Capitolo 4

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Erano passati diversi mesi dal nostro primo incontro. E dall'inverno passammo all'estate. Ormai non ci pensavo più a lui. Quasi mi ero dimenticato di lui e di tutti i sentimenti che provavo solo a pensarlo. Mi aspettavo di non rivederlo mai più. Invece la nostra squadra si allenò e migliorò ,anche se non abbastanza. In fondo eravamo ancora deboli e questo ce lo dimostrò l'Aoba Josai che dopo una lunga e combattuta partita ci sconfisse. Ne uscimmo tutti feriti da quella "battaglia". Pure io che di solito non mi scompongo troppo per le cose. Ma dopo un po', le ferite si rimarginarono e cominciammo ad allenarci tutti e trovammo nuove tecniche per stupire tutti la prossima volta che ci saremmo affrontati.

Ma un giorno ,il professore addetto al nostro club, ci portò una grande notizia. Un campo estivo di una settimana dove ci sarebbero state altre squadre con cui avremmo giocato delle amichevoli ogni giorno. Tutti erano contenti. Pure io ero stranamente eccitato all'idea. Però per partecipare bisognava avere una media dei voti almeno decente. Per me non c'erano problemi ma per alcuni membri del club (Hinata,Kageyama,Noya-san e Tanaka-san) sarebbe stato difficile diciamo. Così si misero a chiedere in giro anche a noi del club se qualcuno potesse aiutarli. Chiesero anche a me. La cosa non mi stupì. La mia media dopo "quell'incidente" era tornata perfetta. Ma li respinsi. Si, sono una brutta persona, lo so, ma non avevo per niente voglia di trovarmi a spiegare delle semplici cose a quegli idioti, per quanto bravi in pallavolo, non sapevano fare neanche una semplice frase in inglese. Mi sarei irritato inutilmente. E poi non sono tanto bravo a spiegare. Quindi meglio così. Il giorno degli esami dei due idioti numero uno, era lo stesso della partenza. Così noi partimmo e loro ,con una grande fortuna, riuscirono ad arrivare qualche ora dopo di noi grazie all'aiuto della sorella di Tanaka-san. Alla fine arrivarono entrambi tutti interi.
Appena tutte le squadre furono presenti, ci spiegarono subito come funzionasse il campo. Ogni squadra avrebbe avuto la propria stanza e i propri futon. C'era una mensa comune dove ci avrebbero offerto colazione, pranzo e cena. Il resto del giorno era dedicato all'allenamento. Ma c'era una regola aggiuntiva. Ogni volta che una squadra perdeva le toccava una penitenza. Si poteva scegliere se una corsa su per la collina o una giro di pinguino per tutto il campo.

Fino a quel momento non mi ero accorto di quali altre squadre c'erano. Ero talmente stanco dal viaggio che quella sera volevo solo stendere il futon e dormire. E così feci.
Il giorno dopo ci alzammo presto tutti . Consumammo la colazione e andammo in palestra. Lì finalmente potei guardare bene le squadre che erano presenti. Allora c'erano: lo Shizen, l'Ubugawa, il Fukoradani e....i-i-il N-ne-koma? Il Nekoma?! E-e c'era anche lui! Ok manteniamo la calma. Di sicuro non si ricorderà di me. E poi non sento più quei sentimenti strani adesso. Quindi mi sa che è ora di iniziare ad allenarci.

