Mac
Non uso sempre la moto, tuttavia, siccome la mia macchina è in officina, probabilmente sotto i ferri di Luca, sono costretto ad usarla.
Il vento freddo mi ha congelato le chiappe nonostante io mi sia coperto sia con la giacca che con il casco, e quindi tremo mentre arrivo al citofono del condominio di Dario."Chi è?" Domanda l'emerito idiota, come se venti minuti fa non gli avessi scritto che stavo arrivando.
"Secondo te?" Chiedo, fingendo una vocina smielata e Dario mi attacca in faccia.
Però mi apre il portone.Sono passati due giorni da quando Nina è venuta qui.
Non mi sono presentato fino adesso perché era giusto che avessero un minimo di confronto, il tempo per parlare, e poi so che Dario sarà leggermente incazzato. Se Nina gli ha spifferato il vero motivo dietro al suo arrivo dovrò subirmi le sue continue ramanzine tipo io so badare a me stesso, ti devi fidare eccetera.
Non è che non mi fido, ma prevenire è meglio che curare, o no?La mia camminata fino alla porta dell'appartamento dei Gori sembra non finire mai.
Nel corso degli anni Dario e la sua famiglia non hanno mai abitato nella stessa casa. L'appartamento in cui Giulio abita adesso è stata la loro casa d'infanzia, piena di ricordi da cui tutti e quattro i fratelli cercano di scappare e adesso Dario e Agnese vivono con Ines e il suo fidanzato.
Ripenso a tutti i momenti, belli e brutti, che io e Dario abbiamo passato insieme.
E ripenso anche a tutte le situazioni che doveva vivere ogni giorno e che mi ha tenuto nascoste per anni.
Arrivo davanti alla porta ma non suono il campanello, perché so già che il mio migliore amico mi sta aspettando dall'altra parte.E infatti, la porta si spalanca e mi ritrovo un paio di occhi nocciola a guardarmi con furia.
Non faccio in tempo a dirgli ciao, a chiedergli come va, perché Dario mi afferra per la giacca e praticamente mi lancia dentro casa sua.
"Grazie per la delicatezza." Dico io, ma tutto ciò che ottengo in risposta è il suono della porta d'ingresso che sbatte.
Bene."Siete delle teste di cazzo." È tutto ciò che dice Dario mentre mi passa davanti per andare in cucina e io, cercando di tastare il terreno per evitare di farlo incazzare ancora di più, mi siedo sul divano, osservandolo tirare fuori due lattine di Coca Cola dal frigo.
"Chi?"
"Tu e Chiara. Bastardi di merda."
Evito di dirgli che due giorni fa si è quasi inginocchiato a terra per ringraziare Chiara e opto per schiarirmi la gola.
"Eravamo preoccupati."
"Non finirò come mio padre."
Questa frase porta un silenzio tombale fra noi due.
Tutto ciò che rimbomba tra le pareti di questa casa è il suono del mio sospiro.
Potrei dirgli tante cose: hai ragione, non sei come tuo padre, sei migliore, sei più forte, ma sarebbero vere?
La genetica incide nella vita delle persone, in un modo o nell'altro.
A me piacerebbe poter guardarmi allo specchio e vedere una somiglianza con uno dei miei genitori, con qualunque membro della mia famiglia, ma non succede. Non potrà mai succedere."Sei un codardo."
Dario appoggia le lattine sul tavolino del salotto, proprio di fronte a me.
Mi piacerebbe che si incazzasse, che mi mandasse a cagare e che mi ordinasse di uscire fuori da casa sua, ma non lo fa. Non si arrabbia mai davvero con me.
"Lo so." Risponde, aprendo la lattina e indicandomela con un cenno del capo, come se mi stesse offrendo un pegno di pace, una bandiera bianca sventolata per porre fine a questo discorso.
"Promettimi che non berrai più."
"Mac-"
"Il problema era Nina, no? È qui, chiaritevi e non toccare mai più una qualunque bevanda alcolica, chiaro?"
"Il problema non è solo Nina."Lo guardo con gli occhi socchiusi, indeciso se soffocarlo con un cuscino o buttarlo direttamente giù dal balcone.
In tutto questo, Dario sembra estremamente tranquillo, come se tutti quelli che gli stanno attorno non fossero preoccupati per lui.
"Scusami?"
"Lei era uno dei problemi, okay? Starà qui per un po' ma... andiamo bene, non c'è nulla che non va. Il problema sono io, io e il modo in cui sto gestendo la mia vita. È facile annegare i problemi in una birra. Un brutto voto all'esame, la distanza con la fidanzata, l'odio per tuo padre, tua sorella che diventa ribelle... tutto si appanna nel momento in cui bevi. È utile. Poi però torni alla realtà e ti rendi conto che non è servito a un cazzo. Però in quelle poche ore di beatitudine stavi bene, capito?"
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Ogni attimo di nulla [3]
Romance[COMPLETA] Quando Mac Manetti riappare nella tua vita dopo una notte trascorsa insieme, la prima cosa da fare è far finta di non ricordarsi il suo nome, ma lui ha tutt'altri piani e il suo unico obiettivo è quello di rinfrescarti la memoria. Tu ovvi...