29. il funerale dell'anno e l'addio in tribunale

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Mac

L'unico funerale a cui sono stato nella mia vita è stato quello di mia nonna.
La donna che mi ha trasmesso la passione per l'arte, la stessa che mi ha lasciato in eredità il suo capannone.
Ero piccolo, poco più che bambino e mi ricordo poco o nulla di quel giorno.
Il funerale di mio nonno, invece, penso che mi rimarrà impresso nella mente per molto tempo.

Fuori dalla chiesa è pieno di paparazzi.
Papà è riuscito a convincerli e rimanere fuori, ma alcuni hanno comunque cercato di entrare e scattare una foto alla bara di mio nonno.
Tutta la mia famiglia è seduta in prima fila e accanto a me c'è Chiara.

Nessuno ha messo in discussione la mia scelta, la mia richiesta di farla sedere vicino a me ed è stato meglio così, perché ero pronto a litigare con chiunque avesse qualcosa da ridire.

"Ho stretto la mano a cugini che non sapevo neanche di avere." Sussurra Mila, alla mia destra, che è da quando è iniziato il funerale che si asciuga gli occhi con un fazzoletto nero di seta.
Lei è l'unica che piange, l'unica che versa qualche lacrima ogni tanto.
Alla fine, Mila era la preferita del nonno, l'unica degna erede della sua azienda.
"E non è ancora finita." Borbotto io, osservando la fila di soci di mio nonno che sta venendo nella nostra direzione per farci le condoglianze.
"Fai finta di essere triste." Mi ammonisce mia sorella con un ghigno sulle labbra e io alzo gli occhi al cielo per poi voltarmi verso Chiara.

La sua mano è nella mia e io la stringo dolcemente per far sì che i suoi occhi si concentrino su di me e non sulla massa di gente presente nella chiesa.
"Cosa?" Mi domanda, corrucciata, gli occhi azzurri arrabbiati, come se il mio gesto l'avesse distratta da qualche pensiero importante.
"Niente." Le rispondo, mordendomi la guancia per non sorridere come un cretino al funerale dell'anno, il funerale di mio nonno.
Chiara alza un sopracciglio, guardandomi dal basso verso l'alto.
Ha abbandonato il suo solito tacco alto per un paio di scarpe più basse e più comode, abbinate ad un vestito nero che le copre anche troppa pelle per i miei gusti.

"Concentrati." Mi rimprovera e questa volta non riesco a nascondere un sorriso.
Sono passati pochi giorni dalla notte che abbiamo trascorso insieme nel capannone e tra ciò che è successo nella mia famiglia e l'attacco dei media, non abbiamo avuto molto tempo da trascorrere insieme.
Papà dice che dopo il funerale la cosa andrà scemando, che è la volta buona che ci lasceranno in pace, almeno fino al prossimo attacco mediatico.

La morte del vecchio ha sconvolto un po' tutti.
Io, Maya e mamma non siamo molto addolorati dalla cosa. Facciamo la nostra parte, mamma è persino riuscita a far cadere qualche lacrima durante il discorso del prete, ma è tutto per le apparenze.
Certamente non posso aprire una bottiglia di spumante sulla bara di mio nonno, ma mi piacerebbe farlo.
Giusto per dargli l'addio che si merita, no?

Sono papà e Mila che hanno fatto fatica a metabolizzare la notizia.
Per papà questo significa che la Alarm Revolution è ora totalmente nelle sue mani, che la controlla lui da ogni punto di vista, in ogni ambito e per Mila significa che è il momento di iniziare a prendere ancora più sul serio il suo ruolo di erede.
Non ne ho ancora parlato con i miei genitori, ma sto valutando l'idea di togliermi totalmente fuori dall'azienda.
Sarebbe una scelta decisiva, lo stacco totale da ciò per cui sono stato cresciuto, ma credo sia anche la cosa migliore per me.

Mamma ci passa in rassegna con lo sguardo, me, Chiara, Mila, Maya e il ragazzo di quest'ultima.
Sistema la giacca di Maya, dice a Mila di stare dritta con la schiena e a me lascia un bacio sulla guancia, per poi sorridere dolcemente a Chiara.
"Pronti?" Ci chiede e mentre annuisco sento Chiara stringere la mia mano. Cerco di afferrare il suo sguardo, ma lei mi evita in tutti i modi, probabilmente perché crede che questa sia una cosa che devo affrontare da solo.
"Pronti." Conferma mia sorella e con sorrisi stretti sulle labbra e finte lacrime ci avviamo verso la fila di amici, soci e conoscenti del nonno che non vedono l'ora di dirci quanto sono dispiaciuti per la sua scomparsa.

Ogni attimo di nulla [3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora