Capitolo 26

159 9 5
                                    

Dopo essersi finalmente calmato, Kuroo riuscì a riprendere il controllo e a scrivere a Tsukishima.

K:Moony ho appena ricevuto la tua lettera
K:Devi assolutamente presentarmi tuo fratello
K:Ho bisogno di stringere la mano a quel santo uomo che mi ha donato cotanta bellezza rappresentata per fotografia
T:No
K:PERCHé NO?!
T:Lui è una persona molto protettiva, quasi come un padre lo è con le sue figlie
K:A
T:Quindi credo che non sia proprio il momento
K:Va bene
K:Ma parlando d'altro, mi hai detto , nella lettera, che vorresti uscire con me questo weekend
T:Si...
K:Bene
K:Dove vorresti andare?
T:Non lo so, fai tu
T:Sorprendimi~

Quel piccolo segno alla fine di quella semplice parola fece arrossire Kuroo. Doveva pensare a qualcosa per rendere Tsukki felice, cosa poteva fare? Beh poteva chiedere a Kenma, di chiedere a Hinata e poi al migliore amico di Kei.

K:Kenma
*letto*
K:KENMAAAA
K:RISPONDIMIIII
*letto*
K:Chiamo il coach della nekoma e gli dico di farti fare il triplo degli allenamenti
Ke: che vuoi?
K:Devi farmi avere informazioni su cosa adora Tsukishima
Ke:perchè io?
K:Perchè sei quello con gli agganci giusti
Ke:mi devi una torta di mele
K:grazie

Grazie alle informazioni reperitemi da Kenma decisi che il nostro appuntamento sarebbe stato al museo di scienza naturale di Sendai.

skip time

Era arrivato il fatidico giorno. Presi il treno per andare a Sendai, lì mi sarei poi incontrato con Tsukki. Mi ero vestito bene per l'occasione. Indossavo una una camicia bianca con una giacca leggera nera e dei pantaloni del medesimo colore. Quando scesi dal treno, mi misi a cercare Kei tra la folla. Lo trovai con le sue solite cuffie bianche che ascoltava la musica. Rimasi a guardarlo. Indossava una lupetto verde chiaro con sopra una camicia di flanella marrone e sotto dei pantaloni marroni a sigaretta . Era vestito in stile un po' dark academia misto cottage. Indossava degli occhiali dorati e rotondi, molto diversi dai soliti. Inoltre portava a tracolla una borsa di pelle. Rimasi a contemplarlo per qualche secondo prima che si accorgesse di me. Spense la musica, si tolse le cuffie e cominciò a camminare verso di me.

T:"Da quanto mi stavi fissando gattaccio?"
K:"Emhh..."
Tsukishima sorrise leggermente.
K:"Eh eh eh, beccato"
T:"Quindi oggi dove mi porti?"
K:"Segreto" dissi facendogli l'occhiolino.
Lo presi per mano e lo trascinai fino fuori dalla stazione.

T:"Hey mollami"
K:"Assolutamente no" risposi sorridendo.
La sua mano non era piccola come quella di una ragazza, era però affusolata come una lancia. Le sue dita lunghe e sottili in confronto alle mie dita più tozze sembravano sottili grissini, anche se, in verità, erano molto resistenti. Chissà quanto in profondità potevano spingersi quelle dita così belle... NO Tetsuroo non è il momento adesso!

Mi accorsi solo dopo che Kei stava arrossendo mentre teneva la testa bassa. Era imbarazzato dal nostro tenerci per mano. Aww era così carino.

K:"Tsukki smettila di guardare per terra e tieni gli occhi fissi su di me"
Tsukishima alzò lo sguardo.
Gli sorrisi con dolcezza e lui ricambiò con una lieve increspatura delle labbra.
T:"Ok"

Camminammo per circa venti minuti per poi arrivare davanti ad un enorme struttura in pietra bianca con una scala che portava all'ingresso del museo.

T:"O MIO DIO"
T:"NON CI CREDO"
K"Ebbene sì, il museo di storia naturale di Sendai" dicendo questa frase, mi girai verso il mio biondo e mi ritrovai davanti un bambino che sembrava guardare incantato un negozio di dolciumi con occhi lucidi e pieni di gioia.
Tsukki si girò di scatto e con un piccolo salto si buttò tra le mie braccia. Non l'avevo mai visto così felice da quando lo conosco.

T:"ODDIO GRAZIE!"
T:"Come facevi a sapere che volevo andarci?" chiese staccandosi leggermente da me per guardarmi in faccia.
K:"Ho le mie fonti" risposi grattandomi il collo.
T:"Stalker" disse staccandosi da me completamente con un finto disgusto e dirigendosi verso il museo da solo.
K:"Hey non lasciarmi qui. E NON SONO UNO STALKER!" gli urlai raggiungendolo.

L'amore è cieco quanto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora