Capitolo 19

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Torniamo allo Tsukishima pov

K:"E questa è la storia"

Io lo guardai a bocca aperta.

T:"Quindi vorresti dirmi che io ho fatto davvero quelle robe?!" Dissi incredulo

H:"E già stingyshima, hai ben due testimoni. Spero che tu non ti ubriachi mai a casa tua perchè potresti finire per farti tuo fratello o peggio tu madre"

T:"O mio dio. No. NO! Vedrò di non ubriacarmi in casa"

K:"Farai meglio quattrocchi perchè ci hai spaventati a morte. Però non posso dire che non ci abbia aiutati a riscaldarci" sussurrò l'ultima parte

T:"Cosa? Non ho sentito bene"

K"Ho detto che ci aiutato a scaldarci"

T:"Ecco non dire mai più una cosa così disgustosa neanche per scherzo, re sei rivoltante"

K:"Volevo solo darti un po' di meriti per tuo lavoro. Potresti fare la prostituta, ma ti manca ancora una competenza. Non sai ingoiarlo fino alla gola"

T:"Numero 1. Perchè cazzo dovrebbe interessarmi saper fare una cosa del genere?! Numero 2. Come cazzo puoi dire che mi mancano competenze se non sei un esperto? Vuoi per caso dirmi che prima di Hinata andavi per i vicoli a pagare donne e uomini per un po' di attenzioni?"

Il rosso si girò di scatto arrabbiato e con sguardo accusatore.

K:"Non è come pensi e comunque non sono affari tuoi quattrocchi"

H:"Si, ma sono affari miei dato che tu sei il mio fidanzato"

K:"Beh non è ancora ufficializzato" disse colpevole a bassa voce

H:"Cosa vorresti dire?!" Sbraitò alzandosi in piedi di scatto.

K:"Voglio solo dire..."

Io nel mentre avevo finito la colazione. Così mi alzai da tavola e andai a prendere le mie cose nella camera dove avevo dormito per poi avviarmi verso l'uscita di quell'abitazione. Nel mentre la discussione tra gli altri due ragazzi continua ad essere infuocata. Ma come si dice: "Tra moglie e marito, non mettere il dito". Quindi meglio svignarsela per non venir coinvolti.

Scesi le scale. Uscii dal cancello ritrovandomi per strada, avevo un biglietto del pullman in tasca lasciato lì da non so quanto. Cominciai cercare una fermata per il bus in modo da tornare a casa.  E per fortuna di Dio riuscii anche ad arrivare a casa prima dell'ora di pranzo.
Entrai in casa il più silenziosamente possibile per non farmi sentire possibile per non farmi sentire. Feci qualche passo verso la mia camera, ma dovetti passare davanti alla porta della cucina dove mia madre era appositamente appostata a cucinare. Cercai di non farmi notare.

"Kei dove sei stato tutta la sera?" Disse mia madre dalla cucina.

Stetti in silenzio.

"Lo so che sei in corridoio vieni a tavola e siediti"

MI sedetti al tavolo della cucina appoggiando la giacca sullo schienale della mia sedia.

"Allora perchè ieri non sei tornato a casa? Perché non hai avvertito che non saresti tornato?"

K:"Beh ieri sera mi è morto il telefono ed ero troppo lontano da casa per tornare a piedi e non c'erano più mezzi pubblici attivi a quell'ora"

"Potevi chiedere a Yamaguchi di portarti a casa"

T:"Ha dovuto andarsene prima. Così un mio amico che abitava lì vicino mi ha ospitato"

"Un tuo amico chi? Lo conosco?"

T:"Un mio compagno di squadra del club di pallavolo"

"Mh, va bè per questa volta la passi, ma la prossima volta carica il telefono prima di partire di casa o portati un powerbank. Tra venti minuti il pranzo è pronto fatti una doccia e vieni a pranzare"

Feci come mi aveva detto mia madre. Andai al pieno di sopra mi svestii, aprii l'acqua e dopo che fu della temperatura giusta mi ci infilai sotto. Dopo una quindicina di minuti uscii e mi asciugai, andai in camera mia che era direttamente affianco al bagno e lì mi vestii per poi tornare in bagno a prendermi un asciugamano da mettermi in testa per asciugarmi i capelli. Dopo di che scesi in cucina dove un bel piatto di curry mi aspettava fumante. Lo mangiai di gusto. Adoro la cucina di mia madre.

