Mac
"Aleša? Aleša!"
I sabato mattina a casa Manetti non sono mai stati tranquilli.
Puntuale come un orologio svizzero nonostante sia russa, Babuška entra in camera mia con l'aspirapolvere in mano e la sua solita espressione incazzata.
Penso sia un tratto caratteristico slavo quello del sembrare perennemente sul punto di commettere un omicidio, e posso giurare che trovarsi davanti un volto del genere alle nove del mattino non è la migliore delle visioni."Sono le nove del mattino." Brontolo, prendendo in mano il mio cellulare e notando che effettivamente sono solo le nove e dieci.
Di un fottuto sabato mattina.
"Mattino ha oro in bocca!" Si lamenta Babuška, sventolando per aria quel maledetto aspirapolvere.Babuška è la nostra donna delle pulizie, nonché tata mia e delle mie sorelle quando eravamo piccoli.
Rigorosamente russa come mia madre, Babuška mi ha sempre fatto da seconda mamma.
Una mamma un po' severa e sempre pronta a farmi il culo, ma se sono cresciuto con cibi e parolacce russe è solo merito suo.
"È sabato mattina-"
"Aleša!" Urla un'altra voce dal corridoio e io mi rassegno al mio destino.
Sono ancora nel letto, con Babuška che gira per la stanza spalancando tutte le finestre che trova, e mi prendo la testa fra le mani per cercare di capire come iniziare la mia giornata al meglio.Mi chiamo Massimo Aleksej Chan Manetti.
Massimo perché il mio nonno adottivo voleva assolutamente che io avessi un nome italiano, Aleksej perché mamma è russa e Chan perché papà voleva che io rimanessi in qualche modo legato alle mie origini coreane.
Chan è l'unico nome che mi ha dato la mia madre biologica.
Aleša è come mi chiama tutta la mia famiglia, Mac è come mi chiama quel cretino del mio migliore amico, ma apparentemente questo soprannome è così bello che l'hanno adottato tutti quelli che mi hanno conosciuto negli ultimi dieci anni.
"Aleša!"
"Arrivo!"
"Non urlare a tua sorella!" Mi rimprovera Babuška, minacciandomi con uno straccio che fa magicamente apparire sulla sua mano, ma prima che possa colpirmi con esso io mi sono già volatilizzato in bagno.Speravo di poter dormire questa mattina, è tutta la settimana che sto lavorando su un progetto di grafica, ma evidentemente la mia famiglia ha scelto che oggi è una giornata perfetta per rompermi i coglioni.
Ho la forza solo di lavarmi i denti e di farmi una doccia al volo.
Quando ritorno in camera, Babuška ha già finito, lasciando dietro di sé solo il caratteristico odore di pulito e di lavanda.
Babuška lavora per noi sotto esplicita richiesta di mia madre, visto che, e cito la mia vecchia tata, se ho cresciuto lei, cresco anche i suoi figli.Non faccio mai troppo caso a come mi vesto, quindi indosso una tuta grigia e la prima felpa che trovo, ovvero quella del mio vecchio liceo.
Mentre mi preparo, ignoro i rumori caotici del centro città fiorentino che si sentono dalla mia finestra.
Per essere una famiglia che rispetta così tanto la propria privacy, vivere in centro non è forse stata la migliore delle scelte.
Senza neanche rendermene conto, mi perdo a fissare il casino che si sviluppa nella piazza sotto alla mia finestra.
Osservo le macchine in coda, la gente in bici che passa in mezzo ai veicoli a tutta velocità e i pedoni che occasionalmente chiacchierano tra di loro. È sabato mattina e tutto sempre essere così in pace, come se l'equilibrio del mio non potesse mai essere intaccato da nulla."Aleša, ma porca troia!"
Appoggio la testa contro all'anta dell' armadio per evitare di urlare di nuovo addosso a mia sorella e con tutta la pazienza del mondo esco finalmente dalla mia camera.
La mia famiglia sta probabilmente facendo colazione in cucina, tutti insieme appassionatamente, come se noi tre figli non fossimo tutti e tre maggiorenni ma avessimo un'età media di tre anni
Sinceramente preferirei sorbirmi 3 ore di lezioni universitarie piuttosto che sottostare alle domande di mia madre, ma con l'umore a terra e ore ed ore di sonno arretrato, scendo in cucina.
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Ogni attimo di nulla [3]
Romance[COMPLETA] Quando Mac Manetti riappare nella tua vita dopo una notte trascorsa insieme, la prima cosa da fare è far finta di non ricordarsi il suo nome, ma lui ha tutt'altri piani e il suo unico obiettivo è quello di rinfrescarti la memoria. Tu ovvi...