UN ANNO DOPO,
RIVALAGOMio fratello è un Sava.
Come è stato per me e per mia sorella è giusto che anche per lui venga fatta una festa come si deve per il suo primo compleanno.
Molti ritengono che festeggiare il primo anno di vita di una piccola creatura sia inutile, visto che suddetta creatura non si ricorderà mai questo giorno, ma per me è il pensiero che conta.
E poi, se di cognome fai Sava non puoi che esagerare in qualunque situazione.Rohan Francesco Sava è nato ad agosto, esattamente dieci ore dopo il processo della nostra famiglia contro quella che è la madre di sua sorella.
È divertente, se ci penso ora, dopo che è passato un anno, ma al momento della sua nascita eravamo tutti in iperventilazione, con mio padre che stava peggio di Rasika, e Rasika era quella che doveva partorire."Le candele? Dove sono le maledette candele? Gianluca!" È Rasika quella che adesso sta correndo per tutto il salotto alla ricerca delle candele a forma di giraffa che abbiamo fatto ordinare solo ed esclusivamente per questa festa e mio padre, che ormai ha una certa età e i polmoni che chiedono pietà, la insegue come un cane bastonanto.
"Rasika, amore-"
"Li avevo lasciati qui, chi cazzo le ha prese?!?" Sbraita Rasika, e io mi limito ad osservarla di soppiatto mentre sorseggio succo di frutta e raddrizzo i tovaglioli di seta azzurra che sono stati accuratamente posati sul grande tavolo nel giardino della villa di mia madre.Sono stata io a proporre la villa della famiglia di mamma come luogo per la festa di mio fratello.
Mamma all'inizio per poco non mi ha lanciato addosso un paio di Louboutin, ma visto che Rohan è stato chiamato Rohan Francesco in suo onore, si è sciolta anche lei e ha chiamato il catering migliore di Firenze per organizzare questa festa.
Non so perché abbiano dato a mio fratello il fardello di dover portare sulle spalle lo stesso nome di mia madre.
Lucia dice che è perché Rasika e mamma sono diventate amiche strette dopo il fattaccio di Marina, ma io penso che sia stato papà a premere per chiamarlo così.
Penso sia stato un gesto di pace, l'unico modo in cui papà è capace di chiedere scusa a mamma per tutto quello che le ha fatto."Sta ancora cercando le candele?" Mia sorella, con nostro fratello appoggiato sul fianco e il ciuccio di quest'ultimo in una mano si avvicina a me e io mi sciolgo all'improvviso.
Non riesco nemmeno a risponderle, perché appena vedo mio fratello mi metto a fargli le moine.
"Ciao, piccino! Ti diverti?" Rohan mi sorride con quelle guanciotte da bimbo e io mi devo trattenere dal stritolargliele come se non ci fosse un domani.
"Ma-ma" Dice Roham, indicando Rasika che lancia le candele in testa a mio padre e io e Lucia applaudiamo come due cretine.L'arrivo di mio fratello è stata la cosa migliore che potesse succedere alla mia famiglia.
Tutti vogliamo proteggerlo, tutti cerchiamo in tutti i modi di assicurarci che non cresca con gli stessi traumi che abbiamo io e Lucia e per ora stiamo facendo un buon lavoro.
O almeno ci stiamo provando.
"Gli invitati come stanno?" Chiedo a mia sorella, prendendole Rohan dalle braccia per stringermelo al petto.
Mio fratello ridacchia e appoggia la testa sulla mia spalla, lasciandosi cullare mentre è intento ad osservare i suoi genitori che litigano per le candeline della sua torta di compleanno.
"Considerando che c'è mezza Rivalago e mezza Firenze a questa festa, direi che le due fazioni si stanno mischiando bene." Conclude Lucia, per poi rubarmi il bicchiere dalle mani e buttarne giù il contenuto in un solo sorso."Pensavo fosse vodka." Esclama alla fine e io la guardo stupita.
"Perché ci dovrebbe essere della vodka alla festa di compleanno di un bambino di un anno, Lucia?"
"Perché a questa festa ci sono degli adulti stressati, tipo me!"
"Basta chiedere a Jacopo di darti una mano e vedi come ti liberi dello stress..."
"Zitta!" Sibila Lucia, diventando rossa come le tende della villa di Rossella Balti e io rido così forte che anche Rohan ridacchia con me.
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Ogni attimo di nulla [3]
Romance[COMPLETA] Quando Mac Manetti riappare nella tua vita dopo una notte trascorsa insieme, la prima cosa da fare è far finta di non ricordarsi il suo nome, ma lui ha tutt'altri piani e il suo unico obiettivo è quello di rinfrescarti la memoria. Tu ovvi...