed evidentemente la mia bugia non funziona con la psicologa, perché mi guarda con un sorriso di scuse.
Come se mi stesse perdonando per averle mentito.

Gioco distrattamente con una ciocca di capelli, scappando dallo sguardo fin troppo felice di questa donna.
Okay, è stata davvero una brutta idea.
Ci sono persone che non riescono a chiedere aiuto e io sono una di quelle, lo devo accettare e andare avanti con la mia vita.

"Chiara... perché sei qui?"
Mi chiede la mia psicologa, che si chiama Angela di nome e Reggiani di cognome.
Perché sono qui? Per tanti motivi.
Perché mamma e papà hanno divorziato quando avevo un anno, perché ho una sorella che ha una mamma diversa dalla mia e io le voglio bene, voglio bene a tutta la mia famiglia, ma è tutta la vita che faccio da tramite per i miei genitori e dopo un po' mi sono anche stufata.
Perché tutta questa storia mi ha portata a pensare che io non possa meritarmi l'amore di qualcuno e scappo da chiunque mi mostri un minimo di affetto e corro da chi invece mi detesta perché inconsciamente credo di essere stata la rovina del rapporto dei miei genitori e mi considero una cattiva persona e questo è il mio modo di punirmi.

Le dico tutto questo.
Parto a parlare come un treno e non mi fermo per un secondo, sparando a zero tutto ciò che penso e tutto ciò che mi occupa la mente da anni e anni, ormai.
La mia psicologa non fa un cenno, rimane ad ascoltarmi senza muovere un muscolo, prestando totale attenzione a ciò che ho da dire.
Quando finalmente ho finito, mi regala l'ennesimo sorriso.
"Va bene, Chiara. Direi che per oggi va bene così, non credi?"

La vedo scrivere qualcosa sul suo taccuino.
Continua a scrivere anche quando io esco dal suo studio e mentirei se non ammettessi che questo mi lascia con un leggero senso di ansia addosso.
Dopo di me entra una signora sulla quarantina e per un attimo mi ritrovo spaesata, non consapevole di ciò che sto facendo davvero.
Ci metto qualche minuto a riprendermi, poi sotto gli sguardi incuranti delle persone che si trovano in sala d'attesa, mi dirigo verso l'uscita dell'edificio.

Ogni attimo di nulla [3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora