Capitolo 18

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(Allora, per chi volesse evitare le smut, soprattutto quelle scritte male <tipo la mia>, vi consiglio di saltare il capitolo o la il Kageyama pov.)

*beep* *beep*

Mhm~

*beep* *beep*

Aprii leggermente gli occhi per capire dov'era situata la sveglia e poterla zittire. Allungai il braccio e la spensi. Mi girai a pancia in su e mi stropicciai gli occhi. Guardai il soffitto e vidi...... verde? Il soffitto della mia stanza è bianco! Sarò cecato, ma non daltonico!
Mi misi a sedere sul letto e cercai i miei occhiali sul mobile lì di fianco. Me li misi e mi accorsi di non essere né nella mia stanza né probabilmente a casa mia. Mi alzai in piedi. Ero ancora vestito come ieri sera. Uscii da quella stanza e mi ritrovai in posto completamente sconosciuto.
Era una specie di appartamento. La stanza dov'ero adesso aveva una cucina abbastanza fornita di utensili, un tavolo con quattro sedie attorno, un divano verde oliva con cuscini arancioni e bianchi e una televisioni davanti ad esso. Sui muri qualche quadro e , oltre quella da cui ero appena uscito, altre tre porte.
Sentii un rumore. Vidi una figura uscire da una di esse. Era Kageyama in pigiama , che sbadigliando e grattandosi la pancia, si avviava verso la cucina per cercare qualcosa da mangiare.

Lo guardai. Non sembrava essersi accorto di me. E aveva diversi succhiotti sul collo.

K:"Dormito bene quattrocchi?"

Disse intento a prendere qualcosa dal frigo.

T:"Emh.. circa. Dov'è che mi trovo precisamente?"

K:"A casa mia"

T:"A casa tua?! E i tuoi dove sono?"

K:"Fuori città"

In quel momento un'altra figura con una maglia palesemente non della sua taglia varcò l'entrata di questa stanza. Era Hinata , che anche lui ancora assonnato, e con altrettanti succhiotti, si andava a sedere a tavola.

T:"E c'è anche LUI?!"

K:"Che è trasparente che non lo vedi?"

H:"'Giorno" salutò il mandarino schiantato sul tavolo

T:"Ok. 1 cosa ci fa lui qui? 2 cosa ci faccio IO qui?!"

K:"Non te lo ricordi?"

Chiese il moro, che stava cucinando uova e bacon nel mentre che parlava.

T:"No, se me lo ricordassi non te lo avrei chiesto"

H:"Ieri sera eri ubriaco, avevi il telefono morto e così ti abbiamo accolto qui"

T:"Quanto ubriaco?"

H:"Non puoi neanche immaginare"

Kageyama appoggiò un piatto davanti a Hinata, uno davanti a una sedia vuota e un altro davanti a un'altra. Per poi riempirli con quello che aveva cucinato.

K:"Siediti e mangia perché adesso ti racconteremo cos'è successo ieri"

Disse per poi accomodarsi di fianco ad Hinata. Io mi sedetti davanti a Kageyama.

*ieri sera*

Kageyama pov.

La serata era andata alla grande, soprattutto grazie a Tsukishima e alla sua idea della coreografia. Ero anche riuscito a convincere Hinata a restare per la notte a casa mia, e entrambi sapevamo cosa sarebbe successo appena arrivati . Io e Shoyo ,quindi, ci avviammo verso l'uscita della discoteca.  Quando sentii qualcuno mettermi un braccio sulle spalle. Mi girai verso il rosso, anche lui aveva un braccio avvinghiato a se. Guardai in alto. Era Kei che, con viso rosso e sguardo malizioso, disse:

L'amore è cieco quanto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora