L'amore è cieco quanto me

Capitolo 17

Quel sapore. Dolce. Soffice. Candido. Che dava l'impressione di star assaggiando una nuvola. Quel sapore che riportava alla mente ricordi belli passati in una notte d'estate e in un pomeriggio dal cielo estremamente limpido. Momenti con una persona speciale. Momenti con una persona a cui non importava più niente di lui. Momenti che l'avevano fatto soffrire. Momenti ormai da cancellare e rimpiazzare.
Solo due brevi momenti. Due. Solo due. Pochi e cancellabilissimi. L'unica cosa che manca è un occasione per eliminarli.

Nel suo pensare Keli si sentii strano. Non per quello che si era appena detto mentalmente ma per un'altra cosa. Una strana sensazione. Si sentiva...osservato.

Yamaguchi gli stava ancora parlando, e tra il rumore e il suo poco interesse verso quello che stesse dicendo eliminavano completamente le sue parole. Ma Tadashi si stava guardando in torno in quel momento. Quindi non era lui a provocare la strana sensazione.
Anche Tsukki cominciò a girare su se stesso cercando la fonte di quello sguardo che si sentiva premere addosso.

Ruotando e scrutando trovò il colpevole. Un ragazzo dai capelli rossi appoggiato al muro a fare tappezzeria e con un drink in mano lo stava fissando.

Y:"Tsukki per caso tu vedi Kageyama e Hinata? Sono scomparsi e non riesco più a vederli. Tu che sei più alto per caso li vedi?.. Tsukki rispondimi...Tsukki?"

Prima che il verdino se ne accorgesse Kei era partito nella direzione del ragazzo dai capelli color rubino.

L'occhiello si era mosso a causa di uno dei pochi dettagli che riusciva a intravedere del ragazzo ignoto. I suoi occhi. Due piccole pietre preziose illuminate dalle luci stroboscopiche del locale che gli stavano palesemente dicendo che l'aveva a visto ballare e adesso voleva vedere lo spettacolo un po' più da vicino.

Per questo Kei decise di non sprecare l'occasione e di prenderla al volo dirigendosi verso il ragazzo appoggiato al muro.

Non aveva mai flirtato con nessuno, ma c'è una prima volta per tutto. Così il biondo cercò di raccogliere tutte le conoscenze che aveva appreso dai vari film e libri che aveva visto e letto. Poi pensò a Kuroo e oltre a prendere informazioni anche dalle esperienze avute con lui aumentò anche la sua voglia di dimenticarsi di quel gattaccio.

Era ormai arrivato davanti al ragazzo. Aveva i capelli tutti all'in su ed era vestito con dei pantaloni aderenti neri una canotta azzurra e una giacca sempre nera sopra. Indossava inoltre una collana d'argento con una piccola croce, o forse era una T, era troppo buoi per capirlo.

Mi avvicinai un po' a lui.

K:"Ehy lo so che sono bravo a ballare, ma non c'è bisogno di fissarmi, le rose hanno bisogno di tranquillità per sbocciare"

Sconosciuto:"Scusa, ma non riesco a staccare gli occhi dal tuo bellissimo corpo"

K:"Attento a cogliere le rose perché potresti pungerti" disse il biondo sbottonandosi di qualche bottone la camicia e spostandola leggermente avanzando di un passo verso il suo interlocutore.

S:"Tranquillo sono un eccellente giardiniere, e come tale posso solo ammirare la bellezza dei soffici petali di questa rosa" disse guardando le labbra dell'occhialuto.

K:"Queste?" Disse Kei leccandosi il labbro superiore e avvicinandosi di un altro passo all'altro ragazzo.

S:"Si ,ma bel fiorellino, cosa vai cercando esattamente in questo bel giardino?"

K:"Un bravo giardiniere che si prenda cura di me per un po'" disse avvicinandosi in modo da far quasi toccare i loro nasi.

S:"Allora faccio proprio al caso tuo"

Disse infine per poi scontrare le sue labbra contro le mie. Vedendo che non mi ribellavo mi tirò più vicino a lui e picchiettò contro i miei denti con la lingua in modo da farmi capire che voleva approfondire il bacio. Io lo assecondai creando un piccolo spazio tra le due arcate dentali in modo da dargli l'accesso alla mia cavità orale.
Lui si insinuò subito e in quel momento riuscii a sentire il suo sapore. Era diverso da quello di Kuroo, lui era... frizzante? Non so se fosse a causa del drink che prima stava bevendo, ma sapeva di frizzy pazzy, quella specie di caramella in polvere che messa in bocca sfrizzicola, sapeva esattamente di quello.