Appena finito il pasto me ne tornai in camera dove decisi di finire gli ultimi compiti assegnati per quelle vacanze primaverili. E così, dalle 14:00 che erano diventarono le 18:00. A quell'ora avevo finalmente finito tutto quello che mi mancava da fare. Adesso però non sapevo con cosa tenermi occupato. Così decisi di mettermi a cazzeggiare su Instagram. Ma questa situazione durò poco perchè mi stancai quasi subito. Mi misi sul mio letto a faccia in su a perdermi nei miei pensieri. I soliti che mi venivano in mente quando non avevo niente da fare, come: se non fosse caduto quel meteorite milioni di anni fa come sarebbe stata la terra? Saremmo stati tutti dei mezzi rettili? Si potranno mai riportare i dinosauri in vita come in Jurassic Park? Se si, come potrei procurarmene uno? Cosa potrei dargli da mangiare? Magari Hinata? Potrebbero mai sviluppare il proprio cervello e conquistare il mondo?; insomma le solite cose. Quando uno strano pensiero mi si presentò. Era il ricordo di una frase dettami da Kageyama sta mattina.

<Volevo solo darti un po' di meriti per tuo lavoro. Potresti fare la prostituta, ma ti manca ancora una competenza. Non sai ingoiarlo fino alla gola>

Ok. Disgustoso. Io a fare quel lavoro? Manco per sogno. Però ammetto che se mai dovessi trovarmi un fidanzato mi tornerebbe utile l'abilità di riuscirglielo a tenere tutto in bocca facendolo arrivare fino alla gola. Si ho accettato di essere gay, tanto finchè nessuno mi viene a rompere i coglioni per questo io sto bene. Quindi pensandoci bene perché non imparare davvero? Ma a chi potrei chiedere?

In quel momento sentii il suono di una notifica arrivare al mio orecchio. Andai a controllare. Era Akaashi. Kuroo mi aveva dato il suo numero insieme a quello di Bokuto e iniziandoci a scrivere siamo diventati buoni amici notando di avere molte cose in comune.

"Hey, Tsukishima-kun come è andata la serata ieri?" Questo diceva il messaggio.

T:"Bah, bene direi. Ho bevuto forse un po' troppo, ma diciamo che sono riuscito a non rompere ossa a nessuno ne a fare troppe figuracce mentre ero ubriaco"

A:"Meno male, ogni volta che Bokuto si ubriaca finisce sempre per farmi imbarazzare per più motivi"

T:"Tipo?"

A:"Una volta lo stavo riportando a casa  a piedi e per strada si è messo a flirtare con un palo della luce per poi limonarselo mentre c'erano persone che lo fissavo e  che passavano per la strada"

T:"Mi immagino la scena e non è un bello spettacolo"

A:"Soprattutto quando pensava che quel palo fossi io e continuava a chiamarlo con il mio nome"

T:"AHAHhaaha. Ok questa doveva essere registrata"

A:"No grazie non ci tengo"

A:"A parte questo. Domani sono libero, ci incontriamo?"

T:"Em ok. Tanto non avrei comunque avuto niente da fare"

A:"Perfetto. A Tokyo?"

T:"Si, così facciamo un giro in città"

A:"Alle 10:30 alla stazione?"

T:"Ok"

A:"Ok a domani"

T:"Ciao"

Angolo autrice

Niente. Non ce la faccio. Mi porterò questo ritardo di un capitolo fino alla fine di questa storia. E niente. E sti cazzi. Prima o poi lo recupererò. In questo bellissimo capitolo è successo il nulla. Me ne rendo conto. Me despiase un sacco, maaaaa.... niente. Voglio allungare un po' il brodo. Come se non lo facessi già abbastanza, ma dettagli. Quindi direi che ci rivedremo al prossimo capitolo.

Byeee Guyyysssss✨✨✨

L'amore è cieco quanto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora