Jungkook si era ritrovato al seguito di quella donna che salutava, e poi gli presentava, tutte quelle famiglie potenti della Corea del Sud. Alcuni di loro già li conosceva, chi si era presentato al suo matrimonio, chi invece li aveva già incontrati a ricevimenti con la sua famiglia. Si sforzò di mantenere una postura composta e un sorriso gentile perenne, anche quando qualcuno di quegli gli lanciava delle pesanti frecciatine sul suo marito don Giovanni.
Perché tutta quella gente doveva perennemente ricordarglielo?
Come quella ragazza da poco salutata.
-Dove è suo marito?- gli chiese una ragazza che circa aveva la sua età.
-Oh con il padre a risolvere una questione di lavoro- cercò di rispondere con il sorriso.
-Si certo come no-.
Oppure come quell'altro ragazzo, vai a capire come si chiamava. Mi sa proprio che doveva chiedere un corso accelerato delle personalità più in voga a Seokjin, quest'ultimo sembrava conoscere tutti. Ma non è questo l'importante, ciò che gli dava fastidio era stato il suo rapido scambio di parole.
-Quindi lei è il marito di Taehyung, eh?-.
-Me lo immaginavo più bello- continuò il ragazzo, come se non sapesse che aspetto avesse. Insomma la sua immagine, come quelle del marito, la si poteva trovare ovunque.
-Ma mi dica- continuò ancora allusivamente - Taehyung è ancora bravo?-.
Fu in quel momento che a salvarlo intervenne il suo migliore amico, per fortuna che alla fine aveva accettato di seguirlo in quell'assurda sceneggiata. Jungkook davvero non riusciva a capire come la signora Kim riuscisse a sopportare tutte quelle malelingue e rispondere a tono oltretutto. Che poi la maggior parte di quelle "malelingue" erano davvero veritiere, eppure la signora Kim si ostinava a non ascoltarle.
Invece Jungkook era stato maggiormente colpito ogni volta che esse venivano dette, perché infondo quelle erano la verità. Lui per primo sapeva di quel lato di Taehyung. Gli sembrò di essere tornato a quel primo lunedì della loro storia, quando quel giornalista volle provocarlo davanti a tutta la Corea. Era lì che di fatto aveva compreso quanto puttaniere potesse essere suo marito. Eppure dopo tutto quello che avevano passato, anche se faceva male ricevere quelle parole, non riusciva a credergli fino in fondo. Tuttavia indubbiamente esse erano vere.
Quelle scritte qui sopra erano soltanto alcune delle scenette che Jungkook si ricordava, o voleva ricordare. Alcuni credevano ancora che Taehyung lo avrebbe ben presto lasciato per andare con loro oppure per tornare a fare la vita di sempre, o altri, sì glielo avevano davvero detto, che avrebbe seguito le orme del padre. Praticamente e sinteticamente gli stavano dando del cornuto.
Per questo non c'era da stupirsi se, all'ennesimo ragazzo che ribadiva quel concetto, Jungkook non riuscì a trattenere la sua stanchezza per quella situazione.
-Ah Jungkook, mi chiedo come tu abbia accettato conoscendo la reputazione di tuo marito-.
-Mi scusi?- cercò di mantenersi calmo.
-Ma sì dico che quella con Taehyung non deve essere una relazione facile, insomma chissà quante ne hai già eh!- continuò quello alzando la mano nel classico segno delle corna.
Decisamente quella fu l'ultima persona che riuscì a sopportare. Si voltò velocemente verso la signora Kim, che stava parlando con la possibile madre di quel ragazzo, chiedendogli scusa, ma doveva assentarsi un attimo per andare in bagno. Fu più veloce anche di Seokjin, in quale non riuscì a capire le sue intenzioni fin quando non lo vide rifugiarsi in bagno.
Jungkook si richiuse la porta alle spalle chiudendosi dentro quella stanza. Si inginocchiò portandosi le mani alla testa. Perché tutti dovevano ribadire quanto fosse cornuto? Se alla fine lo era.
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Ananke: The Fate
FanfictionAnanke, ovvero la necessità, il fato. Jeon Jungkook, ragazzo semplice e insicuro, sarà costretto dal Fato a sposare Kim Taehyung. Kim Taehyung, ragazzo complicato e playboy indiscusso, sarà costretto dal Fato a sposare Jeon Jungkook. Due perfetti...