Skip time

Finalmente l'allenamento tra squadre è finito. Non ne abbiamo vinta una di partita in tutta la giornata. Ero stanco morto. Stavo andando a farmi una doccia per rilassarmi quando senti una voce chiamarmi. "Ehi tu del Karasuno! Tu con gli occhiali" mi girai, era lui, il capitano del Nekoma. "Senti ci serve un altro giocatore per murare Bokuto"disse
"Ma non c'è qualcun'altro del Fukoradani che vi può aiutare?" risposi cercando di scappare. Ero troppo stanco per giocare ancora.
"No. Sono tutti scappati. Ma guarda che anche se non sembra, questo essere è nella top 5 assi del Giappone. E poi tu sei un centrale non dovresti allenarti di più nel muro?" Concluse in tono di sfida. Questa ultima frase mi fece molto incazzare. Così accettai la sfida ed entrai nella palestra e cominciai ad cercare di murare quel maledetto gufo. Dopo un po' che cercavo di murarlo ,con pochi risultati, si aggiunse al muro anche il ragazzo dai capelli neri che poco prima mi aveva provocato. A quanto pare si chiamava Kuroo. Fino a quel momento si stava allenando con le ricezioni insieme ad un suo kohai. Era di fianco a me e mentre muravamo le schiacciate dell'asso mi dava consigli su come migliorare il mio muro. Non so perché, ma penso che in qualche modo ,quella sera, mi fossi avvicinato almeno un po' a lui. Non solo fisicamente ma anche sentimentalmente. Almeno adesso sapevo il suo nome. Quella sera andai a dormire stanco morto per la giornata e la serata passate a giocare a pallavolo e felice per aver finalmente rivisto il capitano del Nekoma.

Il giorno dopo andò tutto allo stesso modo . Anche la sera tornai da loro. Riuscì anche a scherzare un po' insieme a loro. Mi sentivo quasi felice. E come l'altra sera andai a dormire tranquillo.

Il terzo giorno passò come i precedenti. Non riuscimmo a vincere neanche una partita ed eravamo praticamente gli unici a fare le penitenze. La sera tornai ad allenarmi col muro insieme a Kuroo, Bokuto e Akashi l'alzatore del Fukoradani che c'era anche la prima sera. Mi ero dimenticato di menzionarlo dato che era molto taciturno rispetto agli altri due che sembravano migliori amici ,anche se di due squadre diverse. Quella sera ero totalmente distrutto. Così tanto che ci misi di più per raggiungere le docce. Quando arrivai trovai qualcosa di completamente inaspettato. Kuroo era appena uscito da una delle docce. Aveva i capelli bagnati che in parte gli cadevano sul viso, il suo corpo era ancora parzialmente bagnato nelle parti visibili dato che indossava un accappatoio rosso e nero. Si girò e mi guardò un po' stupito. Io lo ero molto e sentivo le guance andarmi a fuoco. S-s-stavo a-a-arrossendo? Ma che mi prende?

"Stavo giusto per andarmene se ti serve la doccia fai pure." Disse sorridendomi e andandosene negli spogliatoi a vestirsi.

Peccato che se n'era andato. Era tremendamente sexy. Aspe' cosa sto pensando?! Kei calmati. Fatti una doccia e calmati.
Mi sentivo tremendamente imbarazzato. Avevo appena visto Kuroo con solo l'accappatoio e già con i vestiti normali era difficile per me concentrarmi sulla partita. Dopo quello che avevo visto avrei potuto morire felice,credo.
Comunque, dopo essermi ripreso dai miei pensieri mi tolsi i vestiti e mi iniziai a fare la doccia e notai di essere anche un pochino eccitato dopo quella visione. Ma io non sono gay! Quindi dev'essere solo un altro momento di smarrimento questo. Va tutto bene Kei. Finisci di lavarti e vai a dormire.
Così feci.
Cercai di andare a dormire presto, ma non riuscivo in nessun modo a prendere sonno. Così decisi di fare un giro per i cortile della scuola.

Era una sera tranquilla. Piena di stelle. La luna splendeva luminosa nel cielo. Era bellissima.
Continuavo a pensare all'immagine che mi si era presentata prima nel bagno. Un dannatamente sexy ragazzo dai capelli neri mezzo nudo che mi guardava leggermente confuso. Era dannatamente eccitante e carino allo stesso tempo.
Non riuscivo a non pensarci. Continuai a camminare finché non passai davanti ad una delle palestre. Fuori da essa nel muro laterale c'erano le due persone che meno mi sarei immaginato possibile incontrare quella sera.

Angolo autrice

Scusate mi sono dimenticato di pubblicare. Opss. E va be'. Quindi pubblico todayy. 

Beyy.

L'amore è cieco quanto